A Natale " Gioca l'arte"
 
										
										 
										
										
																		
																									Gastone, Paperina e Paperino
															
							19/12/2002
							 GIOCA L’ARTE la manifestazione dedicata ai bambini ideata da  Civita  e  organizzata insieme alla Walt Disney è al suo secondo anno La prima edizione realizzata ai Musei Capitolini,  ha avuto un riscontro straordinario tanto da spingere gli organizzatori a coinvolgere altri due celebri e importanti musei italiani: il Museo di Capodimonte a Napoli e il Museo Bagatti Valsecchi a Milano. 
A GIOCA L’ARTE possono partecipare i ragazzi di età compresa tra i 6 e i 14 anni, ma non solo, anche gli adulti sono fortemente coinvolti in questa speciale occasione che vede protagonista tutta la famiglia in un susseguirsi visite-gioco, attività espositive, laboratori didattici e postazioni multimediali interattive.
Abbiamo incontrato Dario Zerboni, direttore marketing e sviluppo di Civita, vero ideatore della splendida iniziativa; con lui scopriremo come far trascorrere un periodo di feste diverso e allegro ai nostri bambini.
GIOCA L’ARTE è alla sua II edizione, l’anno scorso è stato un vero successo, quando e com’è nata l’idea di questo progetto? 
 D.Z.” Sono padre di due bambine piccole spesso la domenica non  sappiamo cosa far fare ai bambini … da lì ho capito che c’era un bisogno del mercato sia da parte delle famiglie sia da parte dell’intera società ad educare le nuove generazioni. L’idea del progetto nasce due anni fa da una semplice considerazione, e dall’esigenza di portare l’arte vicino ai bambini e soprattutto di far fare loro  qualcosa di veramente costruttivo.  La manifestazione inizia con un’operazione test nel 2001 ai Musei Capitolini che ha ottenuto un grande successo  e quest’anno è stata ripetuta su Milano e Napoli”.
L’iniziativa è destinata ai bambini ma implica il coinvolgimento degli insegnanti e dei genitori. Una sorta di stimolo alla famiglia e alla scuola a partecipare in allegria e con intelligenza alla vita dei ragazzi…
 D.Z.” Assolutamente sì e cioè era necessario utilizzare il linguaggio dei ragazzi per avvicinarli all’arte in modo divertente, stimolante e in questo caso il abbiamo adottato il linguaggio Disney. L’idea era quella di avvicinare i bambini alle istituzioni culturali, il marchio Disney  era il modo più efficace per farli entrare nei musei. Il fine giustifica i mezzi…”.
L’iniziativa mette in comunicazione realtà museali diverse all’interno dello stesso progetto artistico. In questo modo si è venuto a creare una cooperazione tra un museo comunale (Musei Capitolini), un museo statale (Capodimonte) e uno privato (Bagatti Valsecchi). E’ stato difficile coinvolgere e riuscire a collaborare con questi musei?
 D.Z.” Direi di no,  sono stati tutti estremamente disponibili e comunque molto aperti; non abbiamo trovato differenze nelle diversità di tipologie dei musei. Abbiamo dialogato fondamentalmente con i direttori dei musei e per quanto riguarda il museo privato con il dott. Bagatti Valsecchi in persona che è presidente della Fondazione”.
I ragazzi sono coinvolti in visite che molto hanno a che vedere con il gioco, un approccio singolare al mondo dell’arte…
 D.Z.” Un approccio necessario,  perché è  l’unico modo per riuscire a farli divertire all’interno di un museo e dar loro una chiave per codificare le opere d’arte e il museo stesso. Le informazioni che i bambini ricevono  normalmente in una visita con i loro genitori,  sono informazioni che non vengono recepite o vengono immediatamente cancellate. Attraverso l’approccio suggerito da  “Gioca l’Arte”, il bambino ha un ricordo molto positivo di questa esperienza… è un primo passo per un avvicinamento ai musei”.						
						
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