Mario Caciotti. Con gli occhi di Mario

Mario Caciotti, Ballerine di can can, 2005

 

Dal 13 Gennaio 2019 al 10 Febbraio 2019

Sesto Fiorentino | Firenze

Luogo: Centro espositivo Antonio Berti

Indirizzo: via Bernini

Orari: feriali 16-19; festivi 10,30-12,30 e 16-19; lunedì chiuso

Enti promotori:

  • La Soffitta Spazio delle Arti
  • In collaborazione con le Amministrazioni Comunali di Sesto Fiorentino e Calenzano

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 335.6136979



Il centro espositivo “Antonio Berti” di Sesto Fiorentino ospita, dal 13 gennaio al 10 febbraio 2019, l’antologica Con gli occhi di Mario dedicata al pittore Mario Caciotti, scomparso nel 2018 a 94 anni, che ha vissuto tutta la vita tra Calenzano e Sesto Fiorentino. Le sue opere sono sempre ricche di colore, di pennellate intense, con cui racconta volti e luoghi della sua terra. L’evento è promosso da La Soffitta Spazio delle Arti del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata e organizzato in collaborazione con le Amministrazioni Comunali di Sesto Fiorentino e Calenzano.
L’esposizione sarà riproposta dal 16 al 24 marzo a Calenzano presso lo ST.ART Spazio Eventi di via Garibaldi.
Caciotti nasce a Calenzano il 24 settembre 1923. Diplomatosi in disegno tecnico alla scuola industriale “Leonardo da Vinci” di Rifredi, entra a lavorare alle Officine Meccaniche Galileo nel 1941. Presto inizia a dipingere ed espone i suoi quadri per la prima volta a Villa Guicciardini insieme agli amici Ennio e Guido Pozzi. La sua prima personale arriva nel 1958 alla Galleria Proconsolo di Firenze. Dal 1960 si dedica completamente alla pittura. Partecipa a varie collettive di prestigio. Nel 1972 è accolto da Giovanni March nel Gruppo Toscana Arte di Livorno. Molto apprezzate le sue opere a carattere religioso tra cui la Natività per la chiesa di San Giuseppe Artigiano a Sesto Fiorentino, la Via Crucis per la Sacra Famiglia a Prato, L’ultima cena per la parrocchia dell’Ascensione a Firenze e la Via Crucis per il portico del santuario di Boccadirio. Alcune sue tele arredano anche la sede del SS. Sacramento in Vaticano. Nel 2008 una ventina di sue opere arrivano negli Stati Uniti, acquisite permanentemente dal Contemporary Folk Art Hurm Museum di Savannah, in Georgia.
“La Soffitta Spazio delle Arti si è fatta volentieri promotrice di questo progetto espositivo - sottolinea Francesco Mariani, responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti - che è diventato realtà solo grazie al pieno sostegno della famiglia Caciotti che ha messo a disposizione il proprio archivio d'opere d’arte. Ogni creazione di Caciotti è sempre un'esplosione di emozione e questa antologica racconta tutto il percorso creativo di un artista che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell'arte”.
“Mario Caciotti - scrive il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi - è stato una presenza particolare per Sesto Fiorentino. Il suo vasto repertorio artistico, in cui soggetti sacri si affiancano a fiere, paesaggi, elementi naturali, ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità, di cui si è soffermato a raccontare spesso gli ultimi, gli emarginati, rompendo, col tratto ora deciso ora tenue della sua inconfondibile pennellata, tanti dei silenzi spesso celati dietro a quei volti. L’opera di Caciotti colpisce l’osservatore, lo cattura con la forza del colore che ne è forse il tratto più distintivo: il giallo dal pallore malinconico accanto al vigore del rosso vermiglio che danno vividezza a ritratti e paesaggi, trasformati dall’audacia del pennello e dall’impareggiabile capacità di Caciotti di trarre l’essenza dai suoi soggetti, quell’essenza che li definisce negli occhi di chi guarda”. page2image3845888page2image3841184page2image3845440page2image3843648page2image3843424 “Una mostra dedicata a Mario Caciotti - dice il primo cittadino di Calenzano, Alessio Biagioli, nel suo intervento - non può contenerlo. Mario è ovunque, è nei tetti della sua Settimello, negli alberi da lui dipinti, nei personaggi che non ci sono più ma che animano la memoria della nostra comunità. I suoi dipinti albergano nelle nostre case, nel palazzo comunale, nei circoli, nel ricordo dei suoi colori. Ci imbattiamo in lui continuamente attraverso i suoi quadri. Chi lo ha conosciuto ricorda la sua parlata calma, il senso di accoglienza che trasmetteva. Eppure come ogni artista dentro aveva stimoli forti, che metteva su tela o su tavole varie con figure espressive e piene di passione: bestie feroci, umili cittadini, figure pittoresche, manifestazioni o eventi.
Questa mostra in particolare ha un valore grande, perché promossa da due Comuni che rappresentano entrambi un artista a cavallo fra due territori, cui si è ispirato e in cui ha vissuto. Personalmente è anche il modo di rendere omaggio a una persona che ho stimato e a cui mi sono legato subito, mantenendo un debito di riconoscenza per tutto quello che mi ha trasmesso”.
“Nella sua sterminata produzione frutto di un’attività durata un’intera vita - scrive, infine, la storica dell’arte Alessia Nardi -, l’artista narra storie della Piana, dal carattere quasi leggendario, di cui è sempre stato innamorato, riproducendo nei suoi quadri visioni poetiche inondate di luce, ma svelandone al contempo le più profonde ombre.
Caciotti è testimone partecipe di un territorio che muta rapidamente sotto i suoi occhi, dove la vita contadina e i grandi insediamenti industriali coesistono, rappresenta la natura imprigionata, ma allo stesso tempo colta, piena di forza e di potenza, nei suoi momenti più belli e intensi: le albe, i tramonti, i pomeriggi maturi, le notti stellate, sempre riprodotte al suo zenit, che non si piega senza combattere alla selvaggia opera dell’uomo.
Immediatamente riconoscibile per le sue opere che celebrano l’amore per il colore, attraverso i suoi paesaggi infuocati, fiere ruggenti e i suoi girasoli così vividi; rappresenta una realtà che è tale e si materializza solo grazie alla forza vitale della tinta più che del soggetto stesso.
Mario, attraverso la pittura, ha riportato situazioni esistenziali e sociali, dimostrando la capacità di trasmettere gli stati d’animo dell’essere umano, con vigore ed efficacia, nel continuo conflitto con la natura e con la società, esprimendo l’essenza crudele del nostro tempo”.
A testimoniare la profondità dell’uomo e la sua sensibilità non solo come artista, sono poi i familiari di Mario - figli, nipoti e altri parenti - che svelano, nelle pagine dei Pensieri, i loro intimi sentimenti verso l’artista. Le parole della nipote Caterina sintetizzano al meglio la bellezza di questo legame: “Mi hai insegnato in silenzio cosa fosse l’arte. Grazie Maestro. Grazie Nonno”.
Arturo Caciotti dedica infine a Mario un suo suggestivo racconto che completa il ricco catalogo progettato da Camilla Mari e Margherita Caciotti e realizzato dalla Conti Tipocolor.

L’inaugurazione della mostra Con gli occhi di Mario dedicata a Mario Caciotti è in programma, presso il Centro espositivo “Antonio Berti” di via Bernini a Sesto Fiorentino, domenica 13 gennaio alle ore 11. La rassegna sarà visitabile ad ingresso gratuito sino al 10 febbraio con i seguenti orari: feriali 16-19; festivi 10,30-12,30 e 16-19; lunedì chiuso.

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