Dal 2 giugno al 3 ottobre a Milano nel museo di Intesa Sanpaolo
Painting is back - Le Gallerie d'Italia ripartono dagli anni Ottanta
Enzo Cucchi, Le stimmate, 1980, Olio su tela, 135 x 208 cm, Collezione D'Ercole, Roma | Foto: © Pedrini Photography, Zurigo
Samantha De Martin
18/03/2021
Milano - Painting is back. Parte da un paradosso, visto che la pittura in Italia in realtà non è mai tramontata, la mostra che farà ripartire, alle Gallerie di Piazza Scala, la stagione dei grandi eventi d’arte dopo il blocco dovuto alla pandemia.
A oltre 40 anni dai polimorfi anni Ottanta, un’esposizione, in programma dal 2 giugno al 3 ottobre, porterà a Milano un’indagine sui protagonisti che, in un decennio, hanno provocatoriamente concepito la pittura come una capacità felice, e al tempo stesso rapace, di dipingere il mondo delle immagini con una vitalità nuova.
Mimmo Rotella, Pittura, 1990, Sovrapittura su lamiera, 300 x 150 cm, Milano, Famiglia Rotella © 2021 Mimmo Rotella by SIAE
Il percorso vuole condividere, in particolare con il pubblico delle nuove generazioni, la trasversalità vissuta dai pittori in quegli anni. Artisti che ebbero, da subito, una visibilità internazionale ed una fama quasi tracimante.
“The Italians […] turn up everywhere” recitava, in occasione della storica mostra berlinese Zeitgeist, nel dicembre del 1982, un sagace commento del New York Times, a testimonianza dell’energia internazionale condivisa dai pittori italiani in quegli anni, ma anche della dirompente forza rispetto a un sistema che si apprestava a definirsi come globale.
Dalla Transavanguardia lanciata da Achille Bonito Oliva dalle pagine di “Flash Art”, agli artisti che si mossero in continuità con la generazione precedente, le sale delle Gallerie d'Italia si apprestano a regalare agli ospiti un inedito sguardo sulla pittura italiana, un percorso per emblemi e casi ideato da Luca Massimo Barbero.
Le grandi tele di Mario Schifano, dai colori tanto disperati quanto pirotecnici, affiancheranno i paesaggi di Salvo con le loro rovine palpitanti, o ancora il Notturno romano di Franco Angeli, un’opera di quasi due metri, omaggio alla capitale. Dai lavori di Gino De Dominicis, Luigi Ontani, Mimmo Paladino concepiti tra il 1977 e il 1980, impregnati di libertà creativa, il percorso arriva alla monumentale video-istallazione Il nuotatore firmata nel 1984 da Studio Azzurro.
Mario Schifano Osservatorio, 1985, acrilico e smalto su tela, 400 x 300 cm, Modena, Collezione Emilio Mazzoli | Foto: © RolandoPaoloGuerzoni © Mario Schifano, by SIAE 2021
Concepiti come la ricostruzione di un dialogo aperto tra i protagonisti dell’epoca, gli anni Ottanta assistono così, con Mario Merz, alla riscoperta dei grandi miti dell’umanità, per ritrovare, con Carol Rama, una pittura visionaria e sensibile legata alla soggettività dell’artista.
Procedendo attraverso gli anni, il pubblico incontrerà opere fondamentali di Sandro Chia, e ancora dipinti di Mimmo Germanà ed Ernesto Tatafiore. Di Francesco Clemente saranno presenti opere storiche come il Senza titolo del 1980 di collezione Intesa Sanpaolo; mentre la pittura murale di Nicola De Maria sfida le giocose e irriverenti composizioni di Aldo Spoldi e i lavori di Enzo Cucchi che apre idealmente la mostra con Le stimmate.
A popolare le sale del museo milanese di Intesa Sanpaolo saranno insomma personalità diverse, che hanno dialogato, fianco a fianco, nelle grandi mostre internazionali - dalla Biennale di Venezia a Documenta di Kassel - o in mostre che, da Europa79 a Zeitgeist, a Berlino, hanno segnato la storia dell’arte a partire dagli anni Settanta.
Al visitatore il compito di addentrarsi nel nuovo “sistema dell’arte” che, negli anni Ottanta, univa le grandi gallerie di New York, Colonia, Zurigo a quelle di Modena, Napoli, Milano o Torino in un tessuto particolarmente attivo e vitale.
Un’intera sala, costruita su quattro rari dipinti di collezione Intesa Sanpaolo, realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, sarà infine dedicata a Enrico Baj. Qui gli ospiti delle Gallerie potranno meglio captare la maturazione del meccanismo creativo dell’artista, giungendo fino a Il mondo delle idee, una tela di 19 metri di lunghezza, simile a un graffito contemporaneo realizzato nel 1983 ma oggi di straordinaria attualità. Durante la mostra sarà distribuito un numero speciale della rivista “Flash Art”, che riunirà articoli, documenti, interviste legate agli artisti esposti, restituendo la ricchezza critica degli anni Ottanta.
