Sbirulino si è tolto il naso
@LaPresse |
Sandra Mondaini
19/12/2008
L’occasione è data dalla conferenza stampa del 10 novembre scorso tenutasi negli studi Mediaset di via Cinelandia a Cologno Monzese, in cui si è presentato Crociera Vianello, film tv andato in onda su Canale 5. Gli ascolti non hanno deluso, ma il momento clou dell’incontro è stato un addio al piccolo schermo che prima o poi ci si aspettava, che comunque fa notizia, quello di Sandra Mondaini.
Attrice comica e soubrette televisiva, non si può proprio definire un’icona per le giovani generazioni: i grandi successi personali o accanto all’inseparabile marito Raimondo Vianello, infatti, si inquadrano soprattutto alla Rai tra gli anni ’60 e ’80, proseguiti poi in Mediaset. Ma scorrendo la sua lunga carriera ci sono delle svolte artistiche che si possono definire addirittura anticonformiste. Con gran sorpresa dei giovanissimi che forse la conoscono troppo poco.
Prima di tutto, è stata una delle prime donne della tv a vestirsi da uomo. O meglio, da uno strano uomo , indefinibile, un po' “diverso”: il pagliaccio Sbirulino. Il clown ingenuo, dalla voce gracchiante e la risata contagiosa fu protagonista dal 1978 nella trasmissione Io e La Befana su Raiuno, che accompagnava gli italiani verso la Lotteria di Capodanno. A dire la verità, Sbirulino si ispirava al personaggio Scaramacai, impersonato dall’attrice di rivista Pinuccia Nava alla metà degli anni ’50, ma fu Sandra Mondaini ad abituare il pubblico al carattere assessuato.
Altro fatto interessante della carriera dell’attrice è che, sempre insieme al marito, nel 1982 Sandra Mondaini è tra le primissime celebritie a lasciare il posto sicuro in Rai per approdare nel neonato network privato Mediaset, Canale 5. A proposito di questo, l’attuale presidente della società televisiva Confalonieri ha dichiarato quello di Sandra e Raimondo “un atto eroico”, perché la tv era giovane, ma soprattutto pubblica, difficile prevedere il successo della privatizzazione del piccolo schermo. Una sfida con retrogusto di ribellione.
Infine, anche se Sandra&Raimondo sembrano la traduzione vivente al fatto che se non “litigarello, l’amore non è bello”, mai si sarebbe immaginato che galeotta fu una cotoletta alla milanese piuttosto imbarazzante: “quando ci incontrammo io ero fidanzata con un altro, lui con un’altra. Poi una sera a cena, si dichiarò”. Mica semplice, seppur nel mondo dello spettacolo, in tempi che comunque erano sicuramente meno disinibiti di oggi.
Alla faccia di “che barba che noia, che noia che barba” un sodalizio artistico e sentimentale, il loro, che non fa una grinza, nemmeno sotto quel piumone che lei dal 1988 scalcia nel lettone della sit-com Casa Vianello. Ben lontani dai tribolamenti d’amore delle protagoniste di “Sex & The City”, comunque quelli dell’”annoiata” Mondaini fanno sorridere, peccato saperla ora sulla sedia a rotelle, sofferente a causa di una dolorosa malattia muscolare, la vasculite, che la colpisce proprio a quelle gambe scattanti e la allontana definitivamente dalla tv. Raimondo rimane ancora, ma è diverso, è come se mancasse un pezzo. Esattamente come se ad un clown mancasse il naso rosso.
Attrice comica e soubrette televisiva, non si può proprio definire un’icona per le giovani generazioni: i grandi successi personali o accanto all’inseparabile marito Raimondo Vianello, infatti, si inquadrano soprattutto alla Rai tra gli anni ’60 e ’80, proseguiti poi in Mediaset. Ma scorrendo la sua lunga carriera ci sono delle svolte artistiche che si possono definire addirittura anticonformiste. Con gran sorpresa dei giovanissimi che forse la conoscono troppo poco.
Prima di tutto, è stata una delle prime donne della tv a vestirsi da uomo. O meglio, da uno strano uomo , indefinibile, un po' “diverso”: il pagliaccio Sbirulino. Il clown ingenuo, dalla voce gracchiante e la risata contagiosa fu protagonista dal 1978 nella trasmissione Io e La Befana su Raiuno, che accompagnava gli italiani verso la Lotteria di Capodanno. A dire la verità, Sbirulino si ispirava al personaggio Scaramacai, impersonato dall’attrice di rivista Pinuccia Nava alla metà degli anni ’50, ma fu Sandra Mondaini ad abituare il pubblico al carattere assessuato.
Altro fatto interessante della carriera dell’attrice è che, sempre insieme al marito, nel 1982 Sandra Mondaini è tra le primissime celebritie a lasciare il posto sicuro in Rai per approdare nel neonato network privato Mediaset, Canale 5. A proposito di questo, l’attuale presidente della società televisiva Confalonieri ha dichiarato quello di Sandra e Raimondo “un atto eroico”, perché la tv era giovane, ma soprattutto pubblica, difficile prevedere il successo della privatizzazione del piccolo schermo. Una sfida con retrogusto di ribellione.
Infine, anche se Sandra&Raimondo sembrano la traduzione vivente al fatto che se non “litigarello, l’amore non è bello”, mai si sarebbe immaginato che galeotta fu una cotoletta alla milanese piuttosto imbarazzante: “quando ci incontrammo io ero fidanzata con un altro, lui con un’altra. Poi una sera a cena, si dichiarò”. Mica semplice, seppur nel mondo dello spettacolo, in tempi che comunque erano sicuramente meno disinibiti di oggi.
Alla faccia di “che barba che noia, che noia che barba” un sodalizio artistico e sentimentale, il loro, che non fa una grinza, nemmeno sotto quel piumone che lei dal 1988 scalcia nel lettone della sit-com Casa Vianello. Ben lontani dai tribolamenti d’amore delle protagoniste di “Sex & The City”, comunque quelli dell’”annoiata” Mondaini fanno sorridere, peccato saperla ora sulla sedia a rotelle, sofferente a causa di una dolorosa malattia muscolare, la vasculite, che la colpisce proprio a quelle gambe scattanti e la allontana definitivamente dalla tv. Raimondo rimane ancora, ma è diverso, è come se mancasse un pezzo. Esattamente come se ad un clown mancasse il naso rosso.
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