Open Source Urbanism

Open Source Urbanism, Casa dell'Architettura, Roma
Dal 7 November 2013 al 21 November 2013
Roma
Luogo: Casa dell'Architettura
Indirizzo: piazza Manfredo Fanti 47
Orari: da lunedì a venerdì 10-18; sabato e festivi 9.30-12.30
Curatori: T SPOON
Enti promotori:
- Comitato Tecnico Scientifico della Casa dell’Architettura
Telefono per informazioni: +39 06 97604598
E-Mail info: info@casadellarchitettura.it
Sito ufficiale: http://www.casadellarchitettura.it
La Casa dell’Architettura è lieta di invitarla giovedì 7 novembre alle ore 17.00 all’inaugurazione della mostra“OPEN SOURCE URBANISM. Strategie e tattiche di trasformazione dello spazio pubblico”, organizzata nell’ambito della Biennale dello Spazio Pubblico 2013 e appartenente al ciclo di mostre “QUALE SPAZIO PUBBLICO? Idee per nuove forme di Spazio Pubblico”.
“OPEN SOURCE URBANISM Strategie e tattiche di trasformazione dello spazio pubblico” offre una panoramica su alcuni metodi e strumenti alternativi rispetto a quelli tradizionali per intervenire sul tessuto della città contemporanea.
Il paesaggio urbano, solitamente anonimo e dequalificato, appare rivitalizzato da alcuni episodi positivi che spesso derivano da una fortuita sinergia fra attori sociali, risorse disponibili e opportunità spaziali. Episodi che non sempre hanno una chiara prospettiva di durata, ma che invece, in modo immediato ed inaspettato, portano benefici importanti sull’ambiente e hanno la forza di riverberare nel tempo.
Si può pensare che questi episodi isolati possano diventare sistemici? Si può integrare il non prevedibile nella pianificazione? Si può trarre beneficio dall’agilità delle connessioni virtuali per favorire la trasformazione fisica dello spazio urbano? È possibile strutturare una sinergia fra risorse disponibili, reti sociali e reti tecnologiche, attraverso la costruzione di forme di comunità ibride, derivanti dall’unione di componenti fisiche e virtuali?
Il percorso espositivo non fornisce delle risposte chiuse a queste domande, ma lascia spazio a nuovi interrogativi, fornendo così uno stimolo a cambiare il punto di vista sui fenomeni di trasformazione urbana, leggendo tra le righe della loro sfuggevolezza nuove chiavi interpretative per la risoluzione di problemi, che non necessariamente possono – e devono – essere ricondotti a categorie codificate.
La mostra è curata da T SPOON, studio di progettazione urbana e paesaggio. Al centro della ricerca di T SPOON c’è la creazione di microenvironments, ecosistemi basati sull’interazione tra strategie urbane alla grande scala e la natura minuta e molteplice della vita quotidiana contemporanea. I progetti di T SPOON sono per questo intesi come una griglia aperta di possibilità in grado di catalizzare mutazioni, trasformazioni e riappropriazioni in un processo dialettico continuo tra lo spazio e gli abitanti.
“OPEN SOURCE URBANISM Strategie e tattiche di trasformazione dello spazio pubblico” offre una panoramica su alcuni metodi e strumenti alternativi rispetto a quelli tradizionali per intervenire sul tessuto della città contemporanea.
Il paesaggio urbano, solitamente anonimo e dequalificato, appare rivitalizzato da alcuni episodi positivi che spesso derivano da una fortuita sinergia fra attori sociali, risorse disponibili e opportunità spaziali. Episodi che non sempre hanno una chiara prospettiva di durata, ma che invece, in modo immediato ed inaspettato, portano benefici importanti sull’ambiente e hanno la forza di riverberare nel tempo.
Si può pensare che questi episodi isolati possano diventare sistemici? Si può integrare il non prevedibile nella pianificazione? Si può trarre beneficio dall’agilità delle connessioni virtuali per favorire la trasformazione fisica dello spazio urbano? È possibile strutturare una sinergia fra risorse disponibili, reti sociali e reti tecnologiche, attraverso la costruzione di forme di comunità ibride, derivanti dall’unione di componenti fisiche e virtuali?
Il percorso espositivo non fornisce delle risposte chiuse a queste domande, ma lascia spazio a nuovi interrogativi, fornendo così uno stimolo a cambiare il punto di vista sui fenomeni di trasformazione urbana, leggendo tra le righe della loro sfuggevolezza nuove chiavi interpretative per la risoluzione di problemi, che non necessariamente possono – e devono – essere ricondotti a categorie codificate.
La mostra è curata da T SPOON, studio di progettazione urbana e paesaggio. Al centro della ricerca di T SPOON c’è la creazione di microenvironments, ecosistemi basati sull’interazione tra strategie urbane alla grande scala e la natura minuta e molteplice della vita quotidiana contemporanea. I progetti di T SPOON sono per questo intesi come una griglia aperta di possibilità in grado di catalizzare mutazioni, trasformazioni e riappropriazioni in un processo dialettico continuo tra lo spazio e gli abitanti.
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