Alberto Vitali. L'opera incisa
Dal 12 Novembre 2014 al 06 Gennaio 2015
Bergamo
Luogo: Palazzo della Ragione
Indirizzo: piazza Duomo
Orari: da martedì a sabato 9.30-13 / 15-18; domenica 10-19
Curatori: Amedeo Pieragostini, M. Cristina Rodeschini
Enti promotori:
- Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus
- Fondazione Credito Bergamasco
Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 4, scuole gratuito
Telefono per informazioni: +39 035 270272
E-Mail info: info@ateneobergamo.it
Sito ufficiale: http://www.ateneobergamo.it
Dal 12 novembre 2014 al 6 gennaio 2015 l’elegante sala dell’Ex Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, in Città Alta, ospita una selezione di oltre sessanta incisioni di Alberto Vitali, arte alla quale egli si è dedicato con continuità insieme alla pittura.
La mostra è parte integrante dell’esposizione Alberto Vitali e Bergamo. Una storia d’arte e di nascosta bellezza, dedicata alla produzione pittorica dell’artista e ospitata nella Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione fino al 6 gennaio 2015.
Nel nucleo di opere esposto in mostra sono ritratti soggetti e tematiche cari all’artista, spesso presenti anche nei suoi dipinti: le vedute urbane, i paesaggi, la realtà degli umili, la natura morta, gli adolescenti, gli autoritratti, le mascherate - secondo un immaginario che trae spunto dalla vita quotidiana, letta da Vitali con una personale sensibilità.
Un excursus ventennale (dal 1929, anno della prima incisione, al 1951) che include opere che mostrano il caleidoscopio dei sentimenti umani - donne impegnate nelle mansioni domestiche o colte nella tenerezza del ruolo materno -,i luoghi storici della città di Bergamo (le case, le torri, le cupole delle chiese; il paesaggio urbano che Vitali abita e che diventa la sua principale fonte d’ispirazione) e Piazza Vecchia, luogo d’incontro e palcoscenico di animati cortei mascherati.
A quarant’anni dalla pubblicazione de Le incisioni di Alberto Vitali, a cura di Amedeo Pieragostini (Edizioni Bolis, Bergamo 1973), la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta il catalogo Alberto Vitali - L’opera incisa (edito GAMeC Books), che documenta la serie completa degli originali del maestro e include testi di Carlo Bertelli, Amedeo Pieragostini, M. Cristina Rodeschini.
Di umili origini, dopo l’istruzione primaria lavora come intagliatore in un mobilificio e contemporaneamente frequenta a Bergamo i corsi serali della Scuola d’arte e di disegno applicato. Tra il 1916 e il 1920 è arruolato come volontario, partecipando alla prima guerra mondiale. Rientrato a Bergamo riprende negli anni venti il suo lavoro di artigiano del legno ed inizia a dipingere. La morte di entrambi i genitori lo costringe a intensificare l’attività come restauratore, doratore e intagliatore.
È del 1927 il suo esordio pubblico con la partecipazione all’Esposizione Nazionale d’Arte della Regia Accademia di Brera, allestita presso la Permanente di Milano. Nel 1928 la Galleria Bardi di Milano gli dedica una personale e con la partecipazione alla I Mostra regionale d’arte lombarda riceve un premio acquisto destinato alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. La sua prima presenza alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia è del 1928, manifestazione alla quale esporrà nelle edizioni del 1930, 1934, 1936, 1940, 1948, 1950. Nel 1929 viene invitato alla prima mostra del Novecento Italiano, promossa da Margherita Sarfatti. Alla Biennale di Brera dello stesso anno viene premiato con medaglia d’oro dal Ministero per l’Educazione Nazionale.
Partecipa alla Quadriennale di Roma nel 1931, esposizione alla quale esporrà in tutte le edizioni sino all’inizio degli anni cinquanta. Nel corso degli anni trenta frequenta Ardengo Soffici e Mino Maccari, fondatore con Leo Longanesi del periodico satirico ‘Il Selvaggio’. Alla VII Mostra del Sindacato Interprovinciale Fascista nel 1936 viene premiato con la medaglia d’oro dal Ministero per l’Educazione Nazionale.
Nel 1939 vince a Milano il Premio Principe Umberto e nello stesso anno viene insignito del primo e secondo premio al Concorso per l’interpretazione di Bergamo antica.
Partecipa a tutte e quattro le edizioni del Premio Bergamo (1939-1942), il più interessante concorso nazionale di pittura del periodo, sostenuto da Giuseppe Bottai, Ministro per l’Educazione Nazionale. Del 1941 è la personale alla Galleria Mascioni di Milano e del 1943 alla Galleria del Milione. Negli anni Quaranta Vitali si produce in un’intensa attività artistica con la partecipazione a mostre collettive, a premi – nel 1950 ottiene il Premio Roma. La Galleria Gian Ferrari di Milano gli dedica nel 1946 una personale.
Dagli anni Sessanta abbandona progressivamente la tecnica a olio per dedicarsi all’acquarello in immagini ispirate dal Lago d’Iseo e dal paesaggio alpino dell’Engadina. Nel 1975 il Comune di Bergamo gli dedica una mostra postuma nel Palazzo della Ragione.
SEZIONE DIPINTI - Palazzo della Ragione piazza Vecchia, Bergamo (dal 30.09.2014 al 06.01.2015)
martedi - sabato, ore 9.30 - 13.00/15.00 - 18.00
domenica ore 10.00 - 19.00
SEZIONE INCISIONI - Ex Ateneo piazza Duomo (Citta' Alta) Bergamo (dall'11.11.2014 al 06.01.2015)
martedi - sabato, ore 9.30 - 13.00/15.00 - 18.00
domenica ore 10.00 - 19.00
La mostra è parte integrante dell’esposizione Alberto Vitali e Bergamo. Una storia d’arte e di nascosta bellezza, dedicata alla produzione pittorica dell’artista e ospitata nella Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione fino al 6 gennaio 2015.
Nel nucleo di opere esposto in mostra sono ritratti soggetti e tematiche cari all’artista, spesso presenti anche nei suoi dipinti: le vedute urbane, i paesaggi, la realtà degli umili, la natura morta, gli adolescenti, gli autoritratti, le mascherate - secondo un immaginario che trae spunto dalla vita quotidiana, letta da Vitali con una personale sensibilità.
Un excursus ventennale (dal 1929, anno della prima incisione, al 1951) che include opere che mostrano il caleidoscopio dei sentimenti umani - donne impegnate nelle mansioni domestiche o colte nella tenerezza del ruolo materno -,i luoghi storici della città di Bergamo (le case, le torri, le cupole delle chiese; il paesaggio urbano che Vitali abita e che diventa la sua principale fonte d’ispirazione) e Piazza Vecchia, luogo d’incontro e palcoscenico di animati cortei mascherati.
A quarant’anni dalla pubblicazione de Le incisioni di Alberto Vitali, a cura di Amedeo Pieragostini (Edizioni Bolis, Bergamo 1973), la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo presenta il catalogo Alberto Vitali - L’opera incisa (edito GAMeC Books), che documenta la serie completa degli originali del maestro e include testi di Carlo Bertelli, Amedeo Pieragostini, M. Cristina Rodeschini.
Di umili origini, dopo l’istruzione primaria lavora come intagliatore in un mobilificio e contemporaneamente frequenta a Bergamo i corsi serali della Scuola d’arte e di disegno applicato. Tra il 1916 e il 1920 è arruolato come volontario, partecipando alla prima guerra mondiale. Rientrato a Bergamo riprende negli anni venti il suo lavoro di artigiano del legno ed inizia a dipingere. La morte di entrambi i genitori lo costringe a intensificare l’attività come restauratore, doratore e intagliatore.
È del 1927 il suo esordio pubblico con la partecipazione all’Esposizione Nazionale d’Arte della Regia Accademia di Brera, allestita presso la Permanente di Milano. Nel 1928 la Galleria Bardi di Milano gli dedica una personale e con la partecipazione alla I Mostra regionale d’arte lombarda riceve un premio acquisto destinato alla Galleria d’Arte Moderna di Milano. La sua prima presenza alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia è del 1928, manifestazione alla quale esporrà nelle edizioni del 1930, 1934, 1936, 1940, 1948, 1950. Nel 1929 viene invitato alla prima mostra del Novecento Italiano, promossa da Margherita Sarfatti. Alla Biennale di Brera dello stesso anno viene premiato con medaglia d’oro dal Ministero per l’Educazione Nazionale.
Partecipa alla Quadriennale di Roma nel 1931, esposizione alla quale esporrà in tutte le edizioni sino all’inizio degli anni cinquanta. Nel corso degli anni trenta frequenta Ardengo Soffici e Mino Maccari, fondatore con Leo Longanesi del periodico satirico ‘Il Selvaggio’. Alla VII Mostra del Sindacato Interprovinciale Fascista nel 1936 viene premiato con la medaglia d’oro dal Ministero per l’Educazione Nazionale.
Nel 1939 vince a Milano il Premio Principe Umberto e nello stesso anno viene insignito del primo e secondo premio al Concorso per l’interpretazione di Bergamo antica.
Partecipa a tutte e quattro le edizioni del Premio Bergamo (1939-1942), il più interessante concorso nazionale di pittura del periodo, sostenuto da Giuseppe Bottai, Ministro per l’Educazione Nazionale. Del 1941 è la personale alla Galleria Mascioni di Milano e del 1943 alla Galleria del Milione. Negli anni Quaranta Vitali si produce in un’intensa attività artistica con la partecipazione a mostre collettive, a premi – nel 1950 ottiene il Premio Roma. La Galleria Gian Ferrari di Milano gli dedica nel 1946 una personale.
Dagli anni Sessanta abbandona progressivamente la tecnica a olio per dedicarsi all’acquarello in immagini ispirate dal Lago d’Iseo e dal paesaggio alpino dell’Engadina. Nel 1975 il Comune di Bergamo gli dedica una mostra postuma nel Palazzo della Ragione.
SEZIONE DIPINTI - Palazzo della Ragione piazza Vecchia, Bergamo (dal 30.09.2014 al 06.01.2015)
martedi - sabato, ore 9.30 - 13.00/15.00 - 18.00
domenica ore 10.00 - 19.00
SEZIONE INCISIONI - Ex Ateneo piazza Duomo (Citta' Alta) Bergamo (dall'11.11.2014 al 06.01.2015)
martedi - sabato, ore 9.30 - 13.00/15.00 - 18.00
domenica ore 10.00 - 19.00
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