Nato il 18 maggio 1726 a Lecce, egli abitava in via degli Antoglietta 34, dove ancora è ricordata la sua casa. Si formò inizialmente presso il collegio dei Gesuiti di Lecce e in seguito, tra il 1746 e il 1752 soggiornò a Napoli, ancora una volta dai Gesuiti, dove si dedicò agli studi di diritto civile e canonico e al contempo si avviò all'arte pittorica. Qui ebbe modo di venire a contatto con alcuni dei più affermati artisti al servizio della corte borbonica, tra cui il pittore Francesco Solimena, ai cui modi aderì e da cui apprese una pittura dalla forte impronta scenografica. Oltre agli evidenti portati della cultura pittorica napoletana, Tiso ebbe modo di conoscere anche l'arte veneta, sebbene non siano attestati viaggi a Venezia. T. fece ritorno a Lecce nel 1752 e in questa occasione diventò sacerdote e ricoprì un ruolo fondamentale nella gestione di tutte le attività pubbliche del capitolo della cattedrale, per la quale dipinse alcune tele tra il 1757 e il 1758. Da questo momento iniziò una prolifica produzione, ancora evidente in moltissimi dipinti conservati a Lecce e nella sua provincia.
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