Attilio Antibo. La quadratura del cerchio
Dal 23 Novembre 2013 al 04 Gennaio 2014
Albissola Marina | Savona
Luogo: Balestrini Centro Cultura Arte Contemporanea
Indirizzo: via Isola 40
Orari: da martedì a sabtao 16-19
Curatori: Riccardo Zelatore
Telefono per informazioni: +39 019 829320/ 338 8281563
E-Mail info: info@attilioantibo.it
Sito ufficiale: http://www.attilioantibo.it/
Sarà inaugurata il giorno 23 Novembre, alle ore 17.30, nelle sale di Via Isola 40, la mostra personale di Attilio Antibo. Questo progetto espositivo, patrocinato dal Comune di Albissola Marina in collaborazione con l’Associazione culturale AttilioANTIBO, rende omaggio a uno tra i più rigorosi e originali interpreti del linguaggio ceramico nella scultura contemporanea.
Già presente con una mostra monografica nel 1980 alla galleria Balestrini, Attilio Antibo (Savona, 1930 – 2009) è protagonista di un percorso espressivo più che quarantennale. Dopo l'esordio nel clima di superamento dell'informale, Antibo, con particolare predilezione alla pratica ceramica, matura un'idea di scultura in cui ridefinizione della primitività del materiale, ruolo specifico delle terre e conoscenza delle tecniche realizzative costituiscono gli assunti su cui fondare la propria ricerca.
In mostra saranno presentati una serie di lavori dell’ultimo periodo, in cui Antibo ha tralasciato la pratica ceramica per riappropriarsi di oggetti trovati, riciclati, desueti, che sono tornati a stimolare la fertilità creativa dell'artista. Antibo sembra voler chiudere il cerchio riavvicinandosi alle creazioni dei primi anni, pur persistendo con coerenza sul rapporto semplice con l'oggetto, non più attraverso le ragioni primitive del suo uso, ma sulla scia di un orientamento concettuale poverista. Procurandosi personalmente gli elementi costituenti, quasi sempre materiali eterogenei di recupero, Antibo si dedica alla creazione di opere su tavola in cui convivono pittura e scultura, rigore e ironia, realtà e fantasia, narrazione e sogno, satira e paradosso, motivi sacri e simbologia pagana, ritualità popolare e dimensione psicologica. Il poter scegliere oggetti usati, oltre alla rivendicazione poetica, consente all'artista una sorta di esorcizzazione contro il nostro disagio quotidiano. Antibo non vuole incrementare debiti con le avanguardie storiche ma creare un percorso di risalita nella funzione mnemonica, recuperare contatti fisici perduti in un originale sincretismo tra ispirazione classica e forma popolare, fascinazione dell'usato e memoria dell'umano.
Già presente con una mostra monografica nel 1980 alla galleria Balestrini, Attilio Antibo (Savona, 1930 – 2009) è protagonista di un percorso espressivo più che quarantennale. Dopo l'esordio nel clima di superamento dell'informale, Antibo, con particolare predilezione alla pratica ceramica, matura un'idea di scultura in cui ridefinizione della primitività del materiale, ruolo specifico delle terre e conoscenza delle tecniche realizzative costituiscono gli assunti su cui fondare la propria ricerca.
In mostra saranno presentati una serie di lavori dell’ultimo periodo, in cui Antibo ha tralasciato la pratica ceramica per riappropriarsi di oggetti trovati, riciclati, desueti, che sono tornati a stimolare la fertilità creativa dell'artista. Antibo sembra voler chiudere il cerchio riavvicinandosi alle creazioni dei primi anni, pur persistendo con coerenza sul rapporto semplice con l'oggetto, non più attraverso le ragioni primitive del suo uso, ma sulla scia di un orientamento concettuale poverista. Procurandosi personalmente gli elementi costituenti, quasi sempre materiali eterogenei di recupero, Antibo si dedica alla creazione di opere su tavola in cui convivono pittura e scultura, rigore e ironia, realtà e fantasia, narrazione e sogno, satira e paradosso, motivi sacri e simbologia pagana, ritualità popolare e dimensione psicologica. Il poter scegliere oggetti usati, oltre alla rivendicazione poetica, consente all'artista una sorta di esorcizzazione contro il nostro disagio quotidiano. Antibo non vuole incrementare debiti con le avanguardie storiche ma creare un percorso di risalita nella funzione mnemonica, recuperare contatti fisici perduti in un originale sincretismo tra ispirazione classica e forma popolare, fascinazione dell'usato e memoria dell'umano.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 25 gennaio 2025 al 15 giugno 2025
Brescia | Palazzo Martinengo
LA BELLE ÉPOQUE. L'arte nella Parigi di Boldini e De Nittis
-
Dal 25 gennaio 2025 al 06 aprile 2025
Castelfranco Veneto | Museo Casa Giorgione - Teatro Accademico - Palazzo Soranzo Novello
Studiosi e libertini. Il Settecento nella città di Giorgione. Francesco Maria Preti
-
Dal 21 gennaio 2025 al 18 maggio 2025
Milano | Palazzo Reale
George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia
-
Dal 25 gennaio 2025 al 27 luglio 2025
Roma | Museo Storico della Fanteria
Salvador Dalì. Tra arte e mito
-
Dal 31 gennaio 2024 al 04 maggio 2025
Fermo | Palazzo dei Priori
Rinascimento a Fermo
-
Dal 20 dicembre 2024 al 04 maggio 2025
Fermo | Palazzo dei Priori
Steve McCurry. Children