Yoshitaka Nakamura. Mostra scultorea
Dal 11 Settembre 2014 al 24 Ottobre 2014
Roma
Luogo: Fondazione Crocetti
Indirizzo: via Cassia 492
Orari: da lunedì a venerdì 11-13 / 15-19; sabato 11-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 33711468
E-Mail info: fondazione.crocetti@tiscali.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecrocetti.it
E’ gioia che si rinnova, con orgoglio e freschezza. Se è vero infatti che la Fondazione Venanzo Crocetti è in grado di ospitare così spesso le opere dei maestri contemporanei della scultura giapponese, il merito è sempre quello del Nostro Fondatore, Venanzo Crocetti, che nel suo profondo cammino di ricerca e sapienza, lungamente sperimentato durante i ripetuti soggiorni nel paesi del Sol Levante, ebbe modo di instaurare profonde alleanze artistiche e spirituali con le istanze figurative della più nobile tradizione compositiva asiatica, tra avanguardia e classicità.
Così, è tra avanguardia e classicità che si collocano anche le opere di Yoshitaka Nakamura. Il suo è un esercito pacificato, quasi alieno, speciale nelle forme del volo accartocciato e addensato in quelle della contemplazione. Giovanotti meccanici dall’anima gentile, figure un poco dolenti, figure in cammino che sembrano alludere ai disastri della guerra e al tempo stesso ne paiono ampiamente uscite fuori, seppur colme di innesti, saldature, ferite, cuciture, trespoli ospedalieri; forme dell’imbrunire, passi del divenire, tra annodamenti e scioglimenti del nudo più essenziale. Tornitura di teste, ali alberate e musicanti, pose delicate, nascondimenti, tra il qui e il lì; tubature di vincoli, linee d’ombra, forme cerchiate del silenzio. Nella veggenza il dono dell’alta visione dove tutto pare insegnare il giusto orientamento, la forma del presente amico dove l’andare si manifesta in ciò che è.
Ingannevole è la grande bellezza, ma anche ingannevole, ci desta rapimento. Con occhi nuovi, ancora una volta ci accingiamo a toccare: la qualità dell’imperfetto, l’immediatezza del divenire, lo scivolamento. Ancora e ancora, il nutrimento dell’umanità.
Così, è tra avanguardia e classicità che si collocano anche le opere di Yoshitaka Nakamura. Il suo è un esercito pacificato, quasi alieno, speciale nelle forme del volo accartocciato e addensato in quelle della contemplazione. Giovanotti meccanici dall’anima gentile, figure un poco dolenti, figure in cammino che sembrano alludere ai disastri della guerra e al tempo stesso ne paiono ampiamente uscite fuori, seppur colme di innesti, saldature, ferite, cuciture, trespoli ospedalieri; forme dell’imbrunire, passi del divenire, tra annodamenti e scioglimenti del nudo più essenziale. Tornitura di teste, ali alberate e musicanti, pose delicate, nascondimenti, tra il qui e il lì; tubature di vincoli, linee d’ombra, forme cerchiate del silenzio. Nella veggenza il dono dell’alta visione dove tutto pare insegnare il giusto orientamento, la forma del presente amico dove l’andare si manifesta in ciò che è.
Ingannevole è la grande bellezza, ma anche ingannevole, ci desta rapimento. Con occhi nuovi, ancora una volta ci accingiamo a toccare: la qualità dell’imperfetto, l’immediatezza del divenire, lo scivolamento. Ancora e ancora, il nutrimento dell’umanità.
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