Le urne dei forti

Le urne dei forti, Museo Civico Archeologico Etnologico, Modena
Dal 14 December 2014 al 7 June 2015
Modena
Luogo: Museo Civico Archeologico Etnologico
Indirizzo: largo Porta S. Agostino 33
Orari: da martedì a venerdì 9-12; sabato e festivi 10-13 / 15-18
Curatori: Andrea Cardarelli, Cristiana Zanasi
Enti promotori:
- Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
- Soprintendenze per i Beni Archeologici di Emilia-Romagna Veneto Piemonte
- Soprintendenza ai Beni Storici Artistici di Modena
Telefono per informazioni: +39 059 2033100
E-Mail info: museo.archeologico@comune.modena.it
Sito ufficiale: http://www.comune.modena.it
Richiamano i versi di Omero e ci svelano aspetti non solo della morte, ma anche della vita di una comunità della pianura padana di oltre 3.000 anni fa, i risultati degli scavi nella necropoli dell’età del bronzo di Casinalbo (MO) intrapresi dal Museo Civico Archeologico di Modena con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna.
Dal 14 dicembre 2014 al 7 giugno 2015 al Palazzo dei Musei di Modena, le nuove scoperte saranno al centro della mostra “Le urne dei forti”, che rappresenta il punto di arrivo di una pluriennale e innovativa ricerca.
Il sepolcreto di Casinalbo fu individuato alla fine dall’800 a circa 200 metri da uno di quegli abitati dell’età del bronzo, noti come “terramare”, che a partire dal 1650 a.C. occuparono in modo capillare la pianura padana centrale.
I nuovi scavi hanno consentito di indagare circa un quinto dell’estensione presunta dell’intera necropoli, 12.000 mq, e di recuperare oltre 600 tombe, costituite da pozzetti entro cui erano sistemate le urne cinerarie con i resti dei defunti.
Nel settore interessato dagli scavi sono stati individuati sentieri che isolavano nuclei di sepolture e aree dove si svolgevano rituali precedenti e successivi al rogo funebre. Questi ultimi, ricostruiti grazie alle evidenze archeologiche, richiamano con forza quelli che Omero descrive nell’Iliade raccontando i funerali di Patroclo e quelli di Ettore.
Le ricerche archeologiche e antropologiche hanno, inoltre, consentito di recuperare informazioni sull’assetto demografico, l’organizzazione della società, le condizioni di vita dei suoi abitanti.
Nella mostra “Le urne dei forti” la necropoli sarà di fatto “messa in scena”, cioè presentata al pubblico attraverso una ricostruzione che conduce il visitatore a percorrere un sentiero dell’area sepolcrale e ad assistere alle cerimonie con cui la comunità affidava il defunto al mondo ultraterreno. Le ricostruzioni, i filmati appositamente realizzati e le voci che nell’oscurità richiamano i versi dell’Iliade, creano una dimensione fortemente evocativa. Intorno a questa sezione poi, è allestito un percorso espositivo ricco di immagini, testi, strumenti multimediali e reperti provenienti da Casinalbo, ma anche da altre necropoli e contesti dell’età del bronzo dell’Emilia Romagna, del Veneto e del Piemonte.
La mostra, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e con la collaborazione delle Soprintendenze per i Beni Archeologici di Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici di Modena, è curata da Andrea Cardarelli, professore di Preistoria e Protostoria all’Università Sapienza di Roma e da Cristiana Zanasi, curatrice del Museo Civico Archeologico Etnologico.
La mostra è affiancata dall’edizione scientifica della ricerca diretta da Andrea Cardarelli, con la collaborazione di Gianluca Pellacani e il contributo di vari autori del Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma e delle Università di Modena e Reggio Emilia e del Salento.
Dal 14 dicembre 2014 al 7 giugno 2015 al Palazzo dei Musei di Modena, le nuove scoperte saranno al centro della mostra “Le urne dei forti”, che rappresenta il punto di arrivo di una pluriennale e innovativa ricerca.
Il sepolcreto di Casinalbo fu individuato alla fine dall’800 a circa 200 metri da uno di quegli abitati dell’età del bronzo, noti come “terramare”, che a partire dal 1650 a.C. occuparono in modo capillare la pianura padana centrale.
I nuovi scavi hanno consentito di indagare circa un quinto dell’estensione presunta dell’intera necropoli, 12.000 mq, e di recuperare oltre 600 tombe, costituite da pozzetti entro cui erano sistemate le urne cinerarie con i resti dei defunti.
Nel settore interessato dagli scavi sono stati individuati sentieri che isolavano nuclei di sepolture e aree dove si svolgevano rituali precedenti e successivi al rogo funebre. Questi ultimi, ricostruiti grazie alle evidenze archeologiche, richiamano con forza quelli che Omero descrive nell’Iliade raccontando i funerali di Patroclo e quelli di Ettore.
Le ricerche archeologiche e antropologiche hanno, inoltre, consentito di recuperare informazioni sull’assetto demografico, l’organizzazione della società, le condizioni di vita dei suoi abitanti.
Nella mostra “Le urne dei forti” la necropoli sarà di fatto “messa in scena”, cioè presentata al pubblico attraverso una ricostruzione che conduce il visitatore a percorrere un sentiero dell’area sepolcrale e ad assistere alle cerimonie con cui la comunità affidava il defunto al mondo ultraterreno. Le ricostruzioni, i filmati appositamente realizzati e le voci che nell’oscurità richiamano i versi dell’Iliade, creano una dimensione fortemente evocativa. Intorno a questa sezione poi, è allestito un percorso espositivo ricco di immagini, testi, strumenti multimediali e reperti provenienti da Casinalbo, ma anche da altre necropoli e contesti dell’età del bronzo dell’Emilia Romagna, del Veneto e del Piemonte.
La mostra, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, e con la collaborazione delle Soprintendenze per i Beni Archeologici di Emilia-Romagna, Veneto, Piemonte e della Soprintendenza ai Beni Storici Artistici di Modena, è curata da Andrea Cardarelli, professore di Preistoria e Protostoria all’Università Sapienza di Roma e da Cristiana Zanasi, curatrice del Museo Civico Archeologico Etnologico.
La mostra è affiancata dall’edizione scientifica della ricerca diretta da Andrea Cardarelli, con la collaborazione di Gianluca Pellacani e il contributo di vari autori del Museo Preistorico Etnografico Luigi Pigorini di Roma e delle Università di Modena e Reggio Emilia e del Salento.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI

-
Dal 24 June 2025 al 29 October 2025 Firenze | Museo Novecento
Haley Mellin. Siamo Natura
-
Dal 26 June 2025 al 18 July 2025 Firenze | Palazzo Sacrati Strozzi
Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina
-
Dal 26 June 2025 al 28 September 2025 Roma | Vittoriano - Sala Zanardelli
Città Aperta 2025. Roma nell’anno del Giubileo
-
Dal 25 June 2025 al 26 October 2025 Bergamo | GAMeC
Maurizio Cattelan. Seasons
-
Dal 17 June 2025 al 6 January 2026 Perugia | Palazzo Baldeschi
EXTRA. Segni antichi/Visioni contemporanee
-
Dal 22 June 2025 al 11 January 2026 Possagno | Museo Gypsotheca Antonio Canova
CARLO SCARPA E LE ARTI ALLA BIENNALE. Opere e vetri dalla Collezione Gemin