Orizzonti. Racconti e visioni dall’isola
										 
										
										
																		
																																												© Alessandra Scoppetta
											
										
										
									Dal 18 January 2025 al 30 March 2025
Oristano
Luogo: Museo Diocesano Arborense
Indirizzo: Piazza Duomo 1
Orari: Mercoledì: 10:00-13:00 Da giovedì a domenica: 10:00-13:00, 17:00-20:00
Curatori: Marta Cincotti e Simone Mereu
Telefono per informazioni: +39 342 588 7847
E-Mail info: info@museodiocesanoarborense.it
								
								Sabato 18 gennaio 2025, alle ore 17:30, presso il Museo Diocesano Arborense di Oristano, si inaugura la mostra “Orizzonti. Racconti e visioni dall’isola”, curata da Marta Cincotti e Simone Mereu, organizzata dall’associazione Auravisiva con il contributo della Fondazione di Sardegna e il patrocinio del Comune di Cagliari.
Il mare - il nostro orizzonte più caratterizzante - che circonda l’isola e che ne definisce i confini, non è solo un elemento naturale, ma anche una presenza costante che condiziona e ispira la vita dei sardi. Per chi vive lungo le coste, il mare rappresenta una certezza e una protezione, ma anche una soglia verso un altrove, una possibilità o un’illusione. Ma “il mare è contemporaneamente prigione ma anche corridoio verso la libertà,” scriveva Marcello Fois, cogliendo l’ambivalenza di un rapporto che alterna attrazione e distacco, protezione e sfida.
Il mare, con il suo orizzonte sconfinato, condiziona chi lo abita e chi lo osserva dall’esterno. Per i viaggiatori, ieri come oggi, la Sardegna appare come un luogo remoto e misterioso, un’Arcadia esotica, come la definiva Amelie Posse. Ma per chi qui nasce, quell’orizzonte è insieme limite e ispirazione, un confine che racchiude e, al contempo, costringe. È un luogo che invita alla partenza, ma che, come Itaca, chiama sempre al ritorno. Il “mal di Sardegna” diventa allora quel legame profondo che ci spinge a ritrovare l’isola, anche dopo aver cercato altrove le opportunità che essa sembra negare.
La scelta di raccontare, attraverso le arti visive e multimediali, la percezione dell’orizzonte diventa così un’occasione per riflettere sulla nostra identità e sul legame con questa terra che ci appartiene e ci definisce. “Circondati dal mare, protetti e vincolati da quel limite fluido e infinito, noi isolani viviamo in una continua tensione verso l’orizzonte, che è ispirazione, vincolo e specchio delle nostre ambizioni e dei nostri limiti”, scrivono i curatori, Marta Cincottie Simone Mereu. “Quella linea apparente tra mare e cielo racconta noi stessi, il territorio che ci ospita e il confine che ci circonda.”
La mostra, visitabile dal 19 gennaio al 30 marzo 2025, si articola in un percorso espositivo in cui fotografia, arte contemporanea e video si susseguono e si alternano in una narrazione metaforica e sentimentale che, attraverso le diverse interpretazioni degli artisti restituisce la complessità del rapporto dei sardi con l’orizzonte e quindi con quel territorio, sia esso marino o interno, così vincolante e attraente.
Artisti partecipanti
· Sezione fotografia: Francesca Ardau, Marianna Bernardini, Sandro Cabras, Andrea Cocco, Ettore Cavalli, Elisabeth Euvrard, Enrico Marras, Roberta Montali, Barbara Pau, Antonio Pintus, Monica Porcu, Alessandra Scoppetta, Alessandro Toscano.
· Sezione arte contemporanea: Enrica Badas, Elisabetta Cabras Mannu, Mariano Chelo, Tiziana Contu, Giorgio Corso, Stefano Masili, Maria Grazia Medda, Roberto Meloni, Andrea Milia, Roberta Napoli, Daniela Nobile, Mercedes Pitzalis, Tiziana Sanna, Nicoletta Zonchello, Sara Vignoli.
Opere video in mostra:
· “Dalla parte del mare” (durata 73’), docufilm del regista Massimo Gasole, in collaborazione con l’architetto Marco Cadinu.
· “Orizzonti” (durata 8’), video prodotto dalla Facoltà di Ingegneria e Architettura di Cagliari.
 
