Considerato uno dei migliori interpreti del rococò siciliano, si formò a Roma, dove svolse un periodo di apprendistato presso Corrado Giaquinto, amico di Olivio Sozzi, suo suocero. Tornato a Palermo nel 1751, eseguì gli affreschi della Chiesa di Santa Caterina, tra cui Apoteosi di San Domenico o Gloria dei santi domenicani, e altri edifici. La sua fama crebbe e ben presto assunse un ruolo dominante nel panorama artistico della città. Del 1760 è l'affresco L'Apoteosi di Palermo, presso Palazzo Isnello, considerato un capolavoro del XVIII secolo, raffigurante l'allegoria trionfale di Palermo e del suo nume tutelare. Tra il 1763 il 1765 si dedicò agli affreschi della chiesa del Santissimo Salvatore, che però fece portare a termine dalla sua bottega in quanto troppo malato per la tubercolosi. A causa della malattia trascorse gli ultimi anni nella produzione di pale d'altare, impossibilitato a dipingere a fresco. Tra le sue opere più importanti si ricordano: Natività, 1744 circa, presso la Chiesa di Santa Maria della Neve, Acireale, Santa Rosalia incoronata di rose dalla Trinità, 1750 circa, presso il Museo Diocesano di Palermo, Allegoria delle Virtù Politiche, 1762, affresco del salone da ballo a Palazzo Alliata di Pietratagliata, Palermo, Gloria di San Basilio, 1763 - 1765, ciclo di affreschi presso la Chiesa del Santissimo Salvatore, Palermo.
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