Alessandra Cecchini. Familiari sconosciuti

Alessandra Cecchini, Familiari sconosciuti

 

Dal 14 Settembre 2017 al 21 Settembre 2017

Bologna

Luogo: Seven’s .bo in

Indirizzo: via Galliera 62/d

Orari: LUN-VEN 09.00 - 13.00 / 14.00 - 18.00 e su appuntamento

Curatori: Jana Liskova

Enti promotori:

  • Comune di Bologna

Telefono per informazioni: +39.051.246430

E-Mail info: info@sevensbo.net

Sito ufficiale: http://www.sevensbo.net/



Familiari sconosciuti è la prima mostra personale di Alessandra Cecchini curata da Jana Liskova in collaborazione con Seven‘s.bo. La galleria apre le sue porte dal 14 settembre al 21 settembre 2017 all’artista e le sue opere realizzate appositamente per la presente occasione espositiva.
L’artista si interroga sulla natura della memoria collettiva e al tempo stesso sulla sua effettiva esistenza. Vero fil rouge di tutte le sue riflessioni è l'importanza della memoria e l'impossibilità di ricordare tutto; il ricordo che svanisce, il ricordo che muta con il passare del tempo e diventa dunque inafferrabile.
L’inaugurazione avrà inizio alle ore 18 .00 il 14 settembre 2017 presso Seven’s.bo, in via Galliera 62/d, Bologna.


Familiari sconosciuti
è un lavoro che nasce da un’esigenza, da una necessità: quella di dare un peso, uno spazio a delle persone che l’artista riconosce come familiari, ma che restano per lei rinchiuse all’interno dello spazio sacrificato di una vecchia fotografia; persone senza nome, senza un’identità nitida. Il lato più affascinante della sua ricerca è rappresentato dall’alone di mistero che permea l’immagine impressa sulla carta fotografica, così come agli oggetti che identifica come familiari perché fanno parte della sua memoria, ma ai quali non sa dare un significato, non ne conosce l’origine.
Il tema della memoria individuale e il suo ruolo all’interno della società contemporanea risulta indispensabile proprio a causa dell’eccesso di informazioni. Nell’epoca della ridondanza delle memorie, della spasmodica raccolta di dati, ma anche di incalzanti fenomeni di azzeramento e dissipazione si rischia al contrario il paradosso dell’oblio, complice la disattenzione indifferenziata ad alimentare la quale non è estranea l’attuale, pervasiva dimensione tecnologica affidata alla memoria delle nostre tecnologie.

Partendo dalla fotografia, fonte sui generis per una specifica avventura ermeneutica, in questo progetto spostata tra l’intimità delle mura domestiche, l’artista apponendo il proprio segno attraverso il carboncino cattura sulla carta giapponese i volti di anti-eroi umili, isolati dal loro contesto originario, la cui vita si è persa nelle pieghe del tempo, profilando contemporaneamente una possibile risposta alle insidie della vaporizzazione dell’arte contemporanea, nella ricerca di stabilizzare l’effimero, rendere materiale l’immateriale, cogliere quanto dell’invisibile racchiude il visibile. Nella poetica di Alessandra Cecchini piccole narrazioni quotidiane costruiscono una grande storia, una riflessione intima sul senso della storia umana e una vera e propria articolazione del vivere nella sua bellezza e nella sua intensità.

Alessandra Cecchini
(1990) nata a Rieti, attualmente frequenta il corso CFA Curatore museale e di eventi presso IED - Istituto Europeo di Design. Laureatasi in Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna partecipa a numerose mostre collettive rimanendo fedele alle tematiche a lei care: la memoria e il ricordo. Nel 2014 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, con una tesi in Storia dell’Arte Contemporanea intitolata ”Memoria Labile” e riguardante appunto la memoria e il suo doppio, l’oblio e il rapporto di questi con le poetiche di molti artisti della contemporaneità.

APERTURA STRAORDINARIA:
sabato 16 settembre dalle 17.00 alle 20.30

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