Andrea Palladio. Incisore

Andrea Palladio. Incisore, Biblioteca Comunale Palazzo dei Priori, Arezzo
Dal 10 Ottobre 2014 al 31 Ottobre 2014
Arezzo
Luogo: Biblioteca Comunale Palazzo dei Priori
Indirizzo: via dei Pileati 8
Orari: da martedì a venerdì 10.30-13 / 16-19; sabato 10.30-13
Curatori: Barbara Rossi
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0575 302727
E-Mail info: ufficiocultura@comune.arezzo.it
Sito ufficiale: http://www.comune.arezzo.it
La mostra propone trentanove tavole incise per mano dell'architetto Andrea Palladio riprodotte nel 1575 presso la stamperia di Pietro De’ Franceschi & nipoti: “I Commentari di C. Giulio Cesare con le figure in rame de gli alloggiamenti, de’ fatti d’arme, delle circonvallazioni delle città, e di molte altre cose notabili descritte in essi, fatte da Andrea Palladio per facilitare a chi legge, la cognition dell’historia”. Con dedica al Governatore Generale della Santa Chiesa Giacomo Boncompagni.
Il Corpus Caesarianum composto dai Commentarii de Bello Civile e de Bello Gallico, quest'ultimo suddiviso in sette libri, narra per mano dell'autore la sistematica sottomissione romana della Gallia a partire dalle spedizioni contro gli Elvezi e contro Aristovisto (58 a.C.) fino alla presa di Alesia e alla sconfitta di Vercingetorige (52 a.C.). Cesare, in risposta ai suoi avversari che lo accusavano di abuso di potere, presenta la guerra come una necessità storica volta a evitare che i Germani, una volta passato il Reno, premessero pericolosamente ai confini di Roma. Alla narrazione di Cesare il luogotenente Aulo Irzio aggiunge un VIII libro con gli avvenimenti del 51 e del 50 collegati all’inizio della guerra civile.
L’interesse di Palladio verso la storia antica gli fu suggerito dal contatto con l’umanista Giangiorgio Trissino, da Valerio Chiericati e Filippo Pigafetta appassionati per l’arte militare. L'architetto terminò il lavoro incisorio intorno al 1573/74 realizzando quarantadue tavole tanto che la redazione finale del libro, riportò molti consensi da parte degli studiosi contemporanei, tra i quali gli storici Marzari che lo inscrisse nella Storia di Vicenza (Venezia, 1591) e da Francesco Algarotti.
I Commentarii rappresentano un importante documento per la comprensione della personalità dell’architetto che nel corso della sua carriera aveva compiuto studi anche su Polibio. Proprio lo studio dell’Antichità, attraverso le fonti antiche proposte nei disegni a chiaroscuro, si rese utile anche per la redazione di una delle sue opere più interessanti come I Quattro libri dell’architettura, nella quale oltre ad analizzare gli edifici classici, illustra il ponte sul Reno fatto costruire da Cesare alle sue truppe, di cui si porta in visione un'incisione della raccolta. Inoltre a proposito dell'attività incisoria, è appurato da studi recenti (Il Cesare di Andrea Palladio, Vicenza, 1980) che Palladio, nel comporre l’opera, s'ispirò a disegni dei suoi contemporanei tra cui: Pirro Ligorio, Giuseppe Porta, Abraham Ortelius e Georg Braun.
Il successo dei Commentari si riscontra poi nel lavoro dello studioso Giacomo Zanella, che scrisse La Vita di Andrea Palladio (Milano 1880), pubblicando il testo in occasione dei trecento anni trascorsi dalla morte del principe degli architetti e che la città di Vicenza si apprestava a commemorare.
La collezione Rinaldi - Tonello è stata esposta in prestigiosi musei tra cui il Museo Mimara di Zagabria, il Palazzo del Monte a Vicenza e alla Biblioteca Municipale di Grenoble.
Il Corpus Caesarianum composto dai Commentarii de Bello Civile e de Bello Gallico, quest'ultimo suddiviso in sette libri, narra per mano dell'autore la sistematica sottomissione romana della Gallia a partire dalle spedizioni contro gli Elvezi e contro Aristovisto (58 a.C.) fino alla presa di Alesia e alla sconfitta di Vercingetorige (52 a.C.). Cesare, in risposta ai suoi avversari che lo accusavano di abuso di potere, presenta la guerra come una necessità storica volta a evitare che i Germani, una volta passato il Reno, premessero pericolosamente ai confini di Roma. Alla narrazione di Cesare il luogotenente Aulo Irzio aggiunge un VIII libro con gli avvenimenti del 51 e del 50 collegati all’inizio della guerra civile.
L’interesse di Palladio verso la storia antica gli fu suggerito dal contatto con l’umanista Giangiorgio Trissino, da Valerio Chiericati e Filippo Pigafetta appassionati per l’arte militare. L'architetto terminò il lavoro incisorio intorno al 1573/74 realizzando quarantadue tavole tanto che la redazione finale del libro, riportò molti consensi da parte degli studiosi contemporanei, tra i quali gli storici Marzari che lo inscrisse nella Storia di Vicenza (Venezia, 1591) e da Francesco Algarotti.
I Commentarii rappresentano un importante documento per la comprensione della personalità dell’architetto che nel corso della sua carriera aveva compiuto studi anche su Polibio. Proprio lo studio dell’Antichità, attraverso le fonti antiche proposte nei disegni a chiaroscuro, si rese utile anche per la redazione di una delle sue opere più interessanti come I Quattro libri dell’architettura, nella quale oltre ad analizzare gli edifici classici, illustra il ponte sul Reno fatto costruire da Cesare alle sue truppe, di cui si porta in visione un'incisione della raccolta. Inoltre a proposito dell'attività incisoria, è appurato da studi recenti (Il Cesare di Andrea Palladio, Vicenza, 1980) che Palladio, nel comporre l’opera, s'ispirò a disegni dei suoi contemporanei tra cui: Pirro Ligorio, Giuseppe Porta, Abraham Ortelius e Georg Braun.
Il successo dei Commentari si riscontra poi nel lavoro dello studioso Giacomo Zanella, che scrisse La Vita di Andrea Palladio (Milano 1880), pubblicando il testo in occasione dei trecento anni trascorsi dalla morte del principe degli architetti e che la città di Vicenza si apprestava a commemorare.
La collezione Rinaldi - Tonello è stata esposta in prestigiosi musei tra cui il Museo Mimara di Zagabria, il Palazzo del Monte a Vicenza e alla Biblioteca Municipale di Grenoble.
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