Dal 17 ottobre al 19 aprile al Salone dei Vescovi del Museo Diocesano

Padova ritrova la sua Bibbia istoriata, un racconto “a fumetti” in volgare presto al centro di una mostra

Padova, Museo Diocesano, Salone dei Vescovi
 

Samantha De Martin

17/09/2025

Padova - Padova torna ad accogliere un suo piccolo gioiello. La “Bibbia Istoriata Padovana”, un manoscritto miniato di epoca trecentesca realizzato da artisti operanti presso la Corte dei da Carrara, che furono i Signori della città sino al 1405, torna in città in occasione di una mostra attesa al Salone dei Vescovi del Museo Diocesano.
Dal 17 ottobre al 19 aprile un progetto promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, a cura di Alessia Vedova con la collaborazione scientifica di Federica Toniolo, condividerà con i visitatori un originale racconto.
Non si sa se il progetto originario che ambiva a raccontare l’intera vicenda biblica sia mai andato in porto. Quello che è certo è che l’impresa si presentava come ciclopica e richiedeva somme ingentissime, oltre che tempi, è il caso di dirlo, “biblici”.
Caduta la Signoria, della Bibbia Istoriata si persero perse le tracce. Due porzioni staccate approdarono sul mercato probabilmente in epoca sette-ottocentesca. Ad assicurarsene una fu la potente famiglia rodigina dei Silvestri, bibliofili oltre che collezionisti d’arte. La seconda arrivò tra le mani del Duca di Sussex. Mentre i Silvestri legarono la loro intera biblioteca, e quindi anche la loro parte della Bibbia, all’Accademia dei Concordi, la Bibbia Sussex giunse alla British Library. Ma di eventuali ulteriori parti del manoscritto miniato ad oggi non resta traccia. Adesso, le due parti conosciute della Bibbia Istoriata Padovana vengono finalmente riunite grazie anche alla collaborazione della Fondazione Cariparo, che ha chiesto e ottenuto la determinante collaborazione delle due Istituzioni che la custodiscono.


Londra, British Library

Così nel salone dei Vescovi le due parti della Bibbia si potranno ammirare affiancate, protette da una teca di massima sicurezza. Ad accoglierle sarà il magnifico Salone dei Vescovi, oggi compreso nel Museo Diocesano. Si tratta di una collocazione non casuale dal momento che la Bibbia Istoriata mostra molte assonanze stilistiche con il Battistero del Duomo affrescato da Giusto de’ Menabuoi.
Con il suo corredo di miniature in perfetto dialogo con lo svilupparsi del racconto biblico, le immagini a dare forza al testo che sembra quasi diventare didascalico, la Bibbia Istoriata Padovana è un autentico gioiello. Ricorda un fumetto? Forse sì se si considera che non è raro leggere il rinvio a “Como qui si è depento”, come si trattasse di un racconto più affidato alle scene miniate che alle parole. Una Bibbia per immagini, dunque, nella tradizione delle Bibbie Illustrate francesi dell’epoca.

Il racconto biblico è scritto in volgare con inflessioni venete e padovane, un esempio raro, dato che le Bibbie di quell’epoca erano soprattutto in lingua latina. Se la porzione del manoscritto miniato conservata a Rovigo contiene l’incipit del sacro testo, ovvero la Genesi, oltre alla storia di Ruth, quella londinese riporta la parte centrale del Pentateuco (Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio) e il libro di Giosuè. Della Bibbia Sussex della British Library sono conservate 86 carte illustrate, impreziosite dal 529 immagini miniate. I fogli londinesi si presentano racchiusi da una legatura blu e oro ottocentesca, con stemma reale.

“Le illustrazioni della Bibbia Padovana - sottolinea la curatrice Alessia Vedova - dimostrano di guardare ai grandi cicli pittorici che Giotto, Altichiero, Giusto de’ Menabuoi avevano realizzato per i Carraresi e per le potenti comunità religiose della città, secondo uno stile particolarmente sobrio e realistico”. Una sala immersiva accoglierà visitatori facendo loro rivivere l’ambiente storico ed artistico della Padova del Trecento, ma anche il clima culturale nel quale maturò l’impresa della Bibbia. Sono gli anni di Giotto e di altri grandi artisti che hanno influenzato fortemente i miniatori impegnati nella grande impresa, ma anche di Francesco Petrarca, protagonista di un ambiente culturale tra i più elevati del continente.


Rovigo, Biblioteca dell'Accademia dei Concordi di Rovigo, ms212

“La visita all’esposizione - sottolinea Federica Toniolo, professoressa all’Università di Padova di Storia dell’arte medievale - è un’occasione per apprezzare la qualità raggiunta dai miniatori e vedere riflessi nelle vignette, come in uno specchio, gli usi e i costumi, gli spazi architettonici e il territorio rurale della Padova tardo medievale”.

Addentrandosi inoltre all’interno del Museo Diocesano, diretto da Andrea Nante, il visitatore potrà ammirare opere di rilevo dal Medioevo a Canova, oltre che visitare, con un unico biglietto, il Battistero della Cattedrale, contemplando il celebre ciclo di affreschi di Giusto de’ Menabuoi, le cui scene dipinte, soprattutto nel tamburo della cupola, furono modelli iconografici per la Bibbia.