Sisma: Mibac in campo per salvare tutto
Finale Emilia
01/06/2012
Roma - "Noi vogliamo fare proprio questo, salvare tutto. In Irpinia sono state prese delle decisioni diverse, senza di noi, ma non esisteva l'organizzazione di oggi. Operiamo insieme ai Vigili del Fuoco e mettiamo in campo una presenza forte e preparata anche grazie alla collaborazione di molti strutturisti delle Universita'.". A parlare cosi' e' il segretario generale del Mibac, Antonia Pasqua Recchia, in un'intervista al quotidiano 'Avvenire'.
"Grazie a questa task force -spiega- la decisione drammatica di rinunciare ad una testimonianza della nostra storia viene presa solo quando non ci sono alternative. Capiamoci non e' un tabu, purtroppo capita anche di demolire ed e' capitato anche all'Aquila e in Umbria, ma noi siamo per l'accanimento terapeutico: per questo -continua Recchia- abbiamo noleggiato la grande gru con cui e' stata effettuata la drammatica ricognizione di martedi' a Ficarolo. Si lavora sodo e bene: chi accusa le istituzioni di scarsa attenzione e faciloneria dovrebbe tenerne conto".
Basteranno le risorse previste per l'emergenza? "La dotazione -risponde Recchia- dovrebbe essere di 20-30 milioni e rendere possibile la messa in sicurezza dei monumenti. Ovviamente e' il primo step, ma cercheremo di mobilitare anche altre risorse". Quanto ai danni finora registrati Recchia non ha dubbi: "E' decisamente prematuro -osserva- trarre conclusioni contabili, ma i tasselli che stiamo componendo rappresentano situazioni disastrose. Il disastro, soprattutto quello che interessa gli edifici ecclesiastici, e' diffuso e interessa massicciamente i campanili". Per il segretario generale del Mibac, infine, il pericolo maggiore che i beni culturali emiliani corrono e' "la dispersione di opere d'arte. Per questo e' scattato subito il trasferimento di dipinti, arredi".
(Fonte: Mibac)
"Grazie a questa task force -spiega- la decisione drammatica di rinunciare ad una testimonianza della nostra storia viene presa solo quando non ci sono alternative. Capiamoci non e' un tabu, purtroppo capita anche di demolire ed e' capitato anche all'Aquila e in Umbria, ma noi siamo per l'accanimento terapeutico: per questo -continua Recchia- abbiamo noleggiato la grande gru con cui e' stata effettuata la drammatica ricognizione di martedi' a Ficarolo. Si lavora sodo e bene: chi accusa le istituzioni di scarsa attenzione e faciloneria dovrebbe tenerne conto".
Basteranno le risorse previste per l'emergenza? "La dotazione -risponde Recchia- dovrebbe essere di 20-30 milioni e rendere possibile la messa in sicurezza dei monumenti. Ovviamente e' il primo step, ma cercheremo di mobilitare anche altre risorse". Quanto ai danni finora registrati Recchia non ha dubbi: "E' decisamente prematuro -osserva- trarre conclusioni contabili, ma i tasselli che stiamo componendo rappresentano situazioni disastrose. Il disastro, soprattutto quello che interessa gli edifici ecclesiastici, e' diffuso e interessa massicciamente i campanili". Per il segretario generale del Mibac, infine, il pericolo maggiore che i beni culturali emiliani corrono e' "la dispersione di opere d'arte. Per questo e' scattato subito il trasferimento di dipinti, arredi".
(Fonte: Mibac)
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