Dal 3 maggio all'8 ottobre a Firenze
Gli scatti di Lisetta Carmi in mostra a Villa Bardini

Lisetta Carmi, Italsider, Genova, 1964 ca. © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
Samantha De Martin
02/05/2023
Firenze - Sfiorare le corde dell’umanità come i tasti di un pianoforte, strumento che imparò a suonare quando aveva solo dieci anni. Ecco la straordinaria forza di Lisetta Carmi, la fotografa che diede voce agli ultimi con una coraggiosa indagine sull’uomo e sulla società attraverso le immagini dei travestiti del ghetto di Genova - con le quali Carmi rivendica il diritto di ogni individuo a determinare la propria identità di genere - dei portuali, e poi delle donne, ritratte in ogni parte del mondo, intense e profondamente vere.
L’umanità della fotografa genovese è al centro della monografica Lisetta Carmi. Suonare Forte, dal 3 maggio all’8 ottobre, a Villa Bardini (Firenze).
Inaugurata alle Gallerie d'Italia di Torino in Piazza San Carlo, che insieme alle sedi di Milano, Napoli e Vicenza costituiscono il polo museale di Intesa Sanpaolo, la mostra, è ora promossa a Firenze da Fondazione CR Firenze e Parchi Monumentali Bardini e Peyron. Riallestita a Villa Bardini, con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell’Archivio della fotografa, l’esposizione propone due sezioni speciali di approfondimento inedite dedicate all’alluvione del 1966 e al compositore fiorentino Luigi Dallapiccola. Nella sezione dedicata all’alluvione osserviamo la città con gli occhi della stessa Carmi, come racconterà in seguito: “Arrivai in una città sconvolta. Per due giorni e una notte fotografai migliaia di libri bagnati e salvati per miracolo dai volontari, automobili capovolte, mele annegate nel fango, seggiole, bottiglie e fiaschi che galleggiavano nelle strade invase dall’acqua fangosa”.

Lisetta Carmi, Firenze, ottobre 1966, 50 60 cm © Martini & Ronchetti | Courtesy Archivio Lisetta Carmi
I visitatori di Villa Bardini potranno apprezzare il primo appuntamento del progetto delle Gallerie d'Italia - Torino “La Grande Fotografia Italiana” affidato a Roberto Koch, che celebra la grande fotografia italiana del Novecento. La scenografica villa fiorentina, come afferma il presidente della Fondazioni Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza, “torna nuovamente ad essere la Casa della fotografia internazionale dopo i successi ottenuti con le rassegne dedicate, tra gli altri, a Tatge, Erwitt, McCarry e ai fratelli Alinari”.
Il percorso accoglie 180 fotografie scattate in vent’anni di carriera, tra gli anni Sessanta e Settanta, dalla maestra della fotografia sopravvissuta alle persecuzioni razziali, che trasforma la macchina fotografica in uno strumento per comprendere il mondo e la condizione umana. A scandire le nove sezioni sono le immagini delle drammatiche condizioni dei lavoratori nel Porto di Genova, sua città natale, gli operai dedicati allo scarico dei fosfati dalle stive, immersi nella polvere bianca, le giovani operaie nel sugherificio di Calangianus in Sardegna. La figura della donna diventa protagonista nella serie di scatti crudi e perturbanti del parto, o degli incontri fatti nei tanti paesi visitati, da Israele all' India, dall'Afghanistan al Venezuela.

Lisetta Carmi a Villa Bardini, allestimento | Foto: © Cristina Andolcetti
La prima vita di pianista di Lisetta Carmi dialoga con la fotografia nel lavoro dedicato al Quaderno musicale di Annalibera, del compositore fiorentino Luigi Dallapiccola. Gli undici fotogrammi astratti rappresentano l’interpretazione grafica degli undici brani scritti dal musicista per il compleanno della figlioletta e sono accompagnati da quattro ritratti del maestro.
“Il dialogo fra Gallerie d’Italia e Villa Bardini - spiega Michele Coppola, executive director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo - prende avvio con la condivisione di una prima mostra dedicata a un’importante protagonista della storia della fotografia italiana, consentendo di tornare ad apprezzare la bellezza e la forza del lavoro di un’artista che ancora oggi è motivo di riflessione su temi sempre attuali e di grande impegno civile”.
La mostra si potrà visitare da martedì a domenica dalle 10 alle 21.

