Gianna Lampe. La mia grafica

Gianna Lampe, Tramonto, 1989, acquaforte acquatinta, cm. 50x70
Dal 13 Ottobre 2020 al 31 Ottobre 2020
Trieste
Luogo: Saletta Hammerle Editori
Indirizzo: via della Maiolica 15/a
Orari: da lunedì a venerdì 10 - 12.30 e 15 - 18, sabato 10 - 12.30, domenica e festivi chiuso
Curatori: Marianna Accerboni
Telefono per informazioni: +39 040 767075
E-Mail info: info@hammerle.it
Sito ufficiale: http://www.hammerle.it
S’inaugura martedì 13 ottobre 2020 alle ore 18.30 alla Saletta Hammerle Editori di Trieste, la mostra personale della pittrice Gianna Lampe, che sarà introdotta sul piano critico dall’arch. Marianna Accerboni. Nella mostra, intitolata “La mia grafica”, sarà esposta, in una sorta di antologica, oltre una ventina tra disegni realizzati a crayon e incisioni accanto a un olio, eseguiti tra gli anni Ottanta e oggi.
Sensibile, colta, amante della musica, un po' timida, - scrive Marianna Accerboni - Gianna Lampe ha percorso silenziosamente nella sua vita il dolce sentiero dell'arte, attratta - lei, così discreta e apparentemente semplice – da uno degli stili pittorici più aggressivi e spiazzanti del Novecento, l'espressionismo, appreso nei due anni trascorsi nel periodo giovanile a Monaco di Baviera. E, non a caso, anche il più introspettivo. Alla ricerca di comprendere meglio l'essere umano e se stessa, è riuscita a esprimersi con proprietà di linguaggio e talento nel raccontare, attraverso il graffio dei crayon, gli interni del suo luogo di lavoro, la casa di spedizioni Francesco Parisi di Trieste, del cui presidente ha dipinto a olio un ritratto perfetto; così come appare molto azzeccato quello del pittore Nino Perizi, di cui Lampe ha saputo cogliere il temperamento severo e un po’ melanconico.
Sotto la guida del maestro, l’artista aveva seguito per anni la Scuola Libera di Figura del Museo Revoltella, dove si sono formati numerosi talenti cittadini. E, certamente, ha imparato bene la lezione, a giudicare dalla morbidezza e dalla delicata sensualità del nudo a crayon presentato in questa mostra e dalla qualità di quelli a tratto continuo eseguiti in varie acqueforti/ acquetinte: vi si palesa una sorta di sogno introspettivo, accanto a un’acuta riflessione sulla propria esistenza personale, realizzata secondo un'inclinazione, oltre che lievemente onirica, surreale. Creati tra gli anni Ottanta e Novanta, nel periodo in cui Lampe frequentava la Scuola libera dell’Acquaforte Carlo e Mirella Schott Sbisà, sono intitolati La notte, La strada, Il letto e rappresentano espressioni pittoricamente e graficamente originali del suo sentire, nitide e forti ma nel contempo delicate, quasi sommesse.
Un mondo interiore espresso attraverso immagini dal sapore poeticamente autobiografico con un taglio creativo personale e indipendente come appare anche nell’intenso Ritratto in blu, dalla complessa e riuscita realizzazione. Lavori che risultano dinamici e vitali, tutt’altro che statici, in particolare quando si tratta di architetture d’interni e di esterni, come la rappresentazione delle Chiese Luterana e di S. Nicolò dei Greci e del Palazzo della Prefettura di Trieste, della facciata del Duomo di Muggia e dei Caffè Tommaseo e San Marco. Meno “movimentate” appaiono invece le già citate grafiche intitolate La notte, La strada, Il letto, accomunate da un misterioso tocco rosso e da una notevole eleganza compositiva.
Un’antologica - conclude Accerboni - gentile e interessante, che ci accompagna in punta di piedi, con la consueta discrezione, nel mondo di un’artista capace d’invenzioni di qualità e di un lirismo autobiografico non comune. .
Gianna Lampe è nata a Muggia, dove vive e opera. Ha soggiornato per due anni in giovane età a Monaco di Baviera, dove ha visitato i ricchi musei e le importanti pinacoteche della città e scoperto la pittura impressionista con gli intensi accenti cromatici e la forte valenza del segno che l’hanno caratterizzata. Rientrata a Trieste, ha seguito per molti anni i corsi di Figura al Museo Revoltella sotto la guida del pittore Nino Perizi e la Scuola libera dell’Acquaforte sotto la guida di Mirella Schott Sbisà. In seguito ha frequentato lo studio del pittore Paolo Cervi Kervischer e la Scuola del Vedere diretta da Donatella Surian, nel cui ambito ha seguito i corsi dei maestri Claudio Mario Feruglio e Antonio Sofianopulo. Espone dal 1990 e ha al suo attivo la numerose collettive e 11 personali. È presente nel Dizionario degli Artisti di Trieste, dell’Isontino, dell’Istria e della Dalmazia dal 1996.
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