Dal 31 marzo al 7 aprile sarà visibile dalla navata del Duomo
La Cappella della Sindone torna a nuova vita concluso il restauro dell'altare di Bertola
Cappella della Sindone | Courtesy Musei Reali Torino
Samantha De Martin
30/03/2021
Torino - Missione compiuta. Adesso che, con il restauro dell’altare di Antonio Bertola, anche l’ultimo testimone del devastante incendio che ha colpito nel 1997 la Cappella della Sindone è stato ricondotto alla sua originale immagine architettonica, il gioiello seicentesco ritorna per intero alla comunità, in tutta la sua bellezza barocca.
Lo scrigno ritrova dunque il suo altare, capolavoro di Bertola, che, dopo il restauro, sarà nuovamente inserito, a partire da oggi, nel percorso di visita dei Musei Reali.
Purtroppo l’accesso al gioiello seicentesco di Guarino Guarini (cerniera tra il Duomo e i Musei Reali) resterà ancora temporaneamente interdetto ai visitatori, a causa delle chiusura dei musei imposta dalle misure anti-pandemia. Tuttavia, a partire da domani, 31 marzo, fino al 7 aprile, la Cappella della Sindone si potrà guardare “eccezionalmente” dalla navata del Duomo grazie al grande finestrone che sarà aperto per consentire uno scorcio prospettico sull’altare e sul monumento nel suo insieme.
L'Altare della Cappella della Sindone | Courtesy Musei Reali Torino
Era la notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 quando un furioso incendio avvolgeva la Cappella seicentesca, tra la Cattedrale torinese e Palazzo Reale. Le fiamme danneggiarono profondamente anche l’altare commissionato dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II e progettato, tra il 1688 e il 1694, dall’ingegnere e matematico Antonio Bertola per accogliere la Santa Sindone, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993.
Dopo la riapertura al pubblico della Cappella, festeggiata il 27 settembre 2018, la restituzione del monumento alla comunità viene completata oggi con l'altare in marmo nero di Frabosa, simile a un gigantesco reliquiario, arricchito da decorazioni e sculture in legno dorato. L’intervento di restauro, affidato al Consorzio San Luca di Torino ha restituito al monumento la sua originale immagine architettonica. Le parti lapidee e quelle lignee sono state restaurate e integrate; gli apparati decorativi scultorei, scampati all’incendio, hanno riguadagnato la loro posizione originaria, come anche gli arredi sacri.
Infine, si è proceduto anche con la ricostruizone delle balaustre in legno dorato dei tre coretti della Cappella, anch’esse completamente distrutte dal fuoco.
“Il restauro dell’altare - spiega Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali - è l’ultimo tassello del complesso recupero della Cappella della Sindone. Finalmente, a 24 anni di distanza dal terribile rogo, vogliamo celebrare la rinascita di un’opera stupefacente e unica, la cui maestosa struttura era insieme un segno di rispetto per la reliquia, un punto focale per i fedeli in preghiera e una celebrazione del potere della casata regnante”.
L'Altare della Cappella della Sindone | Courtesy Musei Reali Torino
Un progetto multimediale, promosso dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, svelerà ai visitatori dei Musei Reali tutte le informazioni sul restauro della Cappella e del suo altare, grazie anche alla creazione di un’applicazione mobile gratuita - realizzata in collaborazione con i partner tecnologici Ribes Solutions e Visivalab - che utilizzerà la Realtà Aumentata. Attraverso contenuti interattivi sarà possibile vivere, durante la visita, un’esperienza estremamente coinvolgente.
Leggi anche:
• Un Caravaggio a Torino. Ai Musei Reali la tela del San Giovanni Battista
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L'Altare della Cappella della Sindone | Courtesy Musei Reali Torino
Era la notte tra l’11 e il 12 aprile 1997 quando un furioso incendio avvolgeva la Cappella seicentesca, tra la Cattedrale torinese e Palazzo Reale. Le fiamme danneggiarono profondamente anche l’altare commissionato dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II e progettato, tra il 1688 e il 1694, dall’ingegnere e matematico Antonio Bertola per accogliere la Santa Sindone, conservata nell’urna centrale dal 1694 al 1993.
Dopo la riapertura al pubblico della Cappella, festeggiata il 27 settembre 2018, la restituzione del monumento alla comunità viene completata oggi con l'altare in marmo nero di Frabosa, simile a un gigantesco reliquiario, arricchito da decorazioni e sculture in legno dorato. L’intervento di restauro, affidato al Consorzio San Luca di Torino ha restituito al monumento la sua originale immagine architettonica. Le parti lapidee e quelle lignee sono state restaurate e integrate; gli apparati decorativi scultorei, scampati all’incendio, hanno riguadagnato la loro posizione originaria, come anche gli arredi sacri.
Infine, si è proceduto anche con la ricostruizone delle balaustre in legno dorato dei tre coretti della Cappella, anch’esse completamente distrutte dal fuoco.
“Il restauro dell’altare - spiega Enrica Pagella, direttrice dei Musei Reali - è l’ultimo tassello del complesso recupero della Cappella della Sindone. Finalmente, a 24 anni di distanza dal terribile rogo, vogliamo celebrare la rinascita di un’opera stupefacente e unica, la cui maestosa struttura era insieme un segno di rispetto per la reliquia, un punto focale per i fedeli in preghiera e una celebrazione del potere della casata regnante”.
L'Altare della Cappella della Sindone | Courtesy Musei Reali Torino
Un progetto multimediale, promosso dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, svelerà ai visitatori dei Musei Reali tutte le informazioni sul restauro della Cappella e del suo altare, grazie anche alla creazione di un’applicazione mobile gratuita - realizzata in collaborazione con i partner tecnologici Ribes Solutions e Visivalab - che utilizzerà la Realtà Aumentata. Attraverso contenuti interattivi sarà possibile vivere, durante la visita, un’esperienza estremamente coinvolgente.
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