Lisetta Carmi, I travestiti, Genova, 1965 © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
L’umanità della fotografa genovese è al centro della monografica Lisetta Carmi. Suonare Forte, dal 3 maggio all’8 ottobre, a Villa Bardini (Firenze).
Inaugurata alle Gallerie d'Italia di Torino in Piazza San Carlo, che insieme alle sedi di Milano, Napoli e Vicenza costituiscono il polo museale di Intesa Sanpaolo, la mostra, è ora promossa a Firenze da Fondazione CR Firenze e Parchi Monumentali Bardini e Peyron. Riallestita a Villa Bardini, con la curatela di Giovanni Battista Martini, curatore dell’Archivio della fotografa, l’esposizione propone due sezioni speciali di approfondimento inedite dedicate all’alluvione del 1966 e al compositore fiorentino Luigi Dallapiccola. Nella sezione dedicata all’alluvione osserviamo la città con gli occhi della stessa Carmi, come racconterà in seguito: “Arrivai in una città sconvolta. Per due giorni e una notte fotografai migliaia di libri bagnati e salvati per miracolo dai volontari, automobili capovolte, mele annegate nel fango, seggiole, bottiglie e fiaschi che galleggiavano nelle strade invase dall’acqua fangosa”.

Lisetta Carmi, Firenze, ottobre 1966, 50 60 cm © Martini & Ronchetti | Courtesy Archivio Lisetta Carmi
I visitatori di Villa Bardini potranno apprezzare il primo appuntamento del progetto delle Gallerie d'Italia - Torino “La Grande Fotografia Italiana” affidato a Roberto Koch, che celebra la grande fotografia italiana del Novecento. La scenografica villa fiorentina, come afferma il presidente della Fondazioni Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza, “torna nuovamente ad essere la Casa della fotografia internazionale dopo i successi ottenuti con le rassegne dedicate, tra gli altri, a Tatge, Erwitt, McCarry e ai fratelli Alinari”.
Il percorso accoglie 180 fotografie scattate in vent’anni di carriera, tra gli anni Sessanta e Settanta, dalla maestra della fotografia sopravvissuta alle persecuzioni razziali, che trasforma la macchina fotografica in uno strumento per comprendere il mondo e la condizione umana. A scandire le nove sezioni sono le immagini delle drammatiche condizioni dei lavoratori nel Porto di Genova, sua città natale, gli operai dedicati allo scarico dei fosfati dalle stive, immersi nella polvere bianca, le giovani operaie nel sugherificio di Calangianus in Sardegna. La figura della donna diventa protagonista nella serie di scatti crudi e perturbanti del parto, o degli incontri fatti nei tanti paesi visitati, da Israele all' India, dall'Afghanistan al Venezuela.

Lisetta Carmi a Villa Bardini, allestimento | Foto: © Cristina Andolcetti
La prima vita di pianista di Lisetta Carmi dialoga con la fotografia nel lavoro dedicato al Quaderno musicale di Annalibera, del compositore fiorentino Luigi Dallapiccola. Gli undici fotogrammi astratti rappresentano l’interpretazione grafica degli undici brani scritti dal musicista per il compleanno della figlioletta e sono accompagnati da quattro ritratti del maestro.
“Il dialogo fra Gallerie d’Italia e Villa Bardini - spiega Michele Coppola, executive director Arte Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo - prende avvio con la condivisione di una prima mostra dedicata a un’importante protagonista della storia della fotografia italiana, consentendo di tornare ad apprezzare la bellezza e la forza del lavoro di un’artista che ancora oggi è motivo di riflessione su temi sempre attuali e di grande impegno civile”.
La mostra si potrà visitare da martedì a domenica dalle 10 alle 21.

Lisetta Carmi, I travestiti, Genova, 1965 © Lisetta Carmi - Martini & Ronchetti
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