Piero Maccaferri. Sguardi d'artista
Dal 22 Febbraio 2015 al 08 Marzo 2015
Vigevano | Pavia
Luogo: Spazio B - Palazzo Sanseverino
Indirizzo: corso della Repubblica 21
Orari: sabato e domenica 16-19,30
Enti promotori:
- Comune di Vigevano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0381 21165
E-Mail info: info@arteinvigevano.com
Sito ufficiale: http://www.arteinvigevano.com
Sabato 21 Febbraio, alle ore 17 Spazio B, nella storica cornice di Palazzo Sanseverino, inaugura la mostra "Piero Maccaferri. Sguardi d'artista" un omaggio al vivace percorso artistico ed esistenziale dell'artista cilavegnese scomparso nel 1992 che , con Carlo Zanoletti, fu assoluto protagonista della straordinaria stagione pittorica vigevanese tra gli anni '60 e '80 ed appassionato insegnante d'arte.
L'universo pittorico e poetico per certi versi essenziale ed intimistico, del Maestro è evocato in questa mostra attraverso una selezione di opere che ci trasportano nel suo modo di essere stato pittore, nell'attaccamento a un mestiere antico, basato sul rispetto delle radici e della tradizione, sulle quali si sono innestate una notevole carica innovativa personale di innegabile perizia tecnica e di originale cifra stilistica.
Un'arte che affonda le radici in una dimensione legata alle straordinarie esperienze della pittura internazionale ( Cezane, Braque, Picasso , Sonia Delaunay ) e ad una interpretazione permeata da un senso di poesia, perché Maccaferri era poeta quando dipingeva, un poeta con talento di fare partecipe lo sguardo dello spettatore ad un mondo di sensazioni, emozioni e sentimenti comuni in sintonia con i tempi e, insieme universale.
In molte sue opere si avverte il fascino composto di un artista che " parla " di sé attraverso il segno, frantuma la figurazione in orizzontale informale, scioglie, amalgama, smaterializza, costruisce e fa respirare il suo pensiero in continuo movimento, dove la vita stessa, le esperienze ed i sogni diventano giostra di colori e pennellate di uomini e donne, paesaggi, nascite e distruzioni tra passato e presente in una continua ricerca di aspirazioni e contemplazioni dove il tratto ha subito più volte una trasformazione così come la vita stessa, attraverso le esperienze, trasforma l'indole umana.
In una sala della Biblioteca di Alessandria d'Egitto sono esposti dei disegni tutti firmati Piero Maccaferri, bozzetti dei costumi di scena, commissionati dal regista Gabriel Pascal per il film inglese " Cesare e Cleopatra "girato ad Alessandria d'Egitto nel lontano 1945.
Nasce a Cilavegna nel 1916,frequenta l'Accademia di Brera, dove ha come Maestri i pittori Aldo Carpi e Achille Funi e l'incisore Benvenuto Disertori, giovanissimo nel 1940 partecipa al Premio Hayez, vincendo il 1° premio. Chiamato alle armi in Nord Africa, nel 1941 viene tenuto prigioniero dagli inglesi ad Alessandria d'Egitto, qui realizza grandi dipinti murali, ritratti e fonda una scuola, ove insegnerà per alcuni anni.
Tornato in Italia nel 1947 organizza la sua prima personale alla galleria " Borromini di Milano " dove espone la serie di opere da lui definite " periodo rosso " Questa sarà la prima di una lunga serie di mostre a lui dedicate, organizzate in tutta Italia durante tutta la sua carriera. Nello stesso anno si sposa con Teresa, con la quale avrà le due figlie Carla e Antonella e inizia la sua professione di insegnante di disegno.
Attento alla valorizzazione della cultura artistica locale, fonda a Vigevano, con gli amici Merlo, Belmontesi, Franzoso, >Zanoletti ed altri, il gruppo " Il Saggitario " fucina di giovani e promettenti pittori, e a Mortara con l'amico Giancarlo Costa , il " Circolo Culturale Lomellino ". Nel corso della sua carriera artistica gli vengono conferiti numerosi riconoscimenti: Premio Hayez 1940 - Premio Italnord " calzolaio d'Italia " 1964 - il 1° Premio per l'incisione alla Mostra d'Arte Figurativa " Cantico Delle Creature " di Assisi 1964 - la Medaglia d'oro del Senato 1965 - Medaglia del Presidente del Consiglio 1966 - Nei primi anni '80, fonda a Vigevano la scuola d'arte " Il Centro " Maestro severo e rigoroso, uomo colto ma mai supponente e presuntuoso,lascia in eredità ai suoi allievi meticolosità e passione.
