Le volontà testamentarie saranno eseguite ma i dipinti di illecita provenienza non varcheranno la frontiera
Il Kunstmuseum di Berna accetta il controverso tesoro di Gurlitt
courtesy of Kunstmuseum Bern |
Berna, Svizzera
L. Sanfelice
25/11/2014
La sorte dell’eredità del collezionista Cornelius Gurlitt è stata finalmente resa nota. Il controverso patrimonio artistico, occultato dal figlio di Hildebrand Gurlitt, mercante d’arte vicino al Reich, e rinvenuto dalle autorità inquirenti nella primavera del 2011 in un appartamento di Monaco, sarà conservato al Kunstmuseum di Berna.
La decisione di accettare le volontà testamentarie di Gurlitt, scomparso qualche mese dopo il sequestro, è stata annunciata da Christoph Schäublin, presidente della fondazione del museo, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Berlino.
La Storia che pesa e definisce la natura della collezione, probabile frutto di razzie naziste, ha ovviamente generato esitazioni e perplessità etiche e legali rispetto al passo compiuto e ha perciò scelto di adottare condizioni precise nell’esecuzione della successione che si atterrà strettamente ai principi contenuti nella dichiarazione di Washington in cui si regolamenta l’identificazione e la restituzione di tutte le opere trafugate.
Grazie ad un accordo raggiunto con le autorità tedesche e con la Baviera, le opere di origine illecita o anche solo dubbia rimarranno in Germania per sottoporsi alle indagini della squadra istituita con l’obiettivo di riavvolgere il filo fino ad individuare i legittimi proprietari dei dipinti. E i costi di restituzione saranno a carico di Berlino.
Consulta anche:
Picasso, Chagall, Matisse, tra le 1500 opere sequestrate dai Nazisti e ritrovate a Monaco di Baviera
The Monuments Men e il recupero di opere d'arte trafugate dai Nazisti
Lo Chagall trafugato dai Nazisti
Gurlitt lascia tutte le sue opere (con guai annessi) al Museo di Berna
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Grazie ad un accordo raggiunto con le autorità tedesche e con la Baviera, le opere di origine illecita o anche solo dubbia rimarranno in Germania per sottoporsi alle indagini della squadra istituita con l’obiettivo di riavvolgere il filo fino ad individuare i legittimi proprietari dei dipinti. E i costi di restituzione saranno a carico di Berlino.
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