August Sander / Helmar Lerski
Dal 24 Settembre 2014 al 07 Novembre 2014
Roma
Luogo: Accademia Tedesca Villa Massimo
Indirizzo: largo di Villa Massimo 1-2
Orari: da lunedì a giovedì 9-13 / 14-17; venerdì 9-13
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 4425931
E-Mail info: info@villamassimo.de
Sito ufficiale: http://www.villamassimo.de
All’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, mercoledì, 24 settembre 2014, alle ore 19.30, si inaugura la mostra fotografica August Sander – Helmar Lerski. In essa si confrontano il maestro Sander, considerato uno dei più grandi ritrattisti della fotografia del XX secolo, con il fotografo e operatore cinematografico Lerski, diventato celebre per i suoi ritratti d’avanguardia della fine degli anni venti e per la prima volta esposto in Italia. La mostra, che si terrà dal 25 settembre al 7 novembre 2014, è curata dalla storica della fotografia di reputazione internazionale Ute Eskildsen e rientra nell’ambito della XIII edizione di FOTOGRAFIA – Festival Internazionale di Roma, quest’anno dedicata al Ritratto.
In mostra sarà presente una preziosa selezione di trenta fotografie di August Sander provenienti dalla collezione del Museum Folkwang di Essen e una selezione di dieci immagini di Helmar Lerski appartenenti a una collezione privata. August Sander – Helmar Lerski sarà la prima mostra di una serie espositiva a Villa Massimo che illustrerà l’evoluzione della fotografia tedesca dagli anni venti a oggi e che metterà in dialogo o in contrasto le opere di due fotografi di un’epoca. Con August Sander e Helmar Lerski sono stati scelti due fotografi che negli anni venti elaborarono una propria metodologia indipendente e coerente.
Sander selezionava le persone a seconda della professione e del ceto sociale e le fotografava nel loro ambiente quotidiano - per lo più a figura intera e con luce naturale. L’idea era di presentare uno spaccato sociale articolato in 45 cartelle con rispettivamente 12 fotografie: Menschen des 20. Jahrhunderts (persone del XX secolo). La caratterizzazione sociale di Sander è uno straordinario contributo alla fotografia del primo Novecento, un’opera tuttora efficace e di grande influenza. Il lavoro di Lerski è intriso di drammaticità: i suoi scatti risentono fortemente del teatro e del cinema di quegli anni. Köpfe des Alltags (teste della quotidianità) presenta ritratti di persone anonime, di cui, come per Sander, veniamo a sapere la professione, ma qui ci vengono mostrati solo i volti, teste isolate in primi piani illuminati con forti contrasti. Non gli interessava l’appartenenza sociale dei suoi modelli, bensì la loro espressività. Quello di Lerski è uno sguardo che, attraverso la luce, dà forma a una interiorità - del soggetto quanto del fotografo.
In mostra sarà presente una preziosa selezione di trenta fotografie di August Sander provenienti dalla collezione del Museum Folkwang di Essen e una selezione di dieci immagini di Helmar Lerski appartenenti a una collezione privata. August Sander – Helmar Lerski sarà la prima mostra di una serie espositiva a Villa Massimo che illustrerà l’evoluzione della fotografia tedesca dagli anni venti a oggi e che metterà in dialogo o in contrasto le opere di due fotografi di un’epoca. Con August Sander e Helmar Lerski sono stati scelti due fotografi che negli anni venti elaborarono una propria metodologia indipendente e coerente.
Sander selezionava le persone a seconda della professione e del ceto sociale e le fotografava nel loro ambiente quotidiano - per lo più a figura intera e con luce naturale. L’idea era di presentare uno spaccato sociale articolato in 45 cartelle con rispettivamente 12 fotografie: Menschen des 20. Jahrhunderts (persone del XX secolo). La caratterizzazione sociale di Sander è uno straordinario contributo alla fotografia del primo Novecento, un’opera tuttora efficace e di grande influenza. Il lavoro di Lerski è intriso di drammaticità: i suoi scatti risentono fortemente del teatro e del cinema di quegli anni. Köpfe des Alltags (teste della quotidianità) presenta ritratti di persone anonime, di cui, come per Sander, veniamo a sapere la professione, ma qui ci vengono mostrati solo i volti, teste isolate in primi piani illuminati con forti contrasti. Non gli interessava l’appartenenza sociale dei suoi modelli, bensì la loro espressività. Quello di Lerski è uno sguardo che, attraverso la luce, dà forma a una interiorità - del soggetto quanto del fotografo.
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