L'atelier retrouvè

Carlo Romagnoli, L'atelier retrouvè, Centro studi Cappella Orsini, Roma
Dal 4 October 2012 al 21 October 2012
Roma
Luogo: Centro studi Cappella Orsini
Indirizzo: via di Grotta Pinta 21
Orari: da martedì a venerdì 14.30-19; sabato e domenica 12-19
Curatori: Gianna Paola Cuneo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 6896277
E-Mail info: andrea@luciferoroberto.it
Sito ufficiale: http://www.cappellaorsini.it/home
L’eccezionale ritrovamento dopo più di quarant’anni dello studio intatto di Carlo Romagnoli uno dei pittori de “I XXV della Campagna Romana”
Conosciuto per l’appartenenza al gruppo di pittori “I XXV della Campagna Romana”, solo oggi Carlo Romagnoli rivela la totalità del suo lavoro attraverso opere piene di tensione emotiva che riflettono il momento storico che ha vissuto.
Verrà ricostruito in forma di tableau vivant lo studio di Via Nizza dove l’artista ha lavorato per molti anni. Il mistero della sparizione dello studio sarà una presenza pervasiva dell’intero allestimento. Abiti, pennelli, colori, disegni, bozzetti memorabilia del pittore condurranno il visitatore alla scoperta dell’artista. Al piano superiore verranno valorizzare le opere ritrovate più significative dell’artista permettendo cosi una revisione critica della sua opera nell’ambito del panorama artistico e culturale dell’Italia tra le due guerre.
Roma, Via Nizza. Un vecchio ascensore di legno e vetri. Al sesto piano si apre la porta; si accede ad un corridoio stretto illuminato da una vetrata ricoperta da lembi di juta. Lo studio è in ombra, due grandi cavalletti di legno scuro allineati, sovrapposti. Chi abbiamo scoperto? Aleggia un segreto in questo spazio incredibile, fermo nel tempo da più di quarant’anni. Lo studio imbavagliato per tanto tempo, ora risvegliato, ci parla quasi sottovoce; questo pittore era forse sotto il segno di Saturno …. Scopriamo il suo primo autoritratto, di quando aveva poco più di vent’anni, con tavolozza e pennelli, impregnato di quella coscienza eroica tipica di un artista.
“Mi avete trovato!” ci dice con lo sguardo; era arrivato il momento. Attorno i personaggi che ha dipinto riprendono vita: ma chi sono questi personaggi? Ci appaiono signore eleganti degli anni Venti e Trenta, misteriose, sofisticate, le danzatrici idolatrate di quel periodo dorato: “Mi hai riconosciuta? … No, non sono Mistinguett …” “Ah! Ida Rubinstein in posa egizia? …” “Devi scoprirmi…”
Qui senti quasi il fruscio delle sete , dei tutu che le ballerine stanno indossando. Tutte hanno posato per Carlo, per piccoli studi, per una Venere con drappi turchesi e fiocchi rosa, oppure “alla maschietta” con larghi pantaloni neri.
Ma di nuovo si avvicinano guerre, catastrofi: Adamo ed Eva sono cacciati dal Paradiso. Le loro belle figure si stagliano contro il profilo degli alberi, piangendo. Arriva l’uragano, la distruzione. Sono finiti gli anni folli dei “désenchantées” europei, che saranno svegliati dal suono delle bombe. Questo studio fermo nel tempo, ci restituisce attraverso l’arte anche una cellula intatta di Storia.
Apriamo il piccolo armadio che contiene alcuni quadri, la cassetta dei colori, le tavolozze ancora vive, fresche; giacche e soprabiti incartati, tuba e bombetta in perfetto stato accuratamente risposte. Il mondo di Carlo Romagnoli.
Carlo Romagnoli, Roma 1888-1966
Pittore delle anime, della vita, della luce.. Frequenta l’Accademia di Belle Arti, la scuola libera di nudo. Esordisce nel 1907 alla Promotrice e a tutte le più importanti esposizioni d’arte. E’ alla Biennale di Venezia nel 1934, a Berlino e a Bruxelles nel 1935 e a Palazzo Pitti a Firenze. E’ invitato a far parte de “I XXV della Campagna Romana”, gruppo di importanti pittori dell’epoca, con Coleman, Sartorio, Cambellotti. Dopo una attiva partecipazione alla vita artistica in Italia e all’estero, soprattutto negli anni Venti, dipinge “La cacciata dal Paradiso” presentimento della fine di un’epoca felice. Nella seconda guerra mondiale perde suo fratello minore Mario Romagnoli, eroe di Cefalonia. Quasi un commento storico ed umano la sua grande tela “La discesa agli Inferi”, dove i malvagi precipitano senza scampo nel vuoto. Il suo studio è stato riaperto nella primavera del 2011.
