A Milano dal 18 marzo al 28 maggio
La guerra civile spagnola in 60 scatti

Ministerio de Educaciòn, Cultura y Deporte. Archivio General de la Administraciòn, Fondo "Archivio Fotografico de la Delegaciòn de Propaganda y Prensa de Madrid durante la Guerra Civil, Albero y Segovia Informaciòn Grafica (Madrid, Spagna) |
Miliziana dice addio a suo figlio prima di marciare per il fronte
Francesca Grego
17/03/2017
Milano - Nell’ottantesimo anniversario della Guerra Civile Spagnola, 60 preziose immagini fotografiche raccontano epica e quotidianità del conflitto in una mostra patrocinata dall’Istituto Cervantes di Milano.
Dalla ribellione dell’esercito golpista alla mobilitazione popolare in difesa della capitale assediata, fino ai bombardamenti aerei, alle difficili condizioni della popolazione, alle scene dai teatri di guerra e dalle retrovie, la storia prende vita e sembra guardarci, con gli occhi iniettati di sangue di un miliziano in azione o con l’espressione spaurita di un bambino sorpreso dall’allarme aereo al ritorno da scuola.
Alle immagini di case distrutte e corpi martoriati, testimoni delle efferatezze nazi-fasciste, si affiancano episodi di grande umanità, ma anche scene inconsuete, come quelle di donne in prima linea nelle operazioni belliche.
Tratte dall’Archivio Fotografico de la Delegaciòn de Propaganda y Prensa de Madrid durante la Guerra Civil del Ministero dell’Educazione, della Cultura e dello Sport spagnolo, per un tragico paradosso al termine della guerra le fotografie furono usate dal regime franchista per identificare e perseguire i combattenti del fronte repubblicano.
A dar vita al reportage di rara intensità furono Manuel Albero e Francisco Segovia, fino ad allora specializzati in fotografia sportiva, entrati nella storia del fotogiornalismo spagnolo proprio grazie alla qualità degli scatti in mostra. Di molti altri fotografi si conosce invece solo il nome, mentre le loro immagini sono andate perdute, perché incluse come prove nei fascicoli dei processi che la dittatura franchista intentò in seguito contro gli avversari.
Curata dal giornalista e cultore della fotografia storica Alessandro Luigi Perna, Assedio a Madrid. 1936-1939, la Guerra Civile Spagnola sarà visitabile presso la Casa di Vetro di Milano dal 18 marzo al 27 maggio.
Leggi anche:
- 70 anni di Magnum: tutte le mostre
- Cartier-Bresson a Genova: sotto lo sguardo dell'Occhio del Secolo
Dalla ribellione dell’esercito golpista alla mobilitazione popolare in difesa della capitale assediata, fino ai bombardamenti aerei, alle difficili condizioni della popolazione, alle scene dai teatri di guerra e dalle retrovie, la storia prende vita e sembra guardarci, con gli occhi iniettati di sangue di un miliziano in azione o con l’espressione spaurita di un bambino sorpreso dall’allarme aereo al ritorno da scuola.
Alle immagini di case distrutte e corpi martoriati, testimoni delle efferatezze nazi-fasciste, si affiancano episodi di grande umanità, ma anche scene inconsuete, come quelle di donne in prima linea nelle operazioni belliche.
Tratte dall’Archivio Fotografico de la Delegaciòn de Propaganda y Prensa de Madrid durante la Guerra Civil del Ministero dell’Educazione, della Cultura e dello Sport spagnolo, per un tragico paradosso al termine della guerra le fotografie furono usate dal regime franchista per identificare e perseguire i combattenti del fronte repubblicano.
A dar vita al reportage di rara intensità furono Manuel Albero e Francisco Segovia, fino ad allora specializzati in fotografia sportiva, entrati nella storia del fotogiornalismo spagnolo proprio grazie alla qualità degli scatti in mostra. Di molti altri fotografi si conosce invece solo il nome, mentre le loro immagini sono andate perdute, perché incluse come prove nei fascicoli dei processi che la dittatura franchista intentò in seguito contro gli avversari.
Curata dal giornalista e cultore della fotografia storica Alessandro Luigi Perna, Assedio a Madrid. 1936-1939, la Guerra Civile Spagnola sarà visitabile presso la Casa di Vetro di Milano dal 18 marzo al 27 maggio.
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