Celebrazioni per il quarto centenario dalla morte dell'artista
Gli altari di El Greco al Palladio Museum
El Greco, Toledo, chiesa e altari dell'Ospedale Tavera
2007, stampa inkjet con inchiostri pigmentati. Foto di Joaquín Bérchez
2007, stampa inkjet con inchiostri pigmentati. Foto di Joaquín Bérchez
La Redazione
27/02/2015
Vicenza - Per il quarto centenario dalla morte di Doménikos Theotokópoulos, detto “El Greco”, il Palladio Museum di Vicenza rende omaggio all’artista con una mostra che documenta il suo lavoro come architetto specializzato nella realizzazione degli altari che incorniciavano i grandi dipinti.
VAI ALLA GUIDA DI VICENZA, a cura di ARTE.it
Si tratta di un’attività che El Greco svolse durante il suo soggiorno a Toledo, seguendo la moda in uso a quell’epoca. Nella progettazione dei cosiddetti retablos l’artista dimostra di avere chiaramente assorbito e fatto propri gli stili e le tendenze d’avanguadia di Andrea Palladio e Michelangelo, le cui opere aveva potuto ammirare durante il suo soggiorno in Italia.
Nato a Creta nel 1541, quando l’isola era sotto il dominio della Serenissima, El Greco cominciò la sua formazione a Candia ma ben presto si trasferì a Venezia prima e a Roma poi. In Italia ebbe modo di entrare in contatto con le botteghe dei grandi maestri come Tiziano, Bassano, Tintoretto e Veronese. La sua esperienza continuò poi in Spagna dove approdò nel 1577 . E proprio al periodo spagnolo e alla particolare produzione di altari è dedicata l’originale mostra “El Greco, architetto di altrari”. Un’esposizione di fotografie di Joaquìn Bérchez, uno dei più noti storici dell’architettura spagnoli nonchè fotografo professionista.
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Si tratta di un’attività che El Greco svolse durante il suo soggiorno a Toledo, seguendo la moda in uso a quell’epoca. Nella progettazione dei cosiddetti retablos l’artista dimostra di avere chiaramente assorbito e fatto propri gli stili e le tendenze d’avanguadia di Andrea Palladio e Michelangelo, le cui opere aveva potuto ammirare durante il suo soggiorno in Italia.
Nato a Creta nel 1541, quando l’isola era sotto il dominio della Serenissima, El Greco cominciò la sua formazione a Candia ma ben presto si trasferì a Venezia prima e a Roma poi. In Italia ebbe modo di entrare in contatto con le botteghe dei grandi maestri come Tiziano, Bassano, Tintoretto e Veronese. La sua esperienza continuò poi in Spagna dove approdò nel 1577 . E proprio al periodo spagnolo e alla particolare produzione di altari è dedicata l’originale mostra “El Greco, architetto di altrari”. Un’esposizione di fotografie di Joaquìn Bérchez, uno dei più noti storici dell’architettura spagnoli nonchè fotografo professionista.
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