Omaggio a Giorgio Melzi
Giorgio Melzi
Dal 25 February 2021 al 1 March 2021
Milano
Luogo: Libreria Bocca 1775
Indirizzo: Galleria Vittorio Emanuele
Orari: ore 11-17
Curatori: Alessandra Anna Meneghetti
Giovedì 25 febbraio, verrà presentato il progetto “Omaggio a Giorgio Melzi” ideato dallo studio di Comunicazione AndEventi Communication, con la curatela di Alessandra Anna Meneghetti e la collaborazione ed organizzazione di Giorgio Lodetti titolare della Libreria Bocca.
Dai tempi del quartiere di Brera, del Giamaica e poi della Milano da bere o di quella un po’ da piangere e un po’ da sorridere che è venuta ancora dopo, di amici ne ha messi insieme un bel po’ il Melzi, occupato ai suoi “blu”, alle sue assorte contemplazioni, alle sue melanconie e alle sue risate, alla poesia della sua vita.
Oggi, un piccolo gruppo tra loro, Nino Attinà, Tindaro Calia, Fernando De Filippi, Maurizio Esposito, Tina Mallia, Alessandro Matteucci (in arte Flavio Menecci) Alfredo Mazzotta, Roberta Musi, Stefano Pizzi, Togo e Alessia e Lorenzo Longieri, giovani artisti, per l’espressione e la promessa del tempo che avrà luogo, chiamati a raccolta dal curatore, che ha scovato un mazzo di dodici fogli di Fabriano, carta meravigliosa come sanno esserlo le carte di quegli artigiani, gli manda ciascuno un cenno con la mano fatto di colori e di segni, un abbraccio d’immagine che lo chiama per nome ora che non c’è più. Ricordandolo. Parlandoci.
Ne viene fuori una mostra diversa, un saluto collettivo, un mosaico di visioni e di evocazioni. Una bella mostra, con un niente di tristezza – vabbé – ma soprattutto con la soddisfazione condivisa del bel lavoro compiuto, quando è venuto bene come doveva venire.
Un grazie speciale per la collaborazione e l’amicizia di sempre alla Top Digital, innovativa società milanese di produzione e post-produzione audio, a Giancarmine Arena, forIMAGES, per la fotografia e alla Fondazione Kodra a sancire un’amicizia di oltre quarant’anni tra Ibrahim e Giorgio.
Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione IEO-CCM a supporto della Divisione Oncologia Medica Gastrointestinale e Tumori Neuroendocrini dell’Istituto Europeo di Oncologia.
E con una concentrazione assoluta e creativa, che ha le qualità della metafora. Quella qualità di cui la mano e l’occhio di un poeta sono capaci quando il sentimento è autentico, quando sgoccia con sincerità dalla memoria e dall’animo.
Dai tempi del quartiere di Brera, del Giamaica e poi della Milano da bere o di quella un po’ da piangere e un po’ da sorridere che è venuta ancora dopo, di amici ne ha messi insieme un bel po’ il Melzi, occupato ai suoi “blu”, alle sue assorte contemplazioni, alle sue melanconie e alle sue risate, alla poesia della sua vita.
Oggi, un piccolo gruppo tra loro, Nino Attinà, Tindaro Calia, Fernando De Filippi, Maurizio Esposito, Tina Mallia, Alessandro Matteucci (in arte Flavio Menecci) Alfredo Mazzotta, Roberta Musi, Stefano Pizzi, Togo e Alessia e Lorenzo Longieri, giovani artisti, per l’espressione e la promessa del tempo che avrà luogo, chiamati a raccolta dal curatore, che ha scovato un mazzo di dodici fogli di Fabriano, carta meravigliosa come sanno esserlo le carte di quegli artigiani, gli manda ciascuno un cenno con la mano fatto di colori e di segni, un abbraccio d’immagine che lo chiama per nome ora che non c’è più. Ricordandolo. Parlandoci.
Ne viene fuori una mostra diversa, un saluto collettivo, un mosaico di visioni e di evocazioni. Una bella mostra, con un niente di tristezza – vabbé – ma soprattutto con la soddisfazione condivisa del bel lavoro compiuto, quando è venuto bene come doveva venire.
Un grazie speciale per la collaborazione e l’amicizia di sempre alla Top Digital, innovativa società milanese di produzione e post-produzione audio, a Giancarmine Arena, forIMAGES, per la fotografia e alla Fondazione Kodra a sancire un’amicizia di oltre quarant’anni tra Ibrahim e Giorgio.
Il ricavato sarà devoluto alla Fondazione IEO-CCM a supporto della Divisione Oncologia Medica Gastrointestinale e Tumori Neuroendocrini dell’Istituto Europeo di Oncologia.
E con una concentrazione assoluta e creativa, che ha le qualità della metafora. Quella qualità di cui la mano e l’occhio di un poeta sono capaci quando il sentimento è autentico, quando sgoccia con sincerità dalla memoria e dall’animo.
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