La morte (apparente) della moda
manichini
23/11/2007
Manichini sventrati, vetrine oscurate, grucce vuote. E’ questo il paesaggio in mostra nelle vetrine nel periodo dei saldi. Un paesaggio di morte… apparente, perché poi ci sarà una rinascita, quella delle collezioni successive. Una sorta di ‘rito del sacrificio’ della moda enfatizzato, appunto, dalla presentazione visiva delle vetrine svuotate dalle persone sotto ‘sale fever’, come dire ‘febbre da saldo’.
Di trattati sulla moda ne sono stati scritti in infinità, ma forse mancava proprio questo: lo studio delle persone e delle vetrine durante il periodo più atteso dell’anno, quello dei saldi. A scriverlo è stato il designer austriaco membro dello studio Eoos di Vienna, Harold Grundl .
Il titolo del libro sembra quasi una profezia, ma è tutt’altro “The death of fashion” (Springer 2007), sta ad indicare non la morte dell’irreale mondo della moda, bensì la fine (morte) di una collezione e il lancio (rinascita) della successiva.
Il designer austriaco porta avanti una ricca ricerca confrontando gli atteggiamenti contemporanei e i riti dionisiaci degli antichi greci, quando al passaggio delle stagioni festeggiavano morte e rinascita del Dio Inverno e della Madre Terra. D’altronde la fine e il lancio delle collezioni sono i punti focali dell’anno fashion accompagnati dalle folle che si ammassano per accaparrarsi il pezzo migliore al prezzo più accessibile.
Harold Grundl ci ha impiegato ben due anni di intense ricerche per partorire questo trattato, l’idea? Gli è balenata in testa leggendo un quotidiano che riportava l’annuncio di saldi su un fondo nero che richiamava un necrologio.
Il libro inoltre è guarnito da immagini molto eloquenti come la vetrina di una boutique britannica ‘impacchettata’ da nastri rosa che mostrano sul fondo manichini vestiti solo della parola SALE, oppure merce presentata come in un market, sul bancone ammassata. Un modo, insomma, di eliminare tutto ciò che è legato al passato.
Libro: ”The death of fashion”
Autore: Harold Grundl
Edizoni: Springer 2007
Di trattati sulla moda ne sono stati scritti in infinità, ma forse mancava proprio questo: lo studio delle persone e delle vetrine durante il periodo più atteso dell’anno, quello dei saldi. A scriverlo è stato il designer austriaco membro dello studio Eoos di Vienna, Harold Grundl .
Il titolo del libro sembra quasi una profezia, ma è tutt’altro “The death of fashion” (Springer 2007), sta ad indicare non la morte dell’irreale mondo della moda, bensì la fine (morte) di una collezione e il lancio (rinascita) della successiva.
Il designer austriaco porta avanti una ricca ricerca confrontando gli atteggiamenti contemporanei e i riti dionisiaci degli antichi greci, quando al passaggio delle stagioni festeggiavano morte e rinascita del Dio Inverno e della Madre Terra. D’altronde la fine e il lancio delle collezioni sono i punti focali dell’anno fashion accompagnati dalle folle che si ammassano per accaparrarsi il pezzo migliore al prezzo più accessibile.
Harold Grundl ci ha impiegato ben due anni di intense ricerche per partorire questo trattato, l’idea? Gli è balenata in testa leggendo un quotidiano che riportava l’annuncio di saldi su un fondo nero che richiamava un necrologio.
Il libro inoltre è guarnito da immagini molto eloquenti come la vetrina di una boutique britannica ‘impacchettata’ da nastri rosa che mostrano sul fondo manichini vestiti solo della parola SALE, oppure merce presentata come in un market, sul bancone ammassata. Un modo, insomma, di eliminare tutto ciò che è legato al passato.
Libro: ”The death of fashion”
Autore: Harold Grundl
Edizoni: Springer 2007
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