Nella città d’Asti in Piemonte. Arte e cultura in epoca moderna

Nella città d’Asti in Piemonte. Arte e cultura in epoca moderna

 

Dal 28 Ottobre 2017 al 25 Febbraio 2018

Asti

Luogo: Palazzo Mazzetti

Indirizzo: corso Vittorio Alfieri 357

Orari: martedì-domenica: 10.30-18.30 (ultimo ingresso ore 17.30)

Enti promotori:

  • Fondazione Palazzo Mazzetti
  • Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
  • Città di Asti

Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3

Telefono per informazioni: +39 0141 530403

E-Mail info: info@palazzomazzetti.it

Sito ufficiale: http://https://www.palazzomazzetti.eu



La mostra, promossa da Fondazione Palazzo Mazzetti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Città di Asti, è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo e le Diocesi della provincia, con il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Asti, Mibact e Ministero della cultura Spagnolo.

A conclusione delle celebrazioni per il 25° anniversario della nascita della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, il progetto espositivo prosegue la linea tracciata dalle mostre precedenti in occasione delle quali i restauri e le ricerche hanno consentito la ricostruzione di un geografia culturale ampia e complessa.

Oltre 60 opere tra argenti, dipinti e sculture per raccontare un periodo storico che comprende tutto l’Ancien Régime, dalla prima guerra di successione di Mantova e del Monferrato alla Repubblica Astese del 1797, uno dei primordiali movimenti di presa di coscienza nazionale.

L’intento è confrontare le vicende della storia di Asti in epoca moderna con la ribalta europea garantita nel Seicento dai legami del luogo e della dinastia sabauda con la monarchia spagnola.

Accanto alle opere restaurate grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti si annoverano importanti prestiti da musei italiani e stranieri tra cui, per la prima volta in Italia, le 4 tele raffiguranti l’assedio di Asti del 1615 attualmente conservate presso il museo El Greco di Toledo.
L’assedio, documentato dai 4 dipinti di recente attribuiti al celebre pittore Giovanni Battista Crespi detto il Cerano – commissionato dal marchese dell’Hinojosa, governatore dello Stato di Milano, fu solo uno dei momenti di contatto della città con Madrid; già le nozze di Carlo Emanuele I con l’Infanta Catalina Micaela d’Asburgo, figlia di Filippo II, avevano irradiato in Piemonte pratiche devozionali e gusti di matrice iberica, ad Asti testimoniati dalla processione dell’Entierro e dal zapato – reliquiario in argento (ossia la Sacra Scarpa della Madonna) già presso i Carmelitani di Asti. Per la seconda metà del Seicento - epoca che vede il venir meno dell’influenza spagnola e il rafforzamento del governo sabaudo sulla provincia – e per il Settecento, Asti e dintorni vedono un clima artistico vivacizzato dalle committenze dei vescovi e della nobiltà astigiana.


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