“Gemme dell’impressionismo”, dal 23 ottobre al 23 febbraio 2014
Cose da sapere sulla collezione Mellon
Picking Flowers, Pierre Auguste Renoir, National Gallery of Art, Washington
Ludovica Sanfelice
22/10/2013
Roma - Nell’elenco dei migliori contribuenti americani negli anni Venti, dopo Rockfeller e Henry Ford, veniva Andrew W. Mellon. La sua carriera iniziò a Pittsburgh quando aveva diciannove anni e fu reclutato negli affari di famiglia. Era così abile che nel 1880 il padre fondò con lui la banca T. Mellon & Sons di cui due anni più tardi divenne proprietario. Ai successi in campo finanziario ed industriale, Mellon affiancò una carriera politica che lo portò a ricoprire per oltre dieci anni la carica di Segretario del Tesoro per i governi Harding, Coolidge e Hoover, e per tutta la vita si interessò di arte.
Un suo ritratto è oggi appeso sul camino della sala dei Fondatori Mecenati della National Gallery di Washington. Un posto d’onore che gli è stato riservato per la sua attività di collezionista. La passione lo spinse infatti a raccogliere opere di grande valore che oggi rappresentano il nucleo centrale del patrimonio custodito nel museo, per cui Mellon si preoccupò di stipulare con il Congresso un accordo che prevedeva che nessun pezzo venisse aggiunto alla Galleria “se non dello stesso livello qualitativo”.
E per livello si intende, Botticelli, Tiziano, Rembrandt, van Eyck, Raffaello, in gran parte entrati nella collezione all’inizio degli anni Trenta quando gli capitò la possibilità di concludere un grande acquisto di capolavori dell’Ermitage che Stalin voleva personalmente vendere per comprare dei trattori.
L’ambizione di Mellon era quella di sintetizzare nella sua raccolta il meglio dell’arte Europea dal medioevo al XVIII secolo. Oltre ai maestri già citati, gli artisti francesi, impressionisti e postimpressionisti in particolare, ricoprono perciò un ruolo da giganti all’interno del patrimonio.
Dal 23 ottobre, grazie allincontro tra la National Gallery of Art di Washington e l’assessorato alla cultura di Roma Capitale, proprio questa sezione della raccolta che contempla dipinti di Manet, Monet, Degas, Renoir, Toulose-Lautrec, Cèzanne, Gauguin e Van Gogh sarà in mostra negli spazi espositivi del Museo dell’Ara Pacis.
Un suo ritratto è oggi appeso sul camino della sala dei Fondatori Mecenati della National Gallery di Washington. Un posto d’onore che gli è stato riservato per la sua attività di collezionista. La passione lo spinse infatti a raccogliere opere di grande valore che oggi rappresentano il nucleo centrale del patrimonio custodito nel museo, per cui Mellon si preoccupò di stipulare con il Congresso un accordo che prevedeva che nessun pezzo venisse aggiunto alla Galleria “se non dello stesso livello qualitativo”.
E per livello si intende, Botticelli, Tiziano, Rembrandt, van Eyck, Raffaello, in gran parte entrati nella collezione all’inizio degli anni Trenta quando gli capitò la possibilità di concludere un grande acquisto di capolavori dell’Ermitage che Stalin voleva personalmente vendere per comprare dei trattori.
L’ambizione di Mellon era quella di sintetizzare nella sua raccolta il meglio dell’arte Europea dal medioevo al XVIII secolo. Oltre ai maestri già citati, gli artisti francesi, impressionisti e postimpressionisti in particolare, ricoprono perciò un ruolo da giganti all’interno del patrimonio.
Dal 23 ottobre, grazie allincontro tra la National Gallery of Art di Washington e l’assessorato alla cultura di Roma Capitale, proprio questa sezione della raccolta che contempla dipinti di Manet, Monet, Degas, Renoir, Toulose-Lautrec, Cèzanne, Gauguin e Van Gogh sarà in mostra negli spazi espositivi del Museo dell’Ara Pacis.
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