Azzedine Saleck. Long Distance
Azzedine Saleck. Long Distance, Curva Pura, Roma
Dal 19 February 2021 al 28 March 2021
Roma
Luogo: Curva Pura
Indirizzo: Via Giuseppe Acerbi 1a
Orari: su appuntamento, prenotare via mail o whatsapp
Telefono per informazioni: +39 3314243004
E-Mail info: curvapura@gmail.com
Curva Pura è lieta di inaugurare, venerdì 19 febbraio 2021 ore 18.30, la mostra site specific Long Distance, un progetto di Azzedine Saleck con le sue nuove opere realizzate a Roma, accompagnate da un poema di Audrey Gutman ed una lettera di Giuseppe Armogida.
L’esposizione, con cinque grandi opere concettualizzate e realizzate per entrare in dialettica con lo Spazio Curva Pura, offre uno scorcio sulla sua attuale ricerca artistica che individua nella distanza il punto di partenza per capire i tempi attuali, le migrazioni, il senso di appartenenza e il viaggio.
Azzedine Saleck è un poeta e un artista che attualmente vive tra Parigi e Roma. Di origini mauritane e americane, cresciuto in Francia, Saleck coglie la complessità delle influenze culturali frammentate nell’intersezione tra lingua e forma. La sua ricerca si concretizza in sculture basate sul linguaggio e la progettazione di spazi che creano intimità e risposte emotive. I riferimenti dislocanti (Litany, 2016), la ricreazione di spazi e habitat immaginari di Saleck si riferiscono e inducono comportamenti ritualistici. Le sue opere site specific innescano momenti di consapevolezza e portano sovente a trasformazioni. Assurgono a testimonianze di momenti, storie soggettive e collettive. Saleck ha esposto alla Fondazione Gulbenkian, Parigi, e al Confort Moderne, Poitiers, alla galleria Southard Reid di Londra, alla galleria High Art di Parigi e allo spazio Treize di Parigi, Villa Arson a Nizza, Palais de Tokyo e Centre Pompidou a Parigi. Il suo lavoro è pubblicato su Talismans, the desert between us is only Sand, Gulbenkian Foundation, 2018, anno, 2016, Alter Zombie 2015).
In riferimento al lavoro di Saleck, scrive Damien Arnault :
“E cosa prende una buona parte del nostro cervello se non l'amore? Forse questo è l’argomento costantemente assente nell'arte contemporanea: non può decorare i nostri fantastici loft, e i sentimenti che scivolano dalla depressione all'estasi non sono ancora commerciabili. In qualche modo la poesia va con l'amore. E concentrato sui suoi problemi interni, Azzedine Saleck si allontana dall'idea del professionista dell'arte contemporanea: l’amore è la sua passione, l'amore per i paesaggi, gli animali, gli amici, il sesso, l'amore per l'amore e le sue montagne russe emotive. È un processo semiotico. I poeti ci dicono che amare può trasformare qualsiasi cosa in un feticcio decadente. Quindi non dovremmo vedere i poeti come caricature o dandy del XIX secolo. Non perché ci salveranno dall'ironia e dal cinismo o perché saranno loro a mostrarci un'autenticità mai raggiunta; ma più perché sono loro che portano nuovi riferimenti e nuovi schemi cognitivi nelle arti visive, e forse tutte cose visibili. È così che i testi di Azzedine Saleck contaminano la tangibilità delle sue sculture inquietanti. Ed è questo è anche il modo in cui lo faranno le sue sculture spostare ricordi di sensazioni.”
Inaugurazione 19 febbraio 2021 ore 18.30
L’ingresso sarà contingentato secondo le normative vigenti
L’esposizione, con cinque grandi opere concettualizzate e realizzate per entrare in dialettica con lo Spazio Curva Pura, offre uno scorcio sulla sua attuale ricerca artistica che individua nella distanza il punto di partenza per capire i tempi attuali, le migrazioni, il senso di appartenenza e il viaggio.
Azzedine Saleck è un poeta e un artista che attualmente vive tra Parigi e Roma. Di origini mauritane e americane, cresciuto in Francia, Saleck coglie la complessità delle influenze culturali frammentate nell’intersezione tra lingua e forma. La sua ricerca si concretizza in sculture basate sul linguaggio e la progettazione di spazi che creano intimità e risposte emotive. I riferimenti dislocanti (Litany, 2016), la ricreazione di spazi e habitat immaginari di Saleck si riferiscono e inducono comportamenti ritualistici. Le sue opere site specific innescano momenti di consapevolezza e portano sovente a trasformazioni. Assurgono a testimonianze di momenti, storie soggettive e collettive. Saleck ha esposto alla Fondazione Gulbenkian, Parigi, e al Confort Moderne, Poitiers, alla galleria Southard Reid di Londra, alla galleria High Art di Parigi e allo spazio Treize di Parigi, Villa Arson a Nizza, Palais de Tokyo e Centre Pompidou a Parigi. Il suo lavoro è pubblicato su Talismans, the desert between us is only Sand, Gulbenkian Foundation, 2018, anno, 2016, Alter Zombie 2015).
In riferimento al lavoro di Saleck, scrive Damien Arnault :
“E cosa prende una buona parte del nostro cervello se non l'amore? Forse questo è l’argomento costantemente assente nell'arte contemporanea: non può decorare i nostri fantastici loft, e i sentimenti che scivolano dalla depressione all'estasi non sono ancora commerciabili. In qualche modo la poesia va con l'amore. E concentrato sui suoi problemi interni, Azzedine Saleck si allontana dall'idea del professionista dell'arte contemporanea: l’amore è la sua passione, l'amore per i paesaggi, gli animali, gli amici, il sesso, l'amore per l'amore e le sue montagne russe emotive. È un processo semiotico. I poeti ci dicono che amare può trasformare qualsiasi cosa in un feticcio decadente. Quindi non dovremmo vedere i poeti come caricature o dandy del XIX secolo. Non perché ci salveranno dall'ironia e dal cinismo o perché saranno loro a mostrarci un'autenticità mai raggiunta; ma più perché sono loro che portano nuovi riferimenti e nuovi schemi cognitivi nelle arti visive, e forse tutte cose visibili. È così che i testi di Azzedine Saleck contaminano la tangibilità delle sue sculture inquietanti. Ed è questo è anche il modo in cui lo faranno le sue sculture spostare ricordi di sensazioni.”
Inaugurazione 19 febbraio 2021 ore 18.30
L’ingresso sarà contingentato secondo le normative vigenti
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