Durante la mostra verrà proiettato il documentario “L’Atelier Retrouvé” realizzato da Gianna Paola Cuneo con la voce di Tony Allotta; montaggio di Emiliano Campagnola; riprese di Nicolò Patriarca.
Conosciuto per l’appartenenza al gruppo di pittori “I XXV della Campagna Romana”, solo oggi Carlo Romagnoli rivela la totalità del suo lavoro attraverso opere piene di tensione emotiva che riflettono il momento storico che ha vissuto.
Verrà ricostruito in forma di tableau vivant lo studio di Via Nizza dove l’artista ha lavorato per molti anni. Il mistero della sparizione dello studio sarà una presenza pervasiva dell’intero allestimento. Abiti, pennelli, colori, disegni, bozzetti memorabilia del pittore condurranno il visitatore alla scoperta dell’artista. Al piano superiore verranno valorizzare le opere ritrovate più significative dell’artista permettendo cosi una revisione critica della sua opera nell’ambito del panorama artistico e culturale dell’Italia tra le due guerre.
Roma, Via Nizza. Un vecchio ascensore di legno e vetri. Al sesto piano si apre la porta; si accede ad un corridoio stretto illuminato da una vetrata ricoperta da lembi di juta. Lo studio è in ombra, due grandi cavalletti di legno scuro allineati, sovrapposti. Chi abbiamo scoperto? Aleggia un segreto in questo spazio incredibile, fermo nel tempo da più di quarant’anni. Lo studio imbavagliato per tanto tempo, ora risvegliato, ci parla quasi sottovoce; questo pittore era forse sotto il segno di Saturno …. Scopriamo il suo primo autoritratto, di quando aveva poco più di vent’anni, con tavolozza e pennelli, impregnato di quella coscienza eroica tipica di un artista.
“Mi avete trovato!” ci dice con lo sguardo; era arrivato il momento. Attorno i personaggi che ha dipinto riprendono vita: ma chi sono questi personaggi? Ci appaiono signore eleganti degli anni Venti e Trenta, misteriose, sofisticate, le danzatrici idolatrate di quel periodo dorato: “Mi hai riconosciuta? … No, non sono Mistinguett …” “Ah! Ida Rubinstein in posa egizia? …” “Devi scoprirmi…”
Qui senti quasi il fruscio delle sete , dei tutu che le ballerine stanno indossando. Tutte hanno posato per Carlo, per piccoli studi, per una Venere con drappi turchesi e fiocchi rosa, oppure “alla maschietta” con larghi pantaloni neri.
Ma di nuovo si avvicinano guerre, catastrofi: Adamo ed Eva sono cacciati dal Paradiso. Le loro belle figure si stagliano contro il profilo degli alberi, piangendo. Arriva l’uragano, la distruzione. Sono finiti gli anni folli dei “désenchantées” europei, che saranno svegliati dal suono delle bombe. Questo studio fermo nel tempo, ci restituisce attraverso l’arte anche una cellula intatta di Storia.
Apriamo il piccolo armadio che contiene alcuni quadri, la cassetta dei colori, le tavolozze ancora vive, fresche; giacche e soprabiti incartati, tuba e bombetta in perfetto stato accuratamente risposte. Il mondo di Carlo Romagnoli.
Carlo Romagnoli, Roma 1888-1966
Pittore delle anime, della vita, della luce.. Frequenta l’Accademia di Belle Arti, la scuola libera di nudo. Esordisce nel 1907 alla Promotrice e a tutte le più importanti esposizioni d’arte. E’ alla Biennale di Venezia nel 1934, a Berlino e a Bruxelles nel 1935 e a Palazzo Pitti a Firenze. E’ invitato a far parte de “I XXV della Campagna Romana”, gruppo di importanti pittori dell’epoca, con Coleman, Sartorio, Cambellotti. Dopo una attiva partecipazione alla vita artistica in Italia e all’estero, soprattutto negli anni Venti, dipinge “La cacciata dal Paradiso” presentimento della fine di un’epoca felice. Nella seconda guerra mondiale perde suo fratello minore Mario Romagnoli, eroe di Cefalonia. Quasi un commento storico ed umano la sua grande tela “La discesa agli Inferi”, dove i malvagi precipitano senza scampo nel vuoto. Il suo studio è stato riaperto nella primavera del 2011.
Durante la mostra verrà proiettato il documentario “L’Atelier Retrouvé” realizzato da Gianna Paola Cuneo con la voce di Tony Allotta; montaggio di Emiliano Campagnola; riprese di Nicolò Patriarca.
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