Dal 31 ottobre al 23 marzo al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

Mutual Aid. Arte e natura si incontrano a Rivoli

Michel Blazy, Il rilascio delle lumache, 2009, dettaglio, Michel Blazy, Living Room II, Maison Hermès, Tokyo, Japan, 2016 | Courtesy l’artista e Art: Concept, Paris © Michel Blazy
 

Samantha De Martin

24/07/2024

Torino - Il filosofo e zoologo russo Piotr Kropotkin nel suo libro intitolato Il mutuo appoggio - Un fattore dell’evoluzione, pubblicato all’inizio del secolo scorso, ipotizzava che la sopravvivenza delle specie non traesse vantaggio soltanto dalla competizione, come sosteneva Charles Darwin. Secondo Kropotkin, quando un sistema ha poche risorse ed è instabile, la capacità di sopravvivere aumenta se gli elementi in gioco collaborano tra loro condividendo un piano comune e facendo del “mutuo appoggio” un fattore chiave dell’evoluzione, soprattutto in momenti di crisi.
A tradurre in arte questa modalità operativa sarà una mostra intitolata Mutual Aid Arte in collaborazione con la natura, a cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio, attesa dal 31 ottobre al 23 marzo al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.


Nicholas Mangan, Corre-Coralazioni, 2022-2023, fermo immagine, Video digitale a un canale, alta definizione, colore, suono | Courtesy l’artista e Sutton Gallery, Australia 

A tracciare il percorso sarà una selezione di opere d’arte completate o co-realizzate grazie al contributo di elementi e agenti non umani da artisti che hanno affrontato la questione dell’interdipendenza tra uomo e natura dagli anni Sessanta a oggi. La mostra scandirà un percorso che attraverserà le diverse fasi della riflessione artistica sull’ecologia, culminando nella crisi climatica attuale e negli sviluppi teorici che mettono in discussione la centralità dell’uomo nel sistema natura.

Elemento centrale del progetto espositivo sarà la condivisione del processo creativo tra artisti e elementi naturali (animali, vegetali e inorganici), interpretato per l’occasione da Maria Thereza Alves, Michel Blazy, Bianca Bondi & Guillaume Bouisset, Caretto/Spagna, Agnes Denes, Hubert Duprat, Henrik Håkansson, Tamara Henderson, Aki Inomata, Renato Leotta, Nicholas Mangan, Yannis Maniatakos, Nour Mobarak, Precious Okoyomon, Giuseppe Penone, Tomás Saraceno, Robert Smithson, Vivian Suter e Natsuko Uchino.


Precious Okoyomon, Il sole mangia i suoi figli, 2023, dettaglio, fiori di campo, terra vulcanica, farfalle, scultura di orso in resina composta da parti animatroniche, Sant’Andrea de Scaphis, Roma, 2023 | Foto: © Sant’Andrea de Scaphis | Courtesy l’artista © Precious Okoyomon

La mostra vuole essere un invito a rileggere natura e cultura come elementi collaboranti, chiamati a supportarsi e nutrirsi a vicenda. Il pubblico avrà modo di entrare in una visione ecosistemica approcciando ai grandi temi ambientali in modo innovativo e urgente, guardando all’importanza della coesistenza, della condivisione e della progettualità collettive multi-specie.