							
							Il mare - il nostro orizzonte più caratterizzante - che circonda l’isola e che ne definisce i confini, non è solo un elemento naturale, ma anche una presenza costante che condiziona e ispira la vita dei sardi. Per chi vive lungo le coste, il mare rappresenta una certezza e una protezione, ma anche una soglia verso un altrove, una possibilità o un’illusione. Ma “il mare è contemporaneamente prigione ma anche corridoio verso la libertà,” scriveva Marcello Fois, cogliendo l’ambivalenza di un rapporto che alterna attrazione e distacco, protezione e sfida.
Il mare, con il suo orizzonte sconfinato, condiziona chi lo abita e chi lo osserva dall’esterno. Per i viaggiatori, ieri come oggi, la Sardegna appare come un luogo remoto e misterioso, un’Arcadia esotica, come la definiva Amelie Posse. Ma per chi qui nasce, quell’orizzonte è insieme limite e ispirazione, un confine che racchiude e, al contempo, costringe. È un luogo che invita alla partenza, ma che, come Itaca, chiama sempre al ritorno. Il “mal di Sardegna” diventa allora quel legame profondo che ci spinge a ritrovare l’isola, anche dopo aver cercato altrove le opportunità che essa sembra negare.
La scelta di raccontare, attraverso le arti visive e multimediali, la percezione dell’orizzonte diventa così un’occasione per riflettere sulla nostra identità e sul legame con questa terra che ci appartiene e ci definisce. “Circondati dal mare, protetti e vincolati da quel limite fluido e infinito, noi isolani viviamo in una continua tensione verso l’orizzonte, che è ispirazione, vincolo e specchio delle nostre ambizioni e dei nostri limiti”, scrivono i curatori, Marta Cincottie Simone Mereu. “Quella linea apparente tra mare e cielo racconta noi stessi, il territorio che ci ospita e il confine che ci circonda.”
La mostra, visitabile dal 19 gennaio al 30 marzo 2025, si articola in un percorso espositivo in cui fotografia, arte contemporanea e video si susseguono e si alternano in una narrazione metaforica e sentimentale che, attraverso le diverse interpretazioni degli artisti restituisce la complessità del rapporto dei sardi con l’orizzonte e quindi con quel territorio, sia esso marino o interno, così vincolante e attraente.
Artisti partecipanti
· Sezione fotografia: Francesca Ardau, Marianna Bernardini, Sandro Cabras, Andrea Cocco, Ettore Cavalli, Elisabeth Euvrard, Enrico Marras, Roberta Montali, Barbara Pau, Antonio Pintus, Monica Porcu, Alessandra Scoppetta, Alessandro Toscano.
· Sezione arte contemporanea: Enrica Badas, Elisabetta Cabras Mannu, Mariano Chelo, Tiziana Contu, Giorgio Corso, Stefano Masili, Maria Grazia Medda, Roberto Meloni, Andrea Milia, Roberta Napoli, Daniela Nobile, Mercedes Pitzalis, Tiziana Sanna, Nicoletta Zonchello, Sara Vignoli.
Opere video in mostra:
· “Dalla parte del mare” (durata 73’), docufilm del regista Massimo Gasole, in collaborazione con l’architetto Marco Cadinu.
· “Orizzonti” (durata 8’), video prodotto dalla Facoltà di Ingegneria e Architettura di Cagliari.
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								tiziana contu							
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								museo diocesano arborense							
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								mariano chelo							
																		
										
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