Leni Hoffmann espone nel bookshop
La coscienza perduta degli spazi di Costantino Maiani
26/06/2002
Il 22 giugno, in concomitanza con l’inaugurazione delle due personali, ha aperto anche il nuovo bookshop, uno spazio per l’editoria specializzata immediatamente fruibile che, anche in virtù della sua ampiezza, sarà annualmente proposto agli artisti come luogo insieme espositivo e commerciale.
La prima ad essere invitata ad intervenire nel bookshop con uno specific-site è Leni Hoffmann (Bad Pyrmont, Germania 1962), il cui lavoro è in stretta relazione con lo spazio, sia esso interno, esterno, urbano o verde. La sua opera alle Papesse, che costituisce in assoluto il primo contatto dell’artista con l’Italia, completa una trilogia di installazioni destinate a essere raccolte in un unico catalogo la cui presentazione è fissata per settembre 2002: quella già realizzata per la città tedesca di Pulheim e quella in fase di ultimazione per il Museo Sprengel di Hannover.
Nella recente conferenza stampa, il direttore del Centro ha presentato anche il “Deposito Organizzato d’Arte Contemporanea”, un progetto che offre ai numerosi artisti italiani e stranieri residenti nel senese o in contatto con le istituzioni locali, la possibilità di affidare alla nuova struttura alcune opere in deposito gratuito e potenzialmente illimitato. Tutti i lavori, preventivamente fotografati, catalogati e riprodotti in un sito web che costituirà una sorta di museo virtuale del Centro, saranno esposti alle Papesse in accordo con i prestatori. La proposta, lanciata da Omar Calabrese, Mauro Civai, Enrico Toti e Marco Pierini, è stata già accolta da Stephen Cox, Stephen Roach, Claudio Parmiggiani e Matthew Spender.
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