Antiquaria Padova 2022. 38^ edizione

Opera di Stefano Maria Legnani, detto il Legnanino

 

Dal 05 Novembre 2022 al 13 Novembre 2022

Padova

Luogo: Quartiere Fieristico di Padova

Indirizzo: Via Niccolò Tommaseo 59

Orari: 5 e 6 novembre tra le 10 e le 19; da lunedì 7 a giovedì 10 novembre dalle 15 alle 19 e dall’11 al 13 novembre delle 10 alle 19

Costo del biglietto: nel periodo 5 - 10 novembre, il titolo d’ingresso è di 10 euro, che scende a 8 euro in prevendita online fino al 4 novembre. Dall’11 al 13 novembre invece il biglietto sarà di 14 euro, dando a tutti la possibilità di visitare sia Antiquaria Padova sia ArtePadova (12 euro in prevendita online fino al 10 novembre). Ingresso gratuito sotto i 12 anni

Sito ufficiale: http://www.antiquariapadova.com


Arrivano da 14 regioni italiane, ma anche da Londra e San Marino, i 60 antiquari che alla Fiera di Padova da sabato 5 a domenica 13 novembre, rappresenteranno secoli e secoli di arte e artigianato. Antiquaria Padova, 38^ edizione di un evento di cultura che è appuntamento clou dell’alto antiquariato nel Nordest, sarà al padiglione 1 della Fiera di Padova elegante mostra- mercato allestita in un ampio “salotto” per presentare i lavori di tanti grandi maestri del passato, italiani e stranieri. Sono mobili, quadri, sculture, miniature, oggetti di uso comune e ricercati, stampe e porcellane, vasi e tappeti, libri, stoviglie, orologi e gioielli; frutto dell’ingegno e dell’arte di ebanisti, gioiellieri, cesellatori, artisti dell’arte pura e di quella applicata, che un tempo erano paragonati ai loro più blasonati “cugini” pittori e scultori.

Ecco allora un tuffo nella storia dal Medioevo al Novecento, attraverso oggetti, arredi, arte antica. La storica rassegna che ogni anno richiama migliaia di visitatori - in gran parte collezionisti e appassionati dell’antico in arrivo da tutta Italia – per tre giorni sarà concomitante con ArtePadova.  

Immergersi nel curioso caleidoscopio di proposte portate da 21 antiquari del Veneto e poi via via dell’Emilia Romagna, della Toscana, della Lombardia e del Piemonte, di Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna, Molise, Lazio, Marche, Friuli e Basilicata, sarà come rivivere i secoli passati a contatto con oggetti di alta manifattura, protagonisti di mille storie. Il costume italiano e quelli di tutti i continenti saranno rappresentati da preziosi pezzi portati in Fiera da alcune delle più prestigiose gallerie antiquarie del nostro paese; tra cui spiccano soprattutto i quadri, gli arredi e l’oggettistica realizzati durante l’Illuminismo e nel XIX secolo.
“Sono anni particolari quelli che stiamo vivendo – dice Nicola Rossi, presidente della società padovana Nef – Nord Est Fair che promuove e cura questa e anche fiere d’arte a Padova, Genova, Parma, Forlì – Tuttavia è proprio in momenti difficili che antiquariato e arte conoscono una particolare vitalità, divenendo per molti investitori motivo di scelte dettate anche dall’esigenza di acquisire un patrimonio culturale che rappresenta una valida fonte di investimento che non si svaluta diventando bene rifugio”. 

