Dalle interpretazioni rinascimentali al Novecento
I mille volti della Gioconda (meno uno)
![](http://www.arte.it/foto/600x450/85/24184-Giangiacomo_Caprotti_Monna_Vanna.jpg)
Gian Giacomo Caprotti (detto il Salaì), Monna Vanna o Gioconda Nuda
E. Bramati
14/07/2014
Lecce - Mille volti meno uno, saranno quelli della Gioconda nella mostra appena inaugurata al Castello di Otranto.
Per poter accogliere quella "vera" l'Italia dovrà aspettare ancora, ma c'è chi vede questa come un'opportunità per concentrarsi sulla sua eredità artistica, anziché sull'opera stessa.
L'associazione culturale From Zero, con il patrocinio di Lecce2019, porterà nella cittadina pugliese diverse celebri versioni della Monna Lisa, realizzate attraverso cinque secoli di storia dell'arte.
Tra le più importanti non poteva mancare l'ambigua "Monna Vanna" o "Gioconda nuda" di Gian Giacomo Caprotti, allievo prediletto di Leonardo, ma anche la rappresentante contemporanea "L.H.O.O.Q", in cui il dadaista Marcel Duchamp si divertì a decorare la protagonista con baffi e pizzetto.
Fino al 30 settembre 2014 sarà possibile ammirare l'opera leonardesca, pur nelle sue diverse varianti, ed interrogarsi sul mito che essa generò all'epoca della sua realizzazione e, soprattutto, nel XX secolo.
Per poter accogliere quella "vera" l'Italia dovrà aspettare ancora, ma c'è chi vede questa come un'opportunità per concentrarsi sulla sua eredità artistica, anziché sull'opera stessa.
L'associazione culturale From Zero, con il patrocinio di Lecce2019, porterà nella cittadina pugliese diverse celebri versioni della Monna Lisa, realizzate attraverso cinque secoli di storia dell'arte.
Tra le più importanti non poteva mancare l'ambigua "Monna Vanna" o "Gioconda nuda" di Gian Giacomo Caprotti, allievo prediletto di Leonardo, ma anche la rappresentante contemporanea "L.H.O.O.Q", in cui il dadaista Marcel Duchamp si divertì a decorare la protagonista con baffi e pizzetto.
Fino al 30 settembre 2014 sarà possibile ammirare l'opera leonardesca, pur nelle sue diverse varianti, ed interrogarsi sul mito che essa generò all'epoca della sua realizzazione e, soprattutto, nel XX secolo.
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