Passione di Cristo. Da Bassano a Bernini, da Conca a Mengs
 
										 
										
										
																		
																																												Jacopino dal Conte, Deposizione
											
										
										
									Dal 4 July 2015 al 27 September 2015
Biella
Luogo: Museo del Territorio Biellese - Chiostro di San Sebastiano
Indirizzo: via Quintino Sella 54/b
Curatori: Francesco Petrucci
Enti promotori:
- Città di Biella
Costo del biglietto: intero € 10, ridotto € 8, gratuito under 18, over 65, possessori di Abbonamento Musei e Pyou Card
Telefono per informazioni: +39 015 2529345
E-Mail info: museo@comune.biella.it
Sito ufficiale: http://www.passione.e20progetti.it
								
								La mostra che la città di Biella ospita presso il Museo del Territorio Biellese fino al 27 settembre 2015 presenta una raccolta di quaranta dipinti, provenienti da Palazzo Chigi di Ariccia, dalla Fondazione Marignoli di Spoleto e dalla Fondazione Amata, dal ‘500 al ‘700, del momento più drammatico e doloroso della vicenda terrena di Gesù e accompagna pressoché per intero l’estate della Passione di Sordevolo che da duecento anni si svolge in valle Elvo.
Il curatore della mostra è Francesco Petrucci, docente di storia dell’arte, architetto specializzato in restauro e conservazione e conservatore del Palazzo Chigi di Ariccia, dalla cui collezione proviene la maggior parte delle opere che saranno esposte nella mostra biellese.
Le opere sono una descrizione in forma artistica di alcuni dei momenti principali della Passione di Cristo, dalla sua prefigurazione biblica al culmine della crocifissione e del successivo compianto, fino alla gloria celeste della risurrezione che redime l’umanità. Per l’occasione è stato inoltre costruito, da Alessandra Montanera e Simone Riccardi, un itinerario di visita attraverso una decina di opere presenti sul nostro territorio che toccano lo stesso tema.
La mostra ideata da E20Progetti e Glocal Project Consulting, ha il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, ed è il completamento storico-artistico del grande evento di Sordevolo in una visione sinergica di eventi e promozione territoriale.
Durante il periodo di apertura dell’esposizione si amplieranno gli orari di apertura del Museo del Territorio, il giovedì dalle 15 alle 21, introducendo la consuetudine delle aperture prolungate serali che già sono abituali nelle grandi città italiane, e il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19 con orario continuato.
La rappresentazione degli episodi della Passione di Cristo nel suo svolgimento cronologico, secondo la descrizione comparata dei Vangeli, ha fornito sicuramente il tema principale dell’arte occidentale per molti secoli. Tale illustrazione figurativa ha conosciuto un particolare impulso attraverso la devozione a San Francesco d’Assisi e lo sviluppo della tradizione francescana, che ha codificato il rito della Via Crucis, a partire dal XIV secolo ed in particolar modo tra Cinquecento e Settecento. Un ulteriore sviluppo è avvenuto con la predicazione del francescano San Leonardo da Porto Maurizio (1676-‐1751) e la diffusione di immagini legate alle stazioni della via Crucis.
I maggiori artisti italiani tra Rinascimento e Barocco hanno dedicato straordinarie opere creative incentrate su alcuni momenti della “Passione”, da Michelangelo, a Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Rubens, Bernini e tanti altri, fino a Tiepolo. La mostra si pone come complementare alla “Passione di Cristo di Sordevolo”, affiancando l’imponente rappresentazione sacra biellese con un’esposizione di dipinti incentrati sul medesimo tema, che saranno in esposizione per buona parte dell’evento drammaturgico, da luglio a settembre.
Viene proposta una selezione di quaranta dipinti, tra ‘500 e ‘700, in gran parte provenienti dal Palazzo Chigi in Ariccia (Roma), costituente una delle più importanti dimore storiche romane, sede del Museo del Barocco. Altre opere provengono dalla prestigiosa The Marignoli di Montecorona Foundation e da una importante collezione privata inglese. Le opere, tutte di notevole qualità, sono ordinate seguendo alcuni dei momenti principali della “Passione di Cristo”: dalla sua prefigurazione biblica, al culmine drammatico della crocifissione e del successivo compianto, fino alla gloria celeste del Salvator Mundi, motivo di redenzione dell’umanità.
Tra le opere esposte figurano dipinti di cultura michelangiolesca, come la migliore versione della celebre Orazione nell’Orto di Marcello Venusti e una straordinaria Deposizione di Jacopino del Conte, un’inedita Crocifissione firmata da Leandro Bassano, un giovanile Cristo flagellato confortato da un angelo del genovese Bernardo Strozzi, cui si affiancano capolavori di alcuni fra i principali artisti del Barocco romano: dal Cavalier d’Arpino, a Pietro da Cortona, Giovan Gaulli Battista detto “il Baciccio”, Ludovico Gimigniani, Francesco Trevisani, Sebastiano Conca, Francesco Mancini, Corrado Giaquinto, Placido Costanzi, fino ad Anton Raphael Mengs, padre del Neoclassicismo. Il misticismo visionario del ‘600 è espresso dalla Crocifissione sul Mare di Sangue, opera ispirata ad una celebre invenzione del Bernini, nota attraverso tre esemplari principali tra cui quello di Palazzo Chigi, che il grande artista volle esporre nella sua camera da letto come motivo di preghiera e meditazione. Tra gli artisti piemontesi figurano Giovan Battista Benaschi, con il Transito di san Giuseppe, opera di forte impatto emozionale e reminiscenza caravaggesca, e Claudio Francesco Beaumont, con una struggente Addolorata confortata da un angelo.
