Mancano ormai poche ore alla chiusura di "The Trauma of Painting", una delle retrospettive più significative del 2015: l'omaggio che il Guggenheim ha voluto rendere ad Alberto Burri in occasione del centenario della sua nascita. 

L'allestimento più completo e antologico che sia mai stato realizzato in suolo americano ha richiamato a New York oltre cento opere con l'obiettivo di ricollocare il maestro italiano in una posizione di assoluto rilievo nel contesto storico e artistico del dopoguerra.

Le diverse espressioni della ricerca materiale e tattile di Burri hanno così riempito la spirale del celebre Museo sulla Fifth Avenue con sacchi, stracci, sabbie, lacerazioni, legni, catrami, muffe, plastiche, ferri e cretti avvicinando il pubblico alla bellezza complessa inseguita, strappata e rammendata per vie pionieristiche da una delle figure più enigmatiche e affascinanti del Novecento, capace come nessun'altro di rielaborare e trasmettere l'esperienza della guerra.


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