Si forma in ambito familiare, ma subisce ben presto l’influenza di Valerio Castello, di Rubens e del Castiglione, grazie alla cui lezione elabora un linguaggio di ampio respiro, dal carattere monumentale e pienamente barocco. Questo trova piena espressione negli anni ’60 nelle opere per l’Annunziata del Vastato e per l’Oratorio di Spotorno. Negli ani ’70 e ’80 si sente più forte l’influenza di Gregorio de’ Ferrari per l’ornamentazione più elaborata e il tocco sinuoso della pennellata, come emerge negli affreschi di Palazzo Centurione, di Villa Groppallo e di Palazzo Rosso. Negli ultimi decenni della sua carriera produce insieme alla sua vasta bottega una grande quantità di pale d’altare e composizioni allegoriche, ma anche di disegni per artigiani, orafi e ceramisti, e per scultori come Filippo Parodi e Anton Mari Maragliano.
Biografia
COMMENTI:
Michelangelo Merisi