La forza dell'arte

Opera presentata alla Biennale d'Arte di Venezia 2003
20/06/2003
Il titolo già di per sé indica le linee generali della mostra: "sogni e conflitti" perché, come dice il suo curatore Francesco Bonami, cerca di rispondere con la forza dell'arte alle difficili situazioni del mondo.
"La dittatura dello spettatore" perché ci possa essere un dialogo continuo e fertile tra arte e spettatore e che sia quest'ultimo a decidere individualmente attraverso il suo sguardo attento a vedere e capire il mondo dell'arte con tutti i suoi abitanti; è infatti lo spettatore che decide cosa e come vedere l'arte, ed è anche per questo che Bonami ha voluto lavorare con altri curatori. Non più la dittatura del curatore, unico, ma una collaborazione con altri 11 curatori, ognuno con il suo specifico interesse per favorire con più punti di vista lo spettatore.
La Biennale di Venezia compie 50 anni e li celebra così con un cambiamento di rotta rispetto alle ultime Biennali presentate.
Una Biennale poliedrica, nella quale infatti sono rappresentate tutte le discipline artistiche quasi da manuale, ma anche la Biennale della pittura che torna con felice sorpresa sul podio.
Oltre ai due premi alla carriera, già da tempo stabiliti, per Michelangelo Pistoletto e Carol Rama, sono stati assegnati il premio al miglior Padiglione, quello del Lussemburgo, con non poche critiche in quanto è un Padiglione fuori dai Giardini, dislocato in tutt'altra parte della città e rappresentato da un'artista di origine cinese; ma nonostante ciò il video è divertente e il titolo "Air Conditioned" è stato provvidenziale, dato il caldo.
Il premio per la giovane arte italiana è stato assegnato a una giovane iraniana, classe '69, che da anni vive a Roma, che ha presentato disegni di grandi dimensioni e proiezioni sul tema dell'identità umana.
L'opera migliore risulta poi quella della coppia Fischli e Weiss, presenti nel Padiglione italiano, curato da Bonami: la proiezione di una serie di domande tra l'utile e il futile, specchio dell'esistenza umana; in maniera diversa, quest'esistenza si riflette nell'opera simbolo del Padiglione: "Praying to safety" di David Hammons con due Budda legati da un sottile filo su cui pende in tensione una spilla in cerca di equilibrio.
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