Valerio Adami, La più bella casa del mondo, 1989, Acrilico su lino, 147 x 198 cm, Milano, Collezione privata | Foto: © Fabio Mantegna, Milano | Courtesy Fondazione Marconi, Milano
Leggi anche:
• Venezia, Milano, l'Europa: alle Gallerie d'Italia l'avventura internazionale di Tiepolo
A oltre 40 anni dai polimorfi anni Ottanta, un’esposizione, in programma dal 2 giugno al 3 ottobre, porterà a Milano un’indagine sui protagonisti che, in un decennio, hanno provocatoriamente concepito la pittura come una capacità felice, e al tempo stesso rapace, di dipingere il mondo delle immagini con una vitalità nuova.
Mimmo Rotella, Pittura, 1990, Sovrapittura su lamiera, 300 x 150 cm, Milano, Famiglia Rotella © 2021 Mimmo Rotella by SIAE
Il percorso vuole condividere, in particolare con il pubblico delle nuove generazioni, la trasversalità vissuta dai pittori in quegli anni. Artisti che ebbero, da subito, una visibilità internazionale ed una fama quasi tracimante.
“The Italians […] turn up everywhere” recitava, in occasione della storica mostra berlinese Zeitgeist, nel dicembre del 1982, un sagace commento del New York Times, a testimonianza dell’energia internazionale condivisa dai pittori italiani in quegli anni, ma anche della dirompente forza rispetto a un sistema che si apprestava a definirsi come globale.
Dalla Transavanguardia lanciata da Achille Bonito Oliva dalle pagine di “Flash Art”, agli artisti che si mossero in continuità con la generazione precedente, le sale delle Gallerie d'Italia si apprestano a regalare agli ospiti un inedito sguardo sulla pittura italiana, un percorso per emblemi e casi ideato da Luca Massimo Barbero.
Le grandi tele di Mario Schifano, dai colori tanto disperati quanto pirotecnici, affiancheranno i paesaggi di Salvo con le loro rovine palpitanti, o ancora il Notturno romano di Franco Angeli, un’opera di quasi due metri, omaggio alla capitale. Dai lavori di Gino De Dominicis, Luigi Ontani, Mimmo Paladino concepiti tra il 1977 e il 1980, impregnati di libertà creativa, il percorso arriva alla monumentale video-istallazione Il nuotatore firmata nel 1984 da Studio Azzurro.
Mario Schifano Osservatorio, 1985, acrilico e smalto su tela, 400 x 300 cm, Modena, Collezione Emilio Mazzoli | Foto: © RolandoPaoloGuerzoni © Mario Schifano, by SIAE 2021
Concepiti come la ricostruzione di un dialogo aperto tra i protagonisti dell’epoca, gli anni Ottanta assistono così, con Mario Merz, alla riscoperta dei grandi miti dell’umanità, per ritrovare, con Carol Rama, una pittura visionaria e sensibile legata alla soggettività dell’artista.
Procedendo attraverso gli anni, il pubblico incontrerà opere fondamentali di Sandro Chia, e ancora dipinti di Mimmo Germanà ed Ernesto Tatafiore. Di Francesco Clemente saranno presenti opere storiche come il Senza titolo del 1980 di collezione Intesa Sanpaolo; mentre la pittura murale di Nicola De Maria sfida le giocose e irriverenti composizioni di Aldo Spoldi e i lavori di Enzo Cucchi che apre idealmente la mostra con Le stimmate.
A popolare le sale del museo milanese di Intesa Sanpaolo saranno insomma personalità diverse, che hanno dialogato, fianco a fianco, nelle grandi mostre internazionali - dalla Biennale di Venezia a Documenta di Kassel - o in mostre che, da Europa79 a Zeitgeist, a Berlino, hanno segnato la storia dell’arte a partire dagli anni Settanta.
Al visitatore il compito di addentrarsi nel nuovo “sistema dell’arte” che, negli anni Ottanta, univa le grandi gallerie di New York, Colonia, Zurigo a quelle di Modena, Napoli, Milano o Torino in un tessuto particolarmente attivo e vitale.
Un’intera sala, costruita su quattro rari dipinti di collezione Intesa Sanpaolo, realizzati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, sarà infine dedicata a Enrico Baj. Qui gli ospiti delle Gallerie potranno meglio captare la maturazione del meccanismo creativo dell’artista, giungendo fino a Il mondo delle idee, una tela di 19 metri di lunghezza, simile a un graffito contemporaneo realizzato nel 1983 ma oggi di straordinaria attualità. Durante la mostra sarà distribuito un numero speciale della rivista “Flash Art”, che riunirà articoli, documenti, interviste legate agli artisti esposti, restituendo la ricchezza critica degli anni Ottanta.
Valerio Adami, La più bella casa del mondo, 1989, Acrilico su lino, 147 x 198 cm, Milano, Collezione privata | Foto: © Fabio Mantegna, Milano | Courtesy Fondazione Marconi, Milano
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