Ardian Isufi. Sogno Metallurgico
Dal 16 Febbraio 2024 al 31 Marzo 2024
Bari
Luogo: Teatro Kursaal Santalucia
Indirizzo: Largo Adua 5
Orari: dal mercoledì alla domenica dalle ore 16 alle ore 20. Chiuso lunedì e martedì
Curatori: Gaetano Centrone
Enti promotori:
- Fondazione Pino Pascali
- Regione Puglia - Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione Territoriale e Fondazione Pino Pascali
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.fondazionepascali.it
Inaugura venerdì 16 febbraio nelle sale del Teatro Kursaal Santalucia di Bari la prima mostra personale in Italia dell’artista albanese di fama internazionale Ardian Isufi (Tirana, 1973), a cura di Gaetano Centrone, nell’ambito della Convenzione per lo sviluppo di linee di intervento per la valorizzazione del patrimonio culturale nonché dei luoghi e delle Istituzioni culturali direttamente gestiti da Regione Puglia, tra Regione Puglia - Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione Territoriale e Fondazione “Pino Pascali, Museo d’arte contemporanea”. Dal titolo “Sogno Metallurgico” è il coronamento del lavoro svolto per le recenti mostre “Fraktura” (intervento site-specific nella prigione di Spaç, Albania 2023) e “Il complotto di Tirana” (Galleria Nazionale d’Arte del Kosovo, Pristina, 2022).
Il progetto espositivo, diretto da Elton Koritari, intende ripercorrere in maniera esaustiva la ricerca dell’artista, la sua figura e il lavoro di ampio respiro, e sottolineare al contempo la posizione di ponte con l’Oriente che la Puglia storicamente riveste nel Mediterraneo, in una sempre crescente rete di scambi con l’Albania anche nel campo delle arti visive.
Artista di lungo corso, esponente della scena artistica contemporanea nel Paese delle due Aquile, Ardian Isufi ha partecipato a molte attività espositive nazionali e internazionali, dall’Europa alla Cina agli Stati Uniti, ed è professore dell'Università delle Arti di Tirana, politico, attivista, coinvolto nell'organizzazione e nella curatela di mostre, rappresentante di una generazione di intellettuali e critici albanesi impegnati in modo trasversale nella sfera dell’azione pubblica. Sin dagli esordi è stato protagonista di grandi mostre personali, a partire dal 2002 con “Human Feeling” presso la Galleria Nazionale d’Arte di Tirana, e “Fragments”, “The Green Dictionary & Human Tracks” tra le altre, con approfondimenti sulla relazione tra l’espressione artistica e il corpo sociale degli individui nelle contraddizioni della realtà quotidiana, affrontando temi di portata globale a partire dalla storia e attualità del suo Paese.
In quest’ottica la mostra di Bari è quanto mai rappresentativa e significativa, reinterpretando il rapporto culturale tra Italia e Albania sulle due sponde dell'Adriatico.
Con il coinvolgimento diretto dell’artista, si è costruito un percorso che restituisce le tappe recenti della sua carriera, attorno ad alcuni riferimenti e temi-chiave e attraverso opere di grande impatto, tratte da un corpus complesso e articolato: installazioni video e fotografiche, light box luminosi, pitture, dal gesso e resina su alluminio all’olio su tela, disegni e assemblaggi, fino alle sculture, anche cinetiche, che compongono una più ampia installazione ambientale inedita.
Lavori che affrontano i tanti interrogativi che – come scrive il curatore Gaetano Centrone – muovono Isufi nella sua ricerca, “arguta nei presupposti, poderosa nel dipanarsi delle differenti soluzioni formali ma con una cifra stilistica e un umore di fondo che li accomuna fornendo loro la necessaria credibilità”. Dove la conoscenza dei materiali accompagna il pensiero e l’idea verso nodi ricorrenti, come i problemi di integrazione tra culture, religioni, libertà e diritti umani, e lo spiazzamento che ne deriva provocato dall’architettura nel paesaggio, mettendo in discussione le categorie dell’arte nella prospettiva della responsabilità sociale ed ecologica.
Un allestimento amovibile appositamente pensato per il Kursaal Santalucia impegnerà la sala Giuseppina e la sala Cielo fino al 31 marzo 2024. In occasione dell’inaugurazione, il 16 febbraio alle ore 18, e per l’ultimo giorno di mostra sarà inoltre proiettato nella sala Teatro il video d’artista Anti-Homage (14’, 2015).
Alla mostra “Ardian Isufi – Sogno Metallurgico” è dedicato un catalogo bilingue (italiano/inglese) pubblicato da Silvana Editoriale.
