Ceramica. Manifatture Fiorentine 1880-1920 dalla Collezione Bruno Caini

Ceramica. Manifatture Fiorentine 1880-1920 dalla Collezione Bruno Caini
Dal 15 Aprile 2015 al 15 Luglio 2015
Firenze
Luogo: Spazio Mostre Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Indirizzo: via Bufalini 6
Orari: dal lunedì al venerdì 9-19; sabato e domenica 10-13 / 15-19
Curatori: Anita Valentini
Enti promotori:
- OmA - Associazione Osservatorio Mestieri d'Arte
- Ente Cassa di Risparmio di Firenze
- Regione Toscana
- Comune di Firenze
- La Toscana verso Expo
- Comune di Sesto Fiorentino
- Archivio della Ceramica Sestese
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 5384964-965
E-Mail info: staff@osservatoriomestieridarte.it
Sito ufficiale: http://www.entecarifirenze.it/
Per la primavera del 2015 OmA organizza e promuove la mostra di ceramiche otto-novecentesche di manifatture fiorentine provenienti da un’unica collezione portata in essere da Bruno Caini, fra il 1990 e il 2010, e conservata oggi dalla figlia Marina Smeralda Caini.
L’intenzione dei promotori e della collezionista, così come di Anita Valentini, curatrice della mostra, è quella di favorire ai visitatori un excursus nell’arte ceramica fiorentina tra i due secoli.
Tra il XIX e il XX secolo la ceramica è stata una protagonista fra le arti nel difficile compito di portare avanti tradizioni secolari e di saperle anche superare e rinnovare. A questo proposito, l’allestimento curato da Stefano Maurri è stato pensato all’interno delle due grandi aree dello Spazio Mostre dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ripropongono, nelle forme e nei decori, le ceramice che si rifanno alla grande tradizione rinascimentale italiana (Della Robbia, Urbino e Raffaello in primis), con le grottesche nei corpi dei vasi o al centro dei piatti, con le immagini femminili, le cosiddette “belle”, etc. e le ceramiche che, invece, si allontanano dalle tradizione (anche se non del tutto), proponendo forme e decori modernisti, di gusto Liberty europeo, dove elementi zoomorfi e fitomorfi e immagini raffinatissime si intrecciano in un rincorrersi di forme e di decori.
Sono ben 141 oggetti di varie tipologie (per la tavola, d’arredo, piatti da parata, vasi, orci, sculture) plasmati dagli artisti delle manifatture ceramiche Ginori in mostra insieme a Cantagalli, Colonnata, Salvini, Fantechi e Chini. Le varie manifatture sono riconoscibili in mostra grazie a strumenti di corredo come fotografie e cartine topografiche che valorizzano le peculiarità artistiche e mostrano come, attraverso le manifatture, si sono caratterizzati i territori di riferimento.
L’allestimento permette di ammirare le ceramiche dove abitualmente sono collocate. Lo spazio è narrato come in un ambiente familiare. Le pareti sono riprodotte con pannelli avorio e rosso pompeiano proprio come la casa che le ospita, che rappresenta un perfetto connubio di arredi classici e moderni. Inoltre la grande “tavola da parata” mostra la ricchezza delle ceramiche azzurro-celesti della manifattura Cantagalli di ispirazione Savona. L’altissima qualità delle opere esposte e “i numeri” fanno grande il progetto: circa 140 pezzi, sei fabbriche ceramiche, un’unica collezione.
L’intenzione dei promotori e della collezionista, così come di Anita Valentini, curatrice della mostra, è quella di favorire ai visitatori un excursus nell’arte ceramica fiorentina tra i due secoli.
Tra il XIX e il XX secolo la ceramica è stata una protagonista fra le arti nel difficile compito di portare avanti tradizioni secolari e di saperle anche superare e rinnovare. A questo proposito, l’allestimento curato da Stefano Maurri è stato pensato all’interno delle due grandi aree dello Spazio Mostre dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ripropongono, nelle forme e nei decori, le ceramice che si rifanno alla grande tradizione rinascimentale italiana (Della Robbia, Urbino e Raffaello in primis), con le grottesche nei corpi dei vasi o al centro dei piatti, con le immagini femminili, le cosiddette “belle”, etc. e le ceramiche che, invece, si allontanano dalle tradizione (anche se non del tutto), proponendo forme e decori modernisti, di gusto Liberty europeo, dove elementi zoomorfi e fitomorfi e immagini raffinatissime si intrecciano in un rincorrersi di forme e di decori.
Sono ben 141 oggetti di varie tipologie (per la tavola, d’arredo, piatti da parata, vasi, orci, sculture) plasmati dagli artisti delle manifatture ceramiche Ginori in mostra insieme a Cantagalli, Colonnata, Salvini, Fantechi e Chini. Le varie manifatture sono riconoscibili in mostra grazie a strumenti di corredo come fotografie e cartine topografiche che valorizzano le peculiarità artistiche e mostrano come, attraverso le manifatture, si sono caratterizzati i territori di riferimento.
L’allestimento permette di ammirare le ceramiche dove abitualmente sono collocate. Lo spazio è narrato come in un ambiente familiare. Le pareti sono riprodotte con pannelli avorio e rosso pompeiano proprio come la casa che le ospita, che rappresenta un perfetto connubio di arredi classici e moderni. Inoltre la grande “tavola da parata” mostra la ricchezza delle ceramiche azzurro-celesti della manifattura Cantagalli di ispirazione Savona. L’altissima qualità delle opere esposte e “i numeri” fanno grande il progetto: circa 140 pezzi, sei fabbriche ceramiche, un’unica collezione.
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