Si spegne, dopo una breve malattia a Cilavegna il 29 Giugno 1992
L'universo pittorico e poetico per certi versi essenziale ed intimistico, del Maestro è evocato in questa mostra attraverso una selezione di opere che ci trasportano nel suo modo di essere stato pittore, nell'attaccamento a un mestiere antico, basato sul rispetto delle radici e della tradizione, sulle quali si sono innestate una notevole carica innovativa personale di innegabile perizia tecnica e di originale cifra stilistica.
Un'arte che affonda le radici in una dimensione legata alle straordinarie esperienze della pittura internazionale ( Cezane, Braque, Picasso , Sonia Delaunay ) e ad una interpretazione permeata da un senso di poesia, perché Maccaferri era poeta quando dipingeva, un poeta con talento di fare partecipe lo sguardo dello spettatore ad un mondo di sensazioni, emozioni e sentimenti comuni in sintonia con i tempi e, insieme universale.
In molte sue opere si avverte il fascino composto di un artista che " parla " di sé attraverso il segno, frantuma la figurazione in orizzontale informale, scioglie, amalgama, smaterializza, costruisce e fa respirare il suo pensiero in continuo movimento, dove la vita stessa, le esperienze ed i sogni diventano giostra di colori e pennellate di uomini e donne, paesaggi, nascite e distruzioni tra passato e presente in una continua ricerca di aspirazioni e contemplazioni dove il tratto ha subito più volte una trasformazione così come la vita stessa, attraverso le esperienze, trasforma l'indole umana.
In una sala della Biblioteca di Alessandria d'Egitto sono esposti dei disegni tutti firmati Piero Maccaferri, bozzetti dei costumi di scena, commissionati dal regista Gabriel Pascal per il film inglese " Cesare e Cleopatra "girato ad Alessandria d'Egitto nel lontano 1945.
Nasce a Cilavegna nel 1916,frequenta l'Accademia di Brera, dove ha come Maestri i pittori Aldo Carpi e Achille Funi e l'incisore Benvenuto Disertori, giovanissimo nel 1940 partecipa al Premio Hayez, vincendo il 1° premio. Chiamato alle armi in Nord Africa, nel 1941 viene tenuto prigioniero dagli inglesi ad Alessandria d'Egitto, qui realizza grandi dipinti murali, ritratti e fonda una scuola, ove insegnerà per alcuni anni.
Tornato in Italia nel 1947 organizza la sua prima personale alla galleria " Borromini di Milano " dove espone la serie di opere da lui definite " periodo rosso " Questa sarà la prima di una lunga serie di mostre a lui dedicate, organizzate in tutta Italia durante tutta la sua carriera. Nello stesso anno si sposa con Teresa, con la quale avrà le due figlie Carla e Antonella e inizia la sua professione di insegnante di disegno.
Attento alla valorizzazione della cultura artistica locale, fonda a Vigevano, con gli amici Merlo, Belmontesi, Franzoso, >Zanoletti ed altri, il gruppo " Il Saggitario " fucina di giovani e promettenti pittori, e a Mortara con l'amico Giancarlo Costa , il " Circolo Culturale Lomellino ". Nel corso della sua carriera artistica gli vengono conferiti numerosi riconoscimenti: Premio Hayez 1940 - Premio Italnord " calzolaio d'Italia " 1964 - il 1° Premio per l'incisione alla Mostra d'Arte Figurativa " Cantico Delle Creature " di Assisi 1964 - la Medaglia d'oro del Senato 1965 - Medaglia del Presidente del Consiglio 1966 - Nei primi anni '80, fonda a Vigevano la scuola d'arte " Il Centro " Maestro severo e rigoroso, uomo colto ma mai supponente e presuntuoso,lascia in eredità ai suoi allievi meticolosità e passione.
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