ARDIAN ISUFI è nato nel 1973 a Tirana, dove attualmente risiede e lavora. Laureato all'Accademia delle Arti di Tirana nel 1995, presso il Dipartimento di Grafica, è stato studente di Edi Rama - l'artista Primo Ministro dell'Albania - con il quale ha diviso la scena e le correnti artistiche durante tutti gli anni '90 e 2000, con numerose importanti mostre e interventi pubblici nel mondo, in Ungheria, Grecia, Francia, Austria, Cina, Stati Uniti, nonché riconoscimenti in premi internazionali, tra gli altri il Premio Onufri, massima rassegna albanese delle arti visive, nel 1996 e nel 2005. Tra le sue partecipazioni, alla Biennale di Tirana (2009) e la Biennale di Architettura di Venezia (2018), come artista invitato al Padiglione dell’Albania. Dal 1996 è docente dell'Università delle Arti di Tirana, ex Preside della Facoltà delle Belle Arti, e svolge attività come curatore e critico d'arte. Intellettuale a tutto tondo è uno degli esponenti maggiori della scena artistica contemporanea albanese.
Il progetto espositivo, diretto da Elton Koritari, intende ripercorrere in maniera esaustiva la ricerca dell’artista, la sua figura e il lavoro di ampio respiro, e sottolineare al contempo la posizione di ponte con l’Oriente che la Puglia storicamente riveste nel Mediterraneo, in una sempre crescente rete di scambi con l’Albania anche nel campo delle arti visive.
Artista di lungo corso, esponente della scena artistica contemporanea nel Paese delle due Aquile, Ardian Isufi ha partecipato a molte attività espositive nazionali e internazionali, dall’Europa alla Cina agli Stati Uniti, ed è professore dell'Università delle Arti di Tirana, politico, attivista, coinvolto nell'organizzazione e nella curatela di mostre, rappresentante di una generazione di intellettuali e critici albanesi impegnati in modo trasversale nella sfera dell’azione pubblica. Sin dagli esordi è stato protagonista di grandi mostre personali, a partire dal 2002 con “Human Feeling” presso la Galleria Nazionale d’Arte di Tirana, e “Fragments”, “The Green Dictionary & Human Tracks” tra le altre, con approfondimenti sulla relazione tra l’espressione artistica e il corpo sociale degli individui nelle contraddizioni della realtà quotidiana, affrontando temi di portata globale a partire dalla storia e attualità del suo Paese.
In quest’ottica la mostra di Bari è quanto mai rappresentativa e significativa, reinterpretando il rapporto culturale tra Italia e Albania sulle due sponde dell'Adriatico.
Con il coinvolgimento diretto dell’artista, si è costruito un percorso che restituisce le tappe recenti della sua carriera, attorno ad alcuni riferimenti e temi-chiave e attraverso opere di grande impatto, tratte da un corpus complesso e articolato: installazioni video e fotografiche, light box luminosi, pitture, dal gesso e resina su alluminio all’olio su tela, disegni e assemblaggi, fino alle sculture, anche cinetiche, che compongono una più ampia installazione ambientale inedita.
Lavori che affrontano i tanti interrogativi che – come scrive il curatore Gaetano Centrone – muovono Isufi nella sua ricerca, “arguta nei presupposti, poderosa nel dipanarsi delle differenti soluzioni formali ma con una cifra stilistica e un umore di fondo che li accomuna fornendo loro la necessaria credibilità”. Dove la conoscenza dei materiali accompagna il pensiero e l’idea verso nodi ricorrenti, come i problemi di integrazione tra culture, religioni, libertà e diritti umani, e lo spiazzamento che ne deriva provocato dall’architettura nel paesaggio, mettendo in discussione le categorie dell’arte nella prospettiva della responsabilità sociale ed ecologica.
Un allestimento amovibile appositamente pensato per il Kursaal Santalucia impegnerà la sala Giuseppina e la sala Cielo fino al 31 marzo 2024. In occasione dell’inaugurazione, il 16 febbraio alle ore 18, e per l’ultimo giorno di mostra sarà inoltre proiettato nella sala Teatro il video d’artista Anti-Homage (14’, 2015).
Alla mostra “Ardian Isufi – Sogno Metallurgico” è dedicato un catalogo bilingue (italiano/inglese) pubblicato da Silvana Editoriale.
ARDIAN ISUFI è nato nel 1973 a Tirana, dove attualmente risiede e lavora. Laureato all'Accademia delle Arti di Tirana nel 1995, presso il Dipartimento di Grafica, è stato studente di Edi Rama - l'artista Primo Ministro dell'Albania - con il quale ha diviso la scena e le correnti artistiche durante tutti gli anni '90 e 2000, con numerose importanti mostre e interventi pubblici nel mondo, in Ungheria, Grecia, Francia, Austria, Cina, Stati Uniti, nonché riconoscimenti in premi internazionali, tra gli altri il Premio Onufri, massima rassegna albanese delle arti visive, nel 1996 e nel 2005. Tra le sue partecipazioni, alla Biennale di Tirana (2009) e la Biennale di Architettura di Venezia (2018), come artista invitato al Padiglione dell’Albania. Dal 1996 è docente dell'Università delle Arti di Tirana, ex Preside della Facoltà delle Belle Arti, e svolge attività come curatore e critico d'arte. Intellettuale a tutto tondo è uno degli esponenti maggiori della scena artistica contemporanea albanese.
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