							Il curatore della mostra è Francesco Petrucci, docente di storia dell’arte, architetto specializzato in restauro e conservazione e conservatore del Palazzo Chigi di Ariccia, dalla cui collezione proviene la maggior parte delle opere che saranno esposte nella mostra biellese.
Le opere sono una descrizione in forma artistica di alcuni dei momenti principali della Passione di Cristo, dalla sua prefigurazione biblica al culmine della crocifissione e del successivo compianto, fino alla gloria celeste della risurrezione che redime l’umanità. Per l’occasione è stato inoltre costruito, da Alessandra Montanera e Simone Riccardi, un itinerario di visita attraverso una decina di opere presenti sul nostro territorio che toccano lo stesso tema.
La mostra ideata da E20Progetti e Glocal Project Consulting, ha il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, ed è il completamento storico-artistico del grande evento di Sordevolo in una visione sinergica di eventi e promozione territoriale.
Durante il periodo di apertura dell’esposizione si amplieranno gli orari di apertura del Museo del Territorio, il giovedì dalle 15 alle 21, introducendo la consuetudine delle aperture prolungate serali che già sono abituali nelle grandi città italiane, e il venerdì, sabato e domenica dalle 10 alle 19 con orario continuato.
La rappresentazione degli episodi della Passione di Cristo nel suo svolgimento cronologico, secondo la descrizione comparata dei Vangeli, ha fornito sicuramente il tema principale dell’arte occidentale per molti secoli. Tale illustrazione figurativa ha conosciuto un particolare impulso attraverso la devozione a San Francesco d’Assisi e lo sviluppo della tradizione francescana, che ha codificato il rito della Via Crucis, a partire dal XIV secolo ed in particolar modo tra Cinquecento e Settecento. Un ulteriore sviluppo è avvenuto con la predicazione del francescano San Leonardo da Porto Maurizio (1676-‐1751) e la diffusione di immagini legate alle stazioni della via Crucis.
I maggiori artisti italiani tra Rinascimento e Barocco hanno dedicato straordinarie opere creative incentrate su alcuni momenti della “Passione”, da Michelangelo, a Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Rubens, Bernini e tanti altri, fino a Tiepolo. La mostra si pone come complementare alla “Passione di Cristo di Sordevolo”, affiancando l’imponente rappresentazione sacra biellese con un’esposizione di dipinti incentrati sul medesimo tema, che saranno in esposizione per buona parte dell’evento drammaturgico, da luglio a settembre.
Viene proposta una selezione di quaranta dipinti, tra ‘500 e ‘700, in gran parte provenienti dal Palazzo Chigi in Ariccia (Roma), costituente una delle più importanti dimore storiche romane, sede del Museo del Barocco. Altre opere provengono dalla prestigiosa The Marignoli di Montecorona Foundation e da una importante collezione privata inglese. Le opere, tutte di notevole qualità, sono ordinate seguendo alcuni dei momenti principali della “Passione di Cristo”: dalla sua prefigurazione biblica, al culmine drammatico della crocifissione e del successivo compianto, fino alla gloria celeste del Salvator Mundi, motivo di redenzione dell’umanità.
Tra le opere esposte figurano dipinti di cultura michelangiolesca, come la migliore versione della celebre Orazione nell’Orto di Marcello Venusti e una straordinaria Deposizione di Jacopino del Conte, un’inedita Crocifissione firmata da Leandro Bassano, un giovanile Cristo flagellato confortato da un angelo del genovese Bernardo Strozzi, cui si affiancano capolavori di alcuni fra i principali artisti del Barocco romano: dal Cavalier d’Arpino, a Pietro da Cortona, Giovan Gaulli Battista detto “il Baciccio”, Ludovico Gimigniani, Francesco Trevisani, Sebastiano Conca, Francesco Mancini, Corrado Giaquinto, Placido Costanzi, fino ad Anton Raphael Mengs, padre del Neoclassicismo. Il misticismo visionario del ‘600 è espresso dalla Crocifissione sul Mare di Sangue, opera ispirata ad una celebre invenzione del Bernini, nota attraverso tre esemplari principali tra cui quello di Palazzo Chigi, che il grande artista volle esporre nella sua camera da letto come motivo di preghiera e meditazione. Tra gli artisti piemontesi figurano Giovan Battista Benaschi, con il Transito di san Giuseppe, opera di forte impatto emozionale e reminiscenza caravaggesca, e Claudio Francesco Beaumont, con una struggente Addolorata confortata da un angelo.
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								pietro da cortona							
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								bernardo strozzi							
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