Le arti si Incontrano, l'arte figurativa si racconta - Mario Vespasiani. Planet Aurum

Mario Vespasiani. Planet Aurum

 

Dal 17 Aprile 2016 al 17 Aprile 2016

Ascoli Piceno

Luogo: Caffè Meletti

Indirizzo: piazza del Popolo

Telefono per informazioni: +39 348 3369040

E-Mail info: info@mariovespasiani.com



Marche Centro d'Arte e il direttore artistico Gigi Morganti hanno il piacere di invitare all'incontro con Mario Vespasiani nell'ambito della rassegna Le arti si Incontrano, l'arte figurativa si racconta, che si terrà domenica 17 aprile alle ore 17 al Caffè Meletti di Ascoli Piceno.
Mario Vespasiani, uno dei talenti più eclettici della giovane arte italiana, si confronta questa volta con la scrittura e presenta al pubblico, in uno dei gioielli del liberty italiano alcuni brani tratti dal suo primo libro interamente dedicato agli scritti intitolato Planet Aurum ed interpretati per l'occasione da due protagonisti dell'opera lirica contemporanea.  Vespasiani da sempre attento alle nuove forme di contaminazione, aggiorna l'idea del caffè filosofico per invitare il pubblico ad un contatto diretto, a prendere parte ad un evento che si presenta anomalo quanto raffinato e che si pone da stimolo per entrare nel processo creativo mediante la lettura di storie, che riguardano opere non ancora realizzate ma ben chiare nella mente dell'autore che prova a concretizzarle facendo forza sul potere del racconto e dell'immaginazione.
Il libro Planet Aurum è un’esperienza ai confini del quadro composta da quaranta racconti messi su carta da Mario Vespasiani nel 2015, in cui descrive in chiave poetica visioni e sensazioni dinanzi ad un orizzonte, umano e naturale che si imprime nel suo sguardo prima ancora di essere dipinto. In ogni brano illustra un viaggio reale o immaginario in giro per il mondo, da cui riporta tutta una serie di considerazioni, riferite ai luoghi, agli odori, ai sapori percepiti e soprattutto agli incontri con lo spirito profondo delle terre attraversate. Un inno alla vita che invoglia il lettore a prendere parte a questa ricerca esistenziale: verticale per l’ambizione di comprendere il proprio sé ed orizzontale per scoprire il senso delle relazione con l’altro. Vespasiani si fa dunque testimone di una libertà che dimora nell’intimo e che si scontra coi dubbi e coi pericoli del tragitto. Nelle sue descrizioni non lascia intendere chiaramente il posto in cui si trova, in quanto ritiene che più dello spostamento fisico valga lo scambio tra visione e immaginazione, tra destinazioni reali e tensioni spirituali. Si spinge così in spazi aperti come nelle cavità dell’essere, in cui riunisce le linee di un percorso solitario, imprevedibile e nomade e dunque pienamente coerente con la propria ricerca artistica. Viene fuori una inaspettata antologia di “opere” che non si presenta nel classico riepilogo di immagini e di testimonianze critiche, bensì nell’eco di una voce solare che lascia affiorare nella fantasia di ciascuno delle immagini come fossero effettivamente visibili. L’intuizione di questa raccolta va a sottolineare come siano collegati tutti i temi affrontati dall'autore fin dall'esordio e come racconti e dipinti possano essere in grado, grazie ad linguaggio evocativo, di offrire una rinnovata percezione del presente.                                                                           Ore 17,00 proiezione del film: The Fall di Tarsem Singh Ore 18,30 relatore Mario Vespasiani. Tema: Planet Aurum - Opere non ancora dipinte Ore 20,00 cena con l'artista
MARIO VESPASIANI nasce nel 1978 vive e lavora nelle Marche e nei luoghi che meglio si prestano a sviluppare i suoi progetti. E' uno dei talenti dell'arte italiana, con una ricerca che lo sta portando ad innovare il concetto di pittura nelle varie modalità espressive come nello studio delle luminosità del colore. Le sue opere adottano un linguaggio simbolico e si rivolgono ad un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi sul profondo mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti dello spirito. Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza la mostra che avvia il progetto denominato “La quarta dimensione” attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario Schifano mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della pittura. Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di Osvaldo Licini, in questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali.
Sulla linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo Lotto, il quale oltre ad essere uno dei più autorevoli interpreti è anche colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra ha focalizzato l'attenzione sull'interpretazione psicologica e formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più profonde. Nel 2015 il gallerista Pio Monti presenta la mostra La quarta dimensione nella fotografia di Mario Giacomelli e Mario Vespasiani dove per la prima volta le sue immagini fotografiche si specchiano nei riflessi comuni e nello sguardo appassionato di Giacomelli, uno dei fotografi più incisivi del '900. Con la mostra Gemine Muse espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma, a 27 anni vince il primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti artisti italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana edito da Giancarlo Politi.
Tra i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica dai nuovi materiali alle tecnologie, viene inviato nel 2012 dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una conferenza dal titolo:L'essenza e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e nello stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su alluminio partecipa al Premio Termoli. Per tutto il 2014 si è dedicato al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive. Nel 2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie di viaggiatori, territori e bandiere che espone come fossero vessilli di un'arte che torna ed essere simbolo e immagine di un'identità ben precisa e che va oltre le classiche modalità espositive per mostrarsi in una performance nella Pinacoteca civica di Ascoli Piceno, in un happening con le opere disposte al vento sulla cima della Torre dei Gualtieri di San Benedetto del Tronto e al 48° Premio Vasto. Nel mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo invita a dipingere il Palio dell'Assunta dedicandogli contemporaneamente una personale. La città di Santa Vittoria in Matenano gli riserva una grande mostra che raccoglie per la prima volta le opere dagli esordi ad oggi ed una importante pubblicazione generale.
Dal 1998 sono trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori, antropologi e teologi.

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