Wildlife Photographer of the Year
Dal 01 Febbraio 2020 al 02 Giugno 2020
Bard | Aosta
Luogo: Forte di Bard
Indirizzo: Via Vittorio Emanuele II 85
Orari: feriali: 10.00 - 17.00; sabato, domenica, festivi: 10.00 - 18.00; lunedì chiuso. Dal 2 marzo l’apertura è prolungata di un’ora
Costo del biglietto: Intero: 8 euro, Ridotto (over 65 e 6-18 anni): 7 euro, Scuole: 5 euro
Telefono per informazioni: +39 0125 833811
E-Mail info: info@fortedibard.it
Sito ufficiale: http://www.fortedibard.it
Dal 1° febbraio al 2 giugno 2020 si terrà al Forte di Bard, l’anteprima italiana della 55esima edizione del Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra.
In esposizione oltre cento emozionanti immagini vincitrici nelle 19 categorie del premio selezionate tra 48.000 scatti provenienti da 100 paesi del mondo, valutati da una giuria internazionale di stimati esperti e fotografi naturalisti.
Vincitore del prestigioso titolo Wildlife Photographer of the Year 2019 il fotografo cinese Yongqing Bao con lo scatto “The Moment”. L’immagine ritrae lo scontro tra una volpe e una marmotta, uscita dalla sua tana dopo il letargo, sull'altopiano del Qinghai, in Tibet.
La foto cattura il dramma e l’intensità della natura: il potere del predatore che mostra i suoi denti, il terrore della sua preda, l'intensità della vita e della morte scritte sui loro volti.
Il quattordicenne Cruz Erdmann, Nuova Zelanda, invece, ha ricevuto il premio per lo Young Wildlife Photographer of the Year 2019 con il suo scatto “Night glow” fatto durante una immersione notturna al largo di Sulawesi, in Indonesia. L’immagine raffigura un calamaro durante un corteggiamento.
Tra i vincitori anche due italiani: il giovane Riccardo Marchegiani con “Early riser”, categoria 15-17 anni, e l’altoatesino Manuel Plaickner con “Pondworld”, per la categoria Behaviour: Amphibians and Reptiles.
Protagonista dello scatto di Riccardo Marchegiani una femmina di babbuino Gelada con il suo cucciolo all’alba su un altopiano nel Parco Nazionale del Simien in Etiopia, dove era andato con suo padre e un suo amico.
La foto di Manuel Plaickner, invece, immortala delle rane comuni in uno stagno durante il periodo dell’accoppiamento. Il fotografo ha seguito ogni primavera, per oltre un decennio, la migrazione di massa delle rane in Alto Adige.
Presenti in mostra anche le foto Little Leapers di Stefano Unterthiner, The Frozen Spires di Roberto Zanette e Migrant Megamoths di Lorenzo Shoubridge.
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