Dal 10 luglio ai Cantieri Culturali alla Zisa
L’arte efferata di Nitsch a Palermo

Hermann Nitsch |
Hermann Nitsch, Painting action, Museum of the 20th Century Vienna, 1997 oil and blood on canvas
Ludovica Sanfelice
07/07/2015
Palermo - Malgrado le accese proteste, la mostra si farà. Hermann Nitsch porterà il suo teatro delle orge e dei misteri ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, all’interno dell’ex hangar in cui ha sede ZAC, sconquassando l’offerta culturale estiva con una significativa selezione di opere del padre dell’Azionismo Viennese.
L’artista, con l’espressa volontà di suscitare nello spettatore disgusto e ribrezzo, e innescare così reazioni di catarsi e purificazione, è celebre per le sue selvagge performance che coinvolgono animali sacrificati e sviscerati oppure incitano a riti dionisiaci collettivi.
L’esposizione allestita a Palermo è una summa antologica della radicale ricerca artistica e filosofica di Nitsch e si avvale della presenza di quaranta tele di grandi dimensioni e di fotografie e video che illustrano le più importanti “cerimonie” celebrate nel corso degli ultimi decenni nel castello di Prinzendorf.
La mostra, realizzata con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, arriva in Italia dopo essere stata improvvisamente cancellata dal calendario della Fondazione Jumex di Città del Messico, che lo scorso febbraio ha annunciato la clamorosa decisione mentre le opere erano già in viaggio verso il Messico.
Consulta anche:
La guida d'arte di Palermo
L’artista, con l’espressa volontà di suscitare nello spettatore disgusto e ribrezzo, e innescare così reazioni di catarsi e purificazione, è celebre per le sue selvagge performance che coinvolgono animali sacrificati e sviscerati oppure incitano a riti dionisiaci collettivi.
L’esposizione allestita a Palermo è una summa antologica della radicale ricerca artistica e filosofica di Nitsch e si avvale della presenza di quaranta tele di grandi dimensioni e di fotografie e video che illustrano le più importanti “cerimonie” celebrate nel corso degli ultimi decenni nel castello di Prinzendorf.
La mostra, realizzata con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, arriva in Italia dopo essere stata improvvisamente cancellata dal calendario della Fondazione Jumex di Città del Messico, che lo scorso febbraio ha annunciato la clamorosa decisione mentre le opere erano già in viaggio verso il Messico.
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