In mostra la Serenissima dei secoli d’oro, ma non solo…
 
C’è molta Venezia nei quadri (ma non solo) presenti ad Antiquaria Padova. Dei primi Settecento è l’opera Ritratto di mercante dell’esponente del Rococò veneziano Giuseppe Nogari, allievo del Piazzetta, che a 43 anni decorò il Palazzo Reale di Torino. Ma è presente anche un’opera dello stesso maestro veneziano vissuto a cavallo tra ‘6 e ‘700: di Giovanni Battista Piazzetta, il Cristo Benedicente
Di Pietro Liberi, pittore avventuriero nato a Padova nel 1605 e a 16 anni già presente a Costantinopoli da dove fu condotto in catene a Tunisi, si ammira Venere e Adone, olio su tela, realizzato dopo la sua fuga in Italia che gli servì anche per apprendere l’arte tra Roma, Firenze, Bologna e Siena, prima di trasferirsi a Venezia dove lavorò per Palazzo Ducale e per la Chiesa della Salute. 
C’è un quadro di Pauwels Franck, detto Paolo Fiammingo, nato ad Anversa nel 1540 e morto nel 1596 a Venezia dove fu allievo del Tintoretto realizzando per il maestro i paesaggi di sfondo dei grandi dipinti a Palazzo Ducale. Si ammirano poi: Veduta di Venezia con il Canal Grande e la Chiesa degli Scalzi, del vedutista Apollonio Facchinetti alias Apollonio Domenichini (Venezia 1715- 1770); Venere abbraccia Amore morente, del pittore poeta e incisore urbinate Giuseppe Diamantini, che visse l’ultima parte della sua vita a Venezia dove morì nel 1705.  
Importante l’Ultima cena, olio su tela veneziano di epoca rinascimentale, attribuito con perizia dal critico d' arte Vittorio Sgarbi al pittore mantovano Bernardino da Asola (attivo a Venezia tra il 1525 e il 1550), le cui opere si trovano nei principali musei italiani e alla National Gallery di Londra. 
Tra le molte opere esposte a Padova ci sarà una tela seicentesca dal titolo curioso: Susanna tra i vecchioni, in cui Stefano Maria Legnani (detto il Legnanino) – affrescatore della corte sabauda - rappresentò un brano biblico in cui una virtuosa moglie fu falsamente accusata da due vecchi a cui non si era concessa. Sempre del ‘600 è un quadro in cui il bergamasco Bartolomeo Bettera, riunendo strumenti e spartiti accatastati, descrisse il precario equilibrio della vanità terrena.
Tra i gioielli più pregiati, arrivano da Londra: Pink Butterfly, spilla in platino, diamanti naturali taglio, Adamas, anello in platino, diamanti naturali taglio, Daisy, anello in oro bianco 18 kt, diamanti e Panthěres, collana in oro bianco e giallo 18 kt.
E ancora: La Trasfigurazione di Gesù Cristo, grande olio su tela da 350 x 200 cm del pittore parigino Jean Baptiste Martin, (1659 - 1735); di Dyalma Stultus, artista triestino nato nel 1901, Guanti bianchi, 1929, olio su tela; di Pericle Fazzini, scultore piceno del 1913, Danzatrice, grande bronzo realizzato nel 1938; due marine attribuite al milanese Francesco Antoniani (1700-1775); La cattura di Sansone di Aureliano Milani, pittore e incisore nato nel 1675 a Bologna e morto a Roma nel 1749, influenzato dall’arte dei Carracci. Diana scultura in bronzo è firmata dal francese A. Boulard (1930) e una scultura in metallo patinato e dipinto con parti in avorio su base in marmo e onice ha provenienza francese, anno 1930.  Molti i mobili d’epoca tra cui un paravento cinese in carta di riso con decorazione policroma di fine XVIII - inizi XIX secolo, un grande trumeau veneto del Settecento in radica di noce (mosso sui fianchi e sul fronte), mortai italiani ed europei dal 1500 al 1700, antiche cornici. Attraverso il “prima e dopo la cura”, restauratori presenti dimostrano come avvengono gli interventi di salvataggio di antichi dipinti; presentate poi le tecnologie per la diagnosi corretta e per l’attribuzione scientifica del periodo attraverso lo studio dei pigmenti usati.
 
