Riapre il Museo Archeologico di Marsala
La nave punica e la Venere splendente

Museo Archeologico Baglio Anselmi, Marsala |
Sala della Nave Punica
Francesca Grego
15/03/2017
Trapani - Un’imponente nave cartaginese, risalente al periodo della Prima Guerra Punica, è la regina del nuovo allestimento del Museo Archeologico Baglio Anselmi di Marsala, che riapre le porte al pubblico dopo importanti lavori nelle ex cantine di una storica azienda vinicola. Il reperto, unico al mondo per proporzioni e ricchezza, è finalmente osservabile in tutta la sua maestà, a mezzo secolo dal ritrovamento nelle vicine acque dello Stagnone.
La funzione dell’imbarcazione è ancora avvolta dal mistero: secondo le archeologhe Honor Frost e Rossella Giglio, si tratterebbe di una nave da guerra affondata durante la battaglia delle Egadi, il più grande scontro navale della storia dei conflitti fra Romani e Cartaginesi, mentre altri studiosi la considerano una nave da carico, vista l’abbondante presenza a bordo di vasellame, generi alimentari e utensili per la preparazione del cibo.
Quale che fosse il suo compito, il relitto è oggi un notevole documento dell’altissimo livello raggiunto dai Cartaginesi nella fabbricazione delle navi. Grazie a questo importante reperto, gli studiosi hanno potuto far luce sulle meraviglie tecniche dei cantieri punici, all’epoca ammirate e invidiate in tutto il Mediterraneo: su ogni asse della nave sono rimaste impresse le indicazioni scritte usate dai carpentieri per un montaggio rapido e infallibile.
Mentre il pubblico potrà ammirare il relitto da più angolazioni, grazie a una nuova passerella che consente la visione dall’alto anche ai visitatori disabili, si prepara l’assemblaggio di un altro storico natante, la nave romana risalente al III secolo a.C. ritrovata nel 20111 sui fondali di Marausa (Trapani) in sorprendenti condizioni di conservazione.
Se il mare rappresenta il principale elemento di ricchezza e identità del territorio dell’antica Lilibeo, l’antenata di Marsala, il museo ne traccia la storia attraverso importanti reperti subacquei e terrestri, ritrovati al largo di Capo Boeo e nelle necropoli puniche, ellenistico-romane e cristiane succedutesi nei secoli.
Ecco dunque preziosi corredi funebri, oggetti legati al culto delle divinità, frammenti scultorei e la statua della Venere Callipigia, di una bellezza splendente, cinta solo di un velo drappeggiato proprio come la celebre Venere Landolina di Siracusa.
Da ammirare la ricostruzione ancora in fieri di Lilibeo, con le sue splendide domus, le testimonianze epigrafiche, gli oggetti della vita quotidiana riuniti in un’unica sala per restituire la realtà pulsante dell’antico insediamento.
La funzione dell’imbarcazione è ancora avvolta dal mistero: secondo le archeologhe Honor Frost e Rossella Giglio, si tratterebbe di una nave da guerra affondata durante la battaglia delle Egadi, il più grande scontro navale della storia dei conflitti fra Romani e Cartaginesi, mentre altri studiosi la considerano una nave da carico, vista l’abbondante presenza a bordo di vasellame, generi alimentari e utensili per la preparazione del cibo.
Quale che fosse il suo compito, il relitto è oggi un notevole documento dell’altissimo livello raggiunto dai Cartaginesi nella fabbricazione delle navi. Grazie a questo importante reperto, gli studiosi hanno potuto far luce sulle meraviglie tecniche dei cantieri punici, all’epoca ammirate e invidiate in tutto il Mediterraneo: su ogni asse della nave sono rimaste impresse le indicazioni scritte usate dai carpentieri per un montaggio rapido e infallibile.
Mentre il pubblico potrà ammirare il relitto da più angolazioni, grazie a una nuova passerella che consente la visione dall’alto anche ai visitatori disabili, si prepara l’assemblaggio di un altro storico natante, la nave romana risalente al III secolo a.C. ritrovata nel 20111 sui fondali di Marausa (Trapani) in sorprendenti condizioni di conservazione.
Se il mare rappresenta il principale elemento di ricchezza e identità del territorio dell’antica Lilibeo, l’antenata di Marsala, il museo ne traccia la storia attraverso importanti reperti subacquei e terrestri, ritrovati al largo di Capo Boeo e nelle necropoli puniche, ellenistico-romane e cristiane succedutesi nei secoli.
Ecco dunque preziosi corredi funebri, oggetti legati al culto delle divinità, frammenti scultorei e la statua della Venere Callipigia, di una bellezza splendente, cinta solo di un velo drappeggiato proprio come la celebre Venere Landolina di Siracusa.
Da ammirare la ricostruzione ancora in fieri di Lilibeo, con le sue splendide domus, le testimonianze epigrafiche, gli oggetti della vita quotidiana riuniti in un’unica sala per restituire la realtà pulsante dell’antico insediamento.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Brescia | A Brescia il fumetto è arte fino al 15 febbraio 2026
Valentina e oltre: l’autunno di Brescia tra i sogni di Crepax e le illustrazioni di Jacovitti
-
Perugia | Dal 1° ottobre 2025 al 7 gennaio 2026
L’atteso ritorno: Raffaello a Perugia per il Giubileo della Speranza
-
Brescia | Dal 30 settembre al 15 febbraio al Museo di Santa Giulia
Guido Crepax a Brescia: in mostra un racconto lungo 50 anni
-
Milano | Parla l’artista e regista Ioana Păun
Le nuove frontiere del sogno. Al Museo della Scienza per la Notte dei Ricercatori
-
Firenze | Gli appuntamenti da non perdere in autunno
Beato Angelico, Toulouse-Lautrec, Tim Burton. Le mostre da vedere a Firenze
-
Roma | A Roma fino al 15 febbraio
L'alba di un museo. Castel Sant'Angelo si racconta