Dal 24 aprile al 30 settembre una scenografica installazione sull’acqua 

Daniel Buren illumina il Lago d'Iseo dal Mirad'Or

Daniel Buren al Mirad'Or, Pisogne (BS), Lago d'Iseo I Foto Michele Nastasi
 

Francesca Grego

23/04/2021

Brescia - A cinque anni dalla passeggiata sull’acqua firmata Christo, l’arte contemporanea torna sul Lago d’Iseo in una palafitta del Secondo Millennio. È il Mirad’Or, il padiglione dalle forme essenziali  e rigorose che emerge dalle acque nei pressi di Pisogne per dialogare con l’incanto del paesaggio. Fruibile liberamente di giorno e di notte, in settimana e nel weekend, è pronto a portare il meglio del contemporaneo in un luogo d’arte millenario, custode di incisioni rupestri, architetture medievali, meraviglie del Rinascimento. 


Daniel Buren al Mirad'Or, Pisogne (BS) I Foto Michele Nastasi

Il primo a raccogliere la sfida è Daniel Buren, con due grandi dittici luminosi visibili anche dalla riva opposta del lago già da domani, sabato 24 aprile, e fino al 30 settembre. Da sempre interessato a indagare il rapporto tra opera, ambiente e contesto, l’artista rinnova i suoi iconici motivi a righe verticali di 8,7 cm grazie alle nuove possibilità offerte dalla tecnologia e dalla fibra ottica. Nascono così quattro grandi pannelli in tessuto luminoso e colorato, che consentono all’opera di diventare fonte di luce per lo spazio che la circonda. 


 Mirad'Or, Pisogne (BS) I Foto Michele Nastasi

“Per il filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer l’essenza dell’esperienza temporale dell’arte sta nell’imparare a indugiare. Mirad’Or è proprio questo, uno spazio pubblico dove la possibilità di indugiare è amplificata. È un piccolo padiglione pensato per l’arte contemporanea, ma anche un belvedere che inquadra, e quindi svela, il paesaggio”, spiega Mauro Piantelli di De8 Architetti, che ha progettato l’edificio: “Una sorta di nuvola bianca appoggiata sul lago quasi a protezione dei resti dell’antico lavatoio che riflette la luce dell’acqua e del cielo, quella luce così unica del Lago d’Iseo. Luce perfetta per indugiare, ‘forse la contropartita a noi adeguata di ciò che si chiama eternità’”. 


Mirad'Or, Pisogne, Lago d'Iseo I Foto Michele Nastasi

Intorno, un racconto fatto di pietra e di acqua, di metamorfosi e di incontri, proprio dove lo specchio del lago incontra la Valle Camonica. Nell’incanto della natura, la medievale Torre del Vescovo annuncia meraviglie d’arte come la chiesa della Madonna della Neve, impreziosita da Pietro da Cemmo e Girolamo Romanino con affreschi che giustificano la fama della “Cappella Sistina dei poveri”
“Il Lago d’Iseo e Brescia sono da alcuni anni al centro dell’elaborazione del contemporaneo nel panorama delle arti del Nord Italia”, spiega il gallerista Massimo Minini, direttore artistico del progetto nato da un’idea di Gigi Barcella. Oltre a Christo con la sua ormai iconica installazione fluttuante, di qui sono passati Mimmo Paladino, Anish Kapoor, Emilio Isgrò, Francesco Vezzoli. “Il Lago d’Iseo non solo si è accorto del contemporaneo grazie a The Floating Piers, ma ha promesso di proseguire il percorso”, continua Minini: “Così vedo Daniel Buren all’interno di Mirad’Or, come una piccola e bellissima presenza. Per Pisogne un inizio che non avrei potuto immaginare migliore, per  il Lago d’Iseo la conferma di una continuità con artisti che, rinnovando la tradizione, intervengono direttamente sul paesaggio modificandolo con il loro lavoro”. 


Mirad'Or, Pisogne, Lago d'Iseo I Foto Michele Nastasi


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