Restauro e produzione di tessuti storici. Da Firenze a Villa Pisani di Strà 
collaborando con Ambientazioni Carraro
Fondazione Arte della Seta Lisio ad Antiquaria Padova
 
Fondazione Arte della Seta Lisio, istituzione a carattere manifatturiero - didattico - culturale (esistente a Firenze dal 1971) che garantisce la continuità dell’arte della tessitura a mano di stoffe pregiate, è presente ad Antiquaria Padova con un esemplare del suo archivio storico, il lampasso Aureo, uscito di recente dalle mani delle proprie restauratrici; due importanti esempi di ricostruzione tessile storica: il primo velluto cesellato fondo operato, detto Santa Lucia, creato per il restauro della nicchia di Santa Lucia della Cattedrale di Siracusa e il secondo velluto tagliato fondo laminato, chiamato Wilanów, creato per il restauro della camera da letto del re nel Palazzo alle porte di Varsavia. Inoltre si vedranno: due esemplari di velluti in tecnica tessile storica, tessuti a mano (produzione tra i 20-25 cm al giorno), due esemplari di broccati in tecnica tessile storica, tessuti a mano (produzione tra i 7-10 cm al giorno) e borsette in velluto e clutches in broccato, preziosi accessori Fondazione Lisio. 
In Fiera Fondazione Arte della Seta Lisio è ospite in Fiera di Ambientazioni Carraro di Padova: le due realtà presentano il corso propedeutico alla conservazione di manufatti tessili, che nella prima edizione si è tenuto lo scorso settembre al Museo Nazionale di Villa Pisani. Il progetto prevede cicli di interventi periodici per accrescere le competenze dell’impresa padovana per la tutela e la conservazione di manufatti tessili pregiati. Ogni edizione del progetto si concretizza nell’intervento su manufatti del patrimonio del Museo Nazionale di Villa Pisani. Il primo corso si è focalizzato sul recupero del paracamino dello Studio di Napoleone; il secondo al termine di Antiquaria Padova, si rivolgerà a un altro paracamino della stessa villa. 

Collaterale Mario Sironi
 
Una mostra collaterale dedicata a Mario Sironi, il grande artista a tutto tondo (Sassari 1885- Milano 1961) che nel 1922 fu tra gli antesignani del movimento artistico Novecento.  Galleria 56 di Bologna – presente ad ArtePadova 2022 - in collaborazione con Nef e col Comune di Padova, realizza ad Antiquaria Padova l’esposizione di sette opere di Sironi, su una parete di dieci metri. In questo modo si intende raccontare uno spaccato dell’arte di questo autore negli anni che vanno dal 1930 agli anni Cinquanta. Sintesi per immagini dei periodi satira e illustrazione politica, decorazione murale e anni della solitudine, summa della mostra Mario Sironi un racconto dal grande collezionismo italiano, visitabile a Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme fino all’8 gennaio 2023: progetto di Villa Bassi e Galleria 56 col patrocinio del Comune di Abano e la collaborazione di Ca’ Foscari. I visitatori interessati, troveranno ad Antiquaria Padova i biglietti riduzione per Villa Bassi (alle casse e in apposito totem). 
 
In vendita un’opera del fratello di Giacomo Casanova
 
Antiquaria Padova propone anche Scena di battaglia, opera di Francesco Casanova, di due anni più giovane di Giacomo, il fratello che in seguito divenne il più celebre di quella famiglia di artisti. Francesco, nato nel 1727 a Londra dove la mamma Zanetta Farussi recitava a teatro, fu in vita molto richiesto come pittore di battaglie; tuttavia morì in miseria in Austria nel 1803 dopo aver sperperato i grandi guadagni accumulati: tra i clienti annoverava la zarina Caterina II di Russia che volle i suoi quadri all’Ermitage dove tuttora si ammirano, e il principe di Condé. La sua carriera la intraprese imparando nella bottega veneziana del vedutista Francesco Guardi; poi fu nominato membro dell’Accademia reale di pittura francese.
 

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