Letizia Battaglia. Per pura passione

© Letizia Battaglia | Letizia Battaglia, L’arresto del boss Leoluca Bagarella, Palermo 1980

 

Dal 16 Marzo 2019 al 31 Marzo 2019

Treviglio | Bergamo

Luogo: Sala Crociera - Centro Civico Culturale

Indirizzo: vicolo Bicetti de’ Buttinoni 11

Orari: da martedì a sabato 16.30-19.30; domenica 10.30-12.30 / 16.30-19.30

Costo del biglietto: ingresso gratuito



In occasione della XXIV Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, il presidio della bassa bergamasca di LIBERA organizza una mostra fotografica che raccoglie alcune delle più importanti testimonianze del lavoro della fotografa siciliana Letizia Battaglia.
 
Quarantacinque scatti di grandi dimensioni saranno esposti a Treviglio nella Sala della Crociera, testimonianza visiva di alcuni tra i più tragici momenti della storia italiana, colti magistralmente dalla Battaglia, confermando il valore civile ed etico del suo fare fotografia.
 
"Non servono certo presentazioni per una delle fotografe più importanti d'Italia.
La prima donna fotografa in Italia a lavorare in un quotidiano, la prima donna europea a ricevere il Premio Internazionale Eugene Smith.
Una donna che ha portato nel mondo i suoi lavori di documentazione dell’intera città di Palermo, dei suoi vicoli, della sua gente, delle strade e degli anni terribili e scatenati dei morti ammazzati di mafia. Per il grande pubblico la Battaglia è la fotografa della mafia, appellativo che la fotografa rifiuta e ripudia con forza, perché lei non ha scelto la mafia, ma è stata la mafia a scegliere Palermo in quegli anni, in cui lei lavorava al quotidiano l’Ora. Pasquale Busetti, referente Presidio Bassa Pianura Bergamasca “Testimoni di Giustizia”  
 
Letizia Battaglia nasce a Palermo nel marzo del 1935 e dal 1974 in Sicilia inizia a fotografare, giorno dopo giorno, i delitti mafiosi, documentando l’incedere della violenza: nel 1979 l’esecuzione con una raffica di mitra del magistrato Cesare Terranova e del maresciallo di pubblica sicurezza Lenin Mancuso, nel 1980 l’omicidio del presidente della Regione Sicilia Piersanti Mattarella, fratello dell’attuale Presidente della Repubblica, l’uccisione di Salvo Lima, la strage di Via D’Amelio, in cui viene ucciso Paolo Borsellino, mentre inerme davanti alla strage di Capaci si rifiuta di fotografare la morte di Giovanni Falcone.
Nel corso degli anni Letizia Battaglia sviluppa una sensibilità tale da permettere alle sue fotografie di uscire dalla sola testimonianza giornalistica e diventare opere d’arte in grado di comunicare il dolore, la sconfitta, la povertà e la forza della Sicilia di quegli anni. Fra i suoi ritratti sguardi di donne che sono state madri, mogli, figlie, sorelle di uomini uccisi dalla guerra di mafia, come nell’intenso ritratto di Rosaria Schifani, vedova di Vito, agente di scorta del Giudice Falcone.
 
Letizia Battaglia, compatibilmente con i suoi impegni, verrà a Treviglio ad incontrare i giovani, i ragazzi delle scuole superiori, alcuni dei quali stanno lavorando all'aspetto grafico per la pubblicizzazione della mostra stessa.
 
La mostra di Treviglio si inserisce fra le iniziative che LIBERA sta promuovendo nel Nordest italiano, protagonista della violenza mafiosa, di fatti di corruzione e abuso di potere, per mostrare la propria vicinanza alle tante realtà, laiche e cattoliche, istituzionali e associative, impegnate sul territorio. Il 21 marzo l’associazione ha in programma una grande manifestazione a Padova per la XXIV Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
 
Opening sabato 16 marzo h. 18

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