Il San Giovanni Battista al Museo Civico di Taverna
Mattia Preti chiama Caravaggio nella "sua" Calabria
Michelangelo Merisi da Caravaggio, San Giovanni Battista, c. 1604-1606
E. Bramati
11/05/2014
Catanzaro - "Caravaggio è il più grande pittore di tutti i tempi ma in Calabria non c'è mai stato nessun quadro di questo genio universale. L'arrivo di un suo importante dipinto nella patria di Mattia Preti è un formidabile evento culturale".
Con queste parole l'Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha commentato l'arrivo del "San Giovanni Battista" di Michelangelo Merisi al il Museo Civico di Taverna.
Il capolavoro, conservato presso la Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Corsini a Roma, giungerà nella cittadina calabrese a fine ottobre, nell'ambito delle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita di Mattia Preti già in corso dal 2013.
La pittura del Cavalier Calabrese fu infatti profondamente influenzata da Caravaggio, pur con declinazioni molto personali. Al maestro sono ispirati soprattutto i suoi fondi scuri e l'impiego della luce, che insieme conferiscono drammaticità alla scena.
Il "San Giovanni Battista", a sua volta, rappresenta una importante testimonianza di quel realismo che l'artista lombardo applicò anche ai soggetti religiosi. Il santo è qui spogliato dei suoi tradizionali attributi, primo fra tutti il mantello tessuto in peli di cammello, ed è avvolto semplicemente in un mantello rosso. I dettagli della sua corporatura sono accurati, e mostrano i segni e i difetti di un uomo tutt'altro che idealizzato.
Il confronto tra i due artisti, entrambi attivi nelle città di Roma, Napoli e a Malta a pochi anni di distanza, sarà inoltre un'occasione di scambio tra il Museo di Taverna e la galleria romana, che ospiterà la mostra "Mattia Preti: la giovinezza".
Con queste parole l'Assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri ha commentato l'arrivo del "San Giovanni Battista" di Michelangelo Merisi al il Museo Civico di Taverna.
Il capolavoro, conservato presso la Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Corsini a Roma, giungerà nella cittadina calabrese a fine ottobre, nell'ambito delle celebrazioni per i 400 anni dalla nascita di Mattia Preti già in corso dal 2013.
La pittura del Cavalier Calabrese fu infatti profondamente influenzata da Caravaggio, pur con declinazioni molto personali. Al maestro sono ispirati soprattutto i suoi fondi scuri e l'impiego della luce, che insieme conferiscono drammaticità alla scena.
Il "San Giovanni Battista", a sua volta, rappresenta una importante testimonianza di quel realismo che l'artista lombardo applicò anche ai soggetti religiosi. Il santo è qui spogliato dei suoi tradizionali attributi, primo fra tutti il mantello tessuto in peli di cammello, ed è avvolto semplicemente in un mantello rosso. I dettagli della sua corporatura sono accurati, e mostrano i segni e i difetti di un uomo tutt'altro che idealizzato.
Il confronto tra i due artisti, entrambi attivi nelle città di Roma, Napoli e a Malta a pochi anni di distanza, sarà inoltre un'occasione di scambio tra il Museo di Taverna e la galleria romana, che ospiterà la mostra "Mattia Preti: la giovinezza".
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