Dal 17 gennaio presso Bottegantica

Da De Chirico a Vedova: presto a Milano 30 gioielli del Novecento

Giorgio De Chirico, Autoritratto | Courtesy Galleria Bottegantica Milano
 

Francesca Grego

27/12/2019

Milano - Nel 1946 iniziava a Milano l’avventura della Galleria del Naviglio, una seconda casa per artisti come Giacomo Balla, Carlo Carrà, Umberto Boccioni, Giorgio De Chirico e qualche anno dopo la culla dello Spazialismo di Lucio Fontana. Primi in Italia ad aprirsi alle avanguardie straniere, gli spazi espositivi di Carlo Cardazzo hanno accolto capolavori di Picasso, Kandinskij, Mirò, Pollock, Calder, Cy Twombly, molti dei quali alla prima personale nel Belpaese.

Dopo più di mezzo secolo, alcuni di questi artisti tornano negli ambienti di via Manzoni 45, oggi occupati da Galleria Bottegantica. A cura di Stefano Bosi, Valerio Mazzetti Rossi ed Enzo Savoia con la consulenza scientifica di Fabio Benzi, Novecento Privato. Da De Chirico a Vedova ripercorre momenti e fenomeni che hanno segnato l’arte del XX secolo in una sede ricca di memorie e suggestioni. In mostra 30 opere provenienti da due importanti collezioni private, legate tra loro da un dialogo appassionato e da un carattere intimo e meditativo, come ha spiegato Enzo Savoia. Facendo perno sugli anni del Naviglio, scorrono davanti a noi le vicende delle avanguardie, con il Futurismo in prima linea, e poi la Metafisica, il Realismo Magico, l’Astrazione, l’Informale...
“Il Novecento italiano – scrive Benzi – è stato un oceano battuto da grandi onde. Battuto soprattutto dal perenne contrasto tra l’apologia della forma e il suo annullamento, specie a partire dagli anni Trenta. Protagonisti delle pagine più significative della storia dell’arte italiana e internazionale sono una serie di maestri d’avanguardia che hanno contribuito alle rivoluzioni del XX secolo con nuove forme e immagini, sperimentazioni e ricerche”.

Ordinato cronologicamente, il percorso si presenta come un ricco racconto visivo pensato per un pubblico ampio, anche grazie a un apparato didattico sperimentale che si sofferma su ciascuna delle opere esposte. Le firme sono quelle di Boccioni, Balla, Severini, Savinio, De Chirico, Sironi, Casorati, Carrà, Campigli, Arturo Martini, Guttuso, Fontana, Manzù, Burri, Vedova, Pomodoro: un viaggio ai vertici dell’arte italiana che mostra come le intuizioni di allora siano rapidamente diventate storia.

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