Ferrario Freres. Trans/figurazioni
Dal 06 Febbraio 2014 al 23 Febbraio 2014
Bergamo
Luogo: Ex Oratorio di San Lupo
Indirizzo: via San Tomaso 7
Orari: da martedì a venerdì 15.30-18.30; sabato e domenica 10.30-12.30 / 15.30-18.30
Curatori: Enrico De Pascale
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 035 248772
E-Mail info: info@museobernareggi.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionebernareggi.it
Dal 6 febbraio 2014 presso lo spazio espositivo dell’Ex Oratorio di San Lupo, il collettivo bergamasco Ferrario Frères presenta Trans/figurazioni a cura di Enrico De Pascale. La mostra chiude l’indagine sull’ambiente artistico bergamasco condotta negli ultimi due anni da Ferrario Frères, con l’esposizione di due opere del ciclo Atelier e dell’installazione-video Trans/figurazioni realizzata per l’occasione.
Il ciclo Atelier si compone di tre opere, due delle quali - Atelier Scena I e Atelier Scena II - verranno esposte nel suggestivo spazio dell’Ex-Oratorio di San Lupo mentre la terza – Atelier Scena III, Il funerale dell’artista - sarà visibile all’interno della mostra Il Classico nell’Arte allestita presso la GAMeC di Bergamo a cura di Giacinto Di Pietrantonio, che inaugura il 6 febbraio alle 18.30.
Il trittico è stato concepito e realizzato da Ferrario Frères in occasione di ArtDate 2013, l’evento cittadino dedicato all’arte contemporanea promosso dall’associazione culturale The Blank, durante il quale fu chiesto agli artisti di aprire al pubblico il proprio studio.
Traendo spunto dalla celebre, monumentale tela L’Atelier del pittore di Gustave Courbet, Ferrario Frères reinterpretano la condizione dell’artista di oggi inteso come protagonista e testimone consapevole del proprio tempo. Le due opere esposte a San Lupo mettono infatti in scena un immaginifico atelier affacciato sullo skyline di Bergamo alta, affollato di figure emblematiche del milieu artistico bergamasco: critici, curatori, collezionisti, direttori di museo, operatori culturali. Sono i ritratti “reali” di coloro che il gruppo ha incontrato lungo il proprio percorso, i principali attori dell’ambiente artistico e culturale cittadino chiamati a interpretare se stessi, scatto dopo scatto, e successivamente ricomposti in un unico, grandioso ritratto di gruppo. Al centro della scena è sempre Ferdinando Ferrario, tra i fondatori del collettivo, nel ruolo di interprete e mediatore di questa teatrale e simbolica rilettura della realtà e della storia dell’arte.
Alle due opere del ciclo Atelier allestite nell’ex-Oratorio di San Lupo, si affianca TRANS/FIGURAZIONI, un’installazione-video che documenta una performance recentemente effettuata nel medesimo luogo da Ferrario Frères: una spettacolare messa in scena con cui si è materializzata la lenta, faticosa, inarrestabile ascensione dell’artista. Dopo aver costruito la rete di relazioni sociali della vita ordinaria e del sistema dell’arte di cui l’Atelier è testimonianza non priva di ironia, l’artista – la cui dipartita è celebrata in GAMeC nella terza opera del ciclo, ispirata al Funerale a Ornans del medesimo Courbet - può finalmente staccarsi dal prosaico mondo delle necessità ed elevarsi a quello etereo della sua imperitura Gloria.
Catalogo in mostra con testi di Enrico De Pascale, Paolo Plebani, memoria critica Ferrario Frerès, interviste a cura di Claudia Santeroni.
Il ciclo Atelier si compone di tre opere, due delle quali - Atelier Scena I e Atelier Scena II - verranno esposte nel suggestivo spazio dell’Ex-Oratorio di San Lupo mentre la terza – Atelier Scena III, Il funerale dell’artista - sarà visibile all’interno della mostra Il Classico nell’Arte allestita presso la GAMeC di Bergamo a cura di Giacinto Di Pietrantonio, che inaugura il 6 febbraio alle 18.30.
Il trittico è stato concepito e realizzato da Ferrario Frères in occasione di ArtDate 2013, l’evento cittadino dedicato all’arte contemporanea promosso dall’associazione culturale The Blank, durante il quale fu chiesto agli artisti di aprire al pubblico il proprio studio.
Traendo spunto dalla celebre, monumentale tela L’Atelier del pittore di Gustave Courbet, Ferrario Frères reinterpretano la condizione dell’artista di oggi inteso come protagonista e testimone consapevole del proprio tempo. Le due opere esposte a San Lupo mettono infatti in scena un immaginifico atelier affacciato sullo skyline di Bergamo alta, affollato di figure emblematiche del milieu artistico bergamasco: critici, curatori, collezionisti, direttori di museo, operatori culturali. Sono i ritratti “reali” di coloro che il gruppo ha incontrato lungo il proprio percorso, i principali attori dell’ambiente artistico e culturale cittadino chiamati a interpretare se stessi, scatto dopo scatto, e successivamente ricomposti in un unico, grandioso ritratto di gruppo. Al centro della scena è sempre Ferdinando Ferrario, tra i fondatori del collettivo, nel ruolo di interprete e mediatore di questa teatrale e simbolica rilettura della realtà e della storia dell’arte.
Alle due opere del ciclo Atelier allestite nell’ex-Oratorio di San Lupo, si affianca TRANS/FIGURAZIONI, un’installazione-video che documenta una performance recentemente effettuata nel medesimo luogo da Ferrario Frères: una spettacolare messa in scena con cui si è materializzata la lenta, faticosa, inarrestabile ascensione dell’artista. Dopo aver costruito la rete di relazioni sociali della vita ordinaria e del sistema dell’arte di cui l’Atelier è testimonianza non priva di ironia, l’artista – la cui dipartita è celebrata in GAMeC nella terza opera del ciclo, ispirata al Funerale a Ornans del medesimo Courbet - può finalmente staccarsi dal prosaico mondo delle necessità ed elevarsi a quello etereo della sua imperitura Gloria.
Catalogo in mostra con testi di Enrico De Pascale, Paolo Plebani, memoria critica Ferrario Frerès, interviste a cura di Claudia Santeroni.
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