A Roma dal 5 aprile al 23 luglio
Da Piranesi e Boccioni al Metaverso. A Palazzo Cipolla i maestri del passato a confronto con il digitale
Ugo Nespolo, Outrun, 2022, Acrilici su HDF, 70 x 50 cm, Collezione privata
Samantha De Martin
23/03/2023
Roma - Che cos’hanno in comune le opere di Carlo Maratti, Andrea Pozzo, Maurits Cornelis Escher con gli artisti digitali più dirompenti della scena contemporanea italiana e internazionale da Robert Alice a Krista Kim?
Lo scopriremo a bordo di un’altalena immersiva, tra immagini digitali (ma non solo) che accompagneranno i visitatori dell’ottocentesco Palazzo Cipolla, a Roma, in un mondo parallelo nella mente di creatori di universi, tra visioni che si spalancano attraverso la pittura, la scultura, l’arte digitale, la danza, la poesia, la musica, fino all'intelligenza artificiale.
Dal 5 aprile al 23 luglio la mostra Ipotesi metaverso celebra il dialogo tra grandi artisti del passato e i colleghi contemporanei, a confronto sul terreno dell’immaginazione e della creazione di nuove dimensioni spaziali.
Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio, 1913 (fusione 2005-2011), bronzo, Collezione Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona
Curato da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, promosso dalla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele, e realizzato da Poema SpA , il percorso vedrà alternarsi opere di storici maestri come Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Maurits Cornelis Escher, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giorgio de Chirico ai lavori degli artisti digitali più creativi e innovativi della scena contemporanea italiana e internazionale, pionieri del movimento legato all’arte nativa digitale.
Nell’affascinante terreno dell’immaginazione 32 grandi maestri del passato si confronteranno con i contemporanei pionieri dell’arte digitale tra filosofia digitale zen, tecnonatura, sculture blockchain, realtà virtuale, letteratura generativa.
Giulio Paolini, Eco e Narciso, 2017-2018, Inchiostro nero, inchiostro rosso e collage su riproduzione fotostatica e su carta grigia, 85 x 70 cm | Courtesy l’artista
“Al fine di sottolineare che l'ipotetico Metaverso, nuova dimensione ipertecnologica, si debba aggiungere alla vita reale senza sostituirla - spiegano i curatori Simongini e Tabacchi - quadri e sculture di artisti che hanno creato "mondi" alternativi coesistono con opere immersive, per proporre al visitatore, spesso chiamato in causa come "attore" della mostra, un rapporto equilibrato, anche se talvolta spiazzante, fra "fisico" e "digitale". Una sorta di "laboratorio per il futuro", con l’intento di offrire al pubblico un'esperienza che si suppone essere, per certi aspetti, simile a quella degli anni a venire, nella coesistenza di contemplazione ed immersione, percezione quasi simultanea del materiale e dell'immateriale, fra stabilità e fluttuazione”.
Ogni spazio di Palazzo Cipolla si appresta a trasformarsi in un mondo a sé, all'interno del quale saranno definiti regole e spazi sempre diversi.
La mostra è aperta da martedì a domenica dalle 10 alle 20. Chiuso lunedì. Ultimo ingresso ore 19.
Alex Braga, Automatic Impermanence, 2023, installazione di realtà aumentata site specific | Courtesy l’artista
Leggi anche:
• Ipotesi metaverso
Lo scopriremo a bordo di un’altalena immersiva, tra immagini digitali (ma non solo) che accompagneranno i visitatori dell’ottocentesco Palazzo Cipolla, a Roma, in un mondo parallelo nella mente di creatori di universi, tra visioni che si spalancano attraverso la pittura, la scultura, l’arte digitale, la danza, la poesia, la musica, fino all'intelligenza artificiale.
Dal 5 aprile al 23 luglio la mostra Ipotesi metaverso celebra il dialogo tra grandi artisti del passato e i colleghi contemporanei, a confronto sul terreno dell’immaginazione e della creazione di nuove dimensioni spaziali.
Umberto Boccioni, Forme uniche della continuità nello spazio, 1913 (fusione 2005-2011), bronzo, Collezione Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona
Curato da Gabriele Simongini e Serena Tabacchi, promosso dalla Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele, e realizzato da Poema SpA , il percorso vedrà alternarsi opere di storici maestri come Andrea Pozzo, Giovanni Battista Piranesi, Maurits Cornelis Escher, Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giorgio de Chirico ai lavori degli artisti digitali più creativi e innovativi della scena contemporanea italiana e internazionale, pionieri del movimento legato all’arte nativa digitale.
Nell’affascinante terreno dell’immaginazione 32 grandi maestri del passato si confronteranno con i contemporanei pionieri dell’arte digitale tra filosofia digitale zen, tecnonatura, sculture blockchain, realtà virtuale, letteratura generativa.
Giulio Paolini, Eco e Narciso, 2017-2018, Inchiostro nero, inchiostro rosso e collage su riproduzione fotostatica e su carta grigia, 85 x 70 cm | Courtesy l’artista
“Al fine di sottolineare che l'ipotetico Metaverso, nuova dimensione ipertecnologica, si debba aggiungere alla vita reale senza sostituirla - spiegano i curatori Simongini e Tabacchi - quadri e sculture di artisti che hanno creato "mondi" alternativi coesistono con opere immersive, per proporre al visitatore, spesso chiamato in causa come "attore" della mostra, un rapporto equilibrato, anche se talvolta spiazzante, fra "fisico" e "digitale". Una sorta di "laboratorio per il futuro", con l’intento di offrire al pubblico un'esperienza che si suppone essere, per certi aspetti, simile a quella degli anni a venire, nella coesistenza di contemplazione ed immersione, percezione quasi simultanea del materiale e dell'immateriale, fra stabilità e fluttuazione”.
Ogni spazio di Palazzo Cipolla si appresta a trasformarsi in un mondo a sé, all'interno del quale saranno definiti regole e spazi